Venerdì 22 agosto 2025 la comunità di Cantiano vivrà una giornata che rimarrà impressa nella memoria collettiva. Nel complesso museale di Sant’Agostino, alle ore 18, sarà esposta al pubblico l’antica pergamena della consacrazione della Chiesa Collegiata, tornata a nuova vita dopo un accurato restauro reso necessario dai danni provocati dall’alluvione del 2022.
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle celebrazioni dell’Anno Santo 2025 promosse dalla Diocesi di Gubbio, ed è parte delle Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico, un percorso che sta toccando vari luoghi del territorio eugubino-marchigiano con un unico filo conduttore: la riscoperta della memoria storica e spirituale custodita nei beni culturali della Chiesa.
Il 15 settembre 2022 Cantiano fu travolta da una delle peggiori alluvioni della storia recente delle Marche. Le strade del borgo si trasformarono in fiumi di fango e detriti, case e attività furono devastate e anche il patrimonio culturale subì danni incalcolabili.
Tra i beni colpiti vi erano 24 pergamene antiche custodite nella chiesa di San Giovanni Battista, documenti che raccontavano secoli di vita religiosa e comunitaria. Quelle carte, impregnate d’acqua e rese fragilissime dal fango, sembravano destinate a un silenzio definitivo.
Oggi, dopo tre anni di lavoro, archivisti, restauratori e studiosi hanno restituito voce e dignità a quelle testimonianze. La pergamena della consacrazione della Collegiata, in particolare, è diventata il simbolo di una rinascita collettiva.
Come ha sottolineato un rappresentante della diocesi: “Ogni pergamena recuperata non è solo un reperto salvato, ma un segno di speranza. È la prova che la memoria, anche se ferita, può tornare a vivere”.
La pergamena esposta il 22 agosto rappresenta un atto di consacrazione risalente a diversi secoli fa, documento che certifica e sancisce la funzione sacra della Chiesa Collegiata di Cantiano.
Il valore del reperto non è soltanto storico, ma soprattutto identitario. Come ha spiegato un archivista coinvolto nel restauro: “Questi documenti non raccontano soltanto date e nomi. Raccontano la fede di un popolo, le sue radici, la sua capacità di resistere e di tramandare”.
Il ritorno della pergamena a Cantiano, dopo essere stata custodita nei laboratori di restauro, assume un significato ancora più forte: è il simbolo della rinascita della comunità, che ha saputo rialzarsi dopo la devastazione dell’alluvione.
Il recupero e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici si inseriscono nel progetto avviato dalla Diocesi di Gubbio. Lo scorso 10 maggio, presso il Museo diocesano di Gubbio, si era tenuto l’incontro dal titolo “La speranza dalla cronaca alla storia”, durante il quale si era sottolineato il valore delle pergamene come testimoni della memoria collettiva.
Da Gubbio, il percorso approda ora a Cantiano, ribadendo l’antico legame del borgo marchigiano con la diocesi umbra. Una scelta non casuale, che mette in luce l’unità e la ricchezza di una storia ecclesiale condivisa.
Il restauro delle pergamene è stato possibile grazie anche ai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, che hanno permesso di finanziare le delicate operazioni di recupero.
Gli esperti hanno utilizzato tecniche avanzate di asciugatura, disinfezione e consolidamento dei materiali. Molti documenti presentavano macchie, lacerazioni e deformazioni: il lavoro è stato lungo e complesso, ma ha portato a risultati sorprendenti.
Come ha ricordato la Diocesi: “Ogni euro dell’8xmille investito nella cultura è un dono che torna alla comunità, perché permette di ridare voce alla memoria e identità al territorio”.
L’appuntamento di Cantiano prevede alle ore 18 la cerimonia ufficiale di esposizione della pergamena nel complesso museale di Sant’Agostino.
Sono attesi rappresentanti della Diocesi di Gubbio, autorità civili e regionali, studiosi e restauratori che hanno seguito l’intervento. Dopo la presentazione, ci sarà una visita guidata all’allestimento e un momento di riflessione comunitaria.
L’incontro si concluderà con un concerto di musica sacra a cura del coro interparrocchiale, a sottolineare il legame tra arte, fede e cultura.
Per i cantianesi, il ritorno della pergamena è molto più di un evento culturale. È un segno di rinascita, un messaggio di speranza che arriva dopo anni di difficoltà.
Una residente ha dichiarato: “Quando l’acqua ci portò via tutto, pensavamo che nulla potesse tornare com’era prima. Vedere oggi questa pergamena significa che anche ciò che sembrava perduto può rinascere”.
Il sindaco di Cantiano ha aggiunto: “Il ritorno della pergamena non è solo un dono alla memoria, ma un invito a guardare avanti. È un segnale forte che la nostra comunità sa rialzarsi e custodire le proprie radici”.
Ogni pergamena restaurata è oggi considerata un vero e proprio ponte tra passato e presente. Quelle antiche scritture, che narrano consacrazioni, atti notarili, donazioni e momenti di vita religiosa, rappresentano l’eredità spirituale di intere generazioni.
Gli storici sottolineano che: “Non si tratta solo di documenti da conservare. Sono voci che parlano ancora, che ci ricordano chi siamo e da dove veniamo”.
Il legame tra le generazioni, reso possibile dal recupero di questi beni, assume un valore speciale nell’Anno Santo 2025, definito anche Giubileo della speranza.
Il ritorno della pergamena della Collegiata a Cantiano non chiude una ferita, ma la trasforma in memoria viva e condivisa. È la dimostrazione che, anche di fronte alle catastrofi, la cultura e la fede possono trovare la forza di rinascere.
La comunità cantianese, insieme alla Diocesi di Gubbio, lancia così un messaggio chiaro: “Custodire la memoria non è un atto di nostalgia, ma un gesto di responsabilità verso il futuro”.