Un pomeriggio di devozione e raccoglimento si è trasformato in attimi di paura a Roccaporena di Cascia, dove una donna è rimasta ferita dopo una caduta lungo il sentiero che conduce allo Scoglio di Santa Rita, luogo simbolo della spiritualità ritiana. L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio (intorno alle 18), nei pressi della dodicesima stazione del percorso, mentre la donna stava affrontando la discesa.
Secondo una prima ricostruzione, la pellegrina avrebbe perso l’equilibrio su un tratto particolarmente scosceso, scivolando e riportando una frattura alla caviglia destra. Le urla di dolore hanno richiamato l’attenzione dei presenti, che hanno immediatamente allertato i soccorsi.
Sul posto è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco, che ha raggiunto la donna nei pressi della dodicesima stazione del percorso sacro. Le operazioni di soccorso non sono state semplici: il tratto di sentiero in cui è avvenuto l’incidente è infatti impervio e di difficile accesso ai mezzi di emergenza.
Dopo aver valutato la situazione, hanno immobilizzato la donna e proceduto al recupero con l’ausilio di una barella Toboga, uno strumento tecnico utilizzato per il trasporto in sicurezza in ambienti montani o scoscesi. Le operazioni si sono svolte con la massima cautela, alla presenza di numerosi fedeli che in quel momento si trovavano sul percorso devozionale.
Il personale sanitario del 118 ha poi provveduto alla stabilizzazione della paziente e al successivo trasferimento verso l’ambulanza, per il trasporto in ospedale e le cure del caso.
Grazie alla tempestività dell’intervento congiunto tra Vigili del Fuoco e soccorritori sanitari, la donna è stata tratta in salvo in tempi brevi, evitando conseguenze più gravi. Le sue condizioni non desterebbero preoccupazione.
L’incidente ha riportato l’attenzione su uno dei luoghi più carichi di valore storico e spirituale dell’Umbria. Lo Scoglio di Santa Rita, a 827 metri d’altitudine, domina l’abitato di Roccaporena, frazione di Cascia dove nacque e visse Santa Rita, una delle figure più amate della cristianità.
Sulla cima, in epoca antica, sorgeva la Rocca del Barone, probabilmente una torre di guardia di origine tardo-romana, distrutta durante le invasioni barbariche del VI secolo. Oggi, al suo posto, sorge una piccola chiesa che custodisce la memoria della Santa e accoglie ogni anno migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo. La chiesetta sulla sommità dello Scoglio fu costruita nel 1919, restaurata nel 1941 e poi ricostruita integralmente nel 1979, dopo il violento terremoto che colpì l’Umbria.
Il sentiero che conduce alla vetta è scandito dalle quattordici stazioni della Via Crucis, disposte lungo il pendio che collega il borgo al punto più alto. Si tratta di un percorso tanto suggestivo quanto impegnativo, che richiede attenzione e prudenza, soprattutto nei tratti in discesa dove il fondo è irregolare.
Nonostante la buona manutenzione dei sentieri, il territorio circostante è caratterizzato da pendii ripidi e rocce affioranti, elementi che possono rappresentare un rischio in caso di disattenzione o di calzature non adeguate. Proprio per questo, i soccorritori invitano sempre i pellegrini a prestare la massima prudenza, soprattutto nei periodi di grande afflusso o in condizioni meteo non ottimali.
Per i devoti, lo Scoglio rappresenta il cuore mistico della vita di Santa Rita: il luogo dove la giovane donna di Roccaporena si ritirava in preghiera, in solitudine, per trovare forza e consolazione nelle prove più dure della vita. La tradizione popolare racconta che proprio qui Rita trascorse ore di meditazione e contemplazione, affidando a Dio le sue sofferenze e trovando la pace interiore che la rese esempio di fede e perdono.
Come ricordano i religiosi che custodiscono il santuario, “lo Scoglio è il segreto di Rita: un simbolo di preghiera e trasformazione, la testimonianza di una vita semplice ma capace di elevarsi, segnata dalla sofferenza ma anche dalla grazia”. Per molti fedeli, percorrere la via che conduce allo Scoglio significa rivivere spiritualmente il cammino della Santa, tra le asperità della roccia e la bellezza dei panorami umbri.