Una serata elettorale a Terni si è improvvisamente trasformata in un momento di tensione quando un forte boato ha sorpreso i presenti alla “cena popolare” organizzata dal circolo PD di Borgo Bovio-Valserra. L’evento, pensato per sostenere la candidatura di Stefania Proietti alle prossime elezioni regionali umbre, vedeva la partecipazione dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Secondo le testimonianze, all’esterno del circolo Arci Prisciano, nel quartiere di Borgo Bovio, è esploso un ordigno, probabilmente un grosso petardo o una bomba carta, causando un forte spavento tra i presenti.

Roberto Speranza, l’allarme e l’intervento delle forze dell’ordine

Dopo l’esplosione, i partecipanti, colti alla sprovvista, sono usciti all’esterno del circolo per capire cosa fosse accaduto. La scorta di Roberto Speranza è intervenuta subito, mentre le forze dell’ordine, arrivate poco dopo, hanno messo in sicurezza l’area. Fortunatamente, nessuno ha riportato lesioni, e dopo un breve momento di apprensione, l’evento è proseguito senza ulteriori problemi. La gestione tempestiva dell’emergenza ha permesso di riprendere l’incontro elettorale, senza compromettere il programma della serata.

Le indagini della Digos: possibile collegamento con la campagna elettorale?

La Digos della questura di Terni ha avviato un’indagine per accertare l’origine e le motivazioni dietro l’esplosione. Sebbene non sia ancora chiaro se l’episodio possa essere legato alla presenza di Roberto Speranza, le forze dell’ordine stanno esplorando ogni ipotesi. Non si esclude la possibilità che l’evento sia stato un atto isolato, non direttamente connesso all’ex ministro o alla serata elettorale, ma le verifiche sono ancora in corso per chiarire ogni dettaglio.

Roberto Speranza: la sanità pubblica come pilastro della campagna elettorale

Durante l’evento, Roberto Speranza ha ribadito l’importanza della sanità pubblica come uno dei temi centrali della campagna elettorale. In un periodo segnato da tagli e difficoltà per il Servizio Sanitario Nazionale, Speranza ha espresso preoccupazione per le risorse limitate che, secondo lui, hanno reso il sistema meno accessibile per i cittadini. La sua posizione riflette una visione in cui il diritto alla salute deve essere garantito a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali. “Difendere il principio di universalità – ha affermato Speranza durante l’intervista fatta a UmbriaOn – significa assicurare che nessuno sia escluso dall’accesso alle cure.”

La critica alla gestione sanitaria nazionale e regionale

L’ex ministro ha anche lanciato critiche sia alla politica nazionale sia alla gestione della sanità da parte della Regione Umbria, osservando che entrambe le amministrazioni starebbero sostenendo una lenta ma costante privatizzazione del sistema sanitario. Per Speranza, l’assenza di un piano sanitario regionale e la mancanza di un dialogo costruttivo con i rappresentanti della sanità sono segnali preoccupanti, soprattutto in una regione come l’Umbria, dove l’accesso ai servizi sanitari risulta sempre più complesso per i cittadini.

L’appello a un “patto di paese” per il sostegno alla sanità pubblica

Speranza ha colto l’occasione per rinnovare la sua proposta di un “patto di paese” che metta la sanità pubblica al centro delle priorità politiche, esortando un dialogo tra tutte le forze parlamentari per garantire finanziamenti adeguati. “Serve un impegno collettivo,” ha dichiarato, evidenziando come il sistema sanitario necessiti di un supporto stabile e continuativo, senza il quale le fasce più vulnerabili della popolazione rischiano di restare escluse dalle cure.

Un finanziamento adeguato per mantenere l’universalità del servizio sanitario

Secondo l’ex ministro, il sistema sanitario richiede un finanziamento pari almeno al 6% del PIL per garantire l’universalità delle cure, come previsto dalla Costituzione. Ricordando il periodo della pandemia, Speranza ha sottolineato come allora fosse riuscito a ottenere un incremento dei fondi fino al 7,4%, una scelta che ritiene fondamentale per affrontare emergenze e potenziare i servizi. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per il rischio di ritornare sotto la soglia del 6%, una condizione che, a suo dire, potrebbe portare a un modello sanitario differente, basato su un maggiore ruolo del privato e meno accessibile a tutti.