La Procura di Perugia ha chiuso le indagini preliminari su un episodio inquietante che ha coinvolto tre giovani accusati di aver partecipato a riti satanici in un cimitero di montagna in Umbria. Più precisamente nella zona di San Giustino Umbro, nell’Altotevere. Le accuse mosse nei loro confronti sono di invasione di terreni o edifici di uso pubblico e vilipendio delle tombe: reati gravi che scuotono la comunità locale, sconvolta dalle azioni svolte nel cimitero del borgo.
Perugia, le indagini sui riti satanici in Umbria
L’episodio risale a novembre dello scorso anno, quando la polizia locale ha ricevuto una segnalazione riguardante attività sospette all’interno di una cappella del cimitero. Durante i controlli proprio in quella cappella sono state trovate candele colorate, probabilmente utilizzate durante un rito satanico. La scoperta ha immediatamente sollevato preoccupazioni e timori negli abitanti della zona, suscitando in qualche caso un vero e proprio allarme tra i residenti. Inevitabilmente tale situazione ha messo in allerta anche le forze dell’ordine.
Le indagini si sono concentrate subito sull’analisi delle celle telefoniche della zona e dei tabulati telefonici relativi alle utenze attive al momento dei fatti. Attraverso questi dati, gli inquirenti sono riusciti a identificare tre sospettati e notificare loro l’avviso di conclusione delle indagini. A questo punto, i giovani indagati potranno presentare la propria difesa, fornendo documenti a sostegno delle loro tesi o chiedendo di essere ascoltati dagli investigatori.
Un caso isolato o un fenomeno diffuso?
Secondo le fonti della Procura di Perugia non ci sarebbero dei veri e propri riti satanici in Umbria, ma si tratterebbe di un caso isolato. Frutto dell’azione individuale dei tre giovani. Nonostante ciò, l’accusa di vilipendio delle tombe alimenta il dibattito su possibili collegamenti con fenomeni di più ampio respiro, su tutti il satanismo, che in passato ha già fatto parlare di sé in diverse parti d’Italia.
La comunità di San Giustino Umbro è ovviamente ancora scossa da quanto accaduto. Anche se gli inquirenti sottolineano che, al momento, non vi sono prove di ulteriori episodi simili nella zona. Resta da vedere se l’inchiesta porterà a nuovi sviluppi o se si limiterà a questa vicenda, che ha comunque sollevato interrogativi sul degrado di alcune aree sensibili e sui comportamenti devianti che vi si manifestano.
Riti satanici, l’Umbria non è l’unica regione: una panoramica in Italia
Non solo in Umbria, ma in tutta Italia i riti satanici sembrano aver trovato nuovi spazi negli ultimi tempi. Sono diversi infatti gli episodi inquietanti che preoccupano e che hanno attirato l’attenzione delle autorità. Villa degli Ulivi, un’ex casa di riposo abbandonata a Chieti in Abruzzo, è stata trasformata il mese scorso in un luogo di incontri notturni e rituali oscuri. La cappella è stata letteralmente devastata: una statua della Madonna decapitata e vetri distrutti. I residenti locali sono scossi da quanto accaduto e hanno segnalato ripetutamente presenze inquietanti e attività sospette sul posto. Le autorità, nonostante gli interventi, non sono riuscite a fermare del tutto questi atti vandalici.
Un altro episodio ha sconvolto invece la comunità di Rovereto, sempre nel mese di settembre. Una donna di 54 anni è finita sotto processo dopo una lunga inchiesta legata a incendi dolosi e presunti riti satanici in un condominio Itea. Dal 2022 l’edificio è stato il teatro di numerosi incendi. E sul posto sono stati ritrovati alcuni messaggi satanici, che hanno portato all’intervento della polizia e all’arresto della donna, sospettata di essere la responsabile di queste pratiche.
Conseguenze e precauzioni
Episodi come questi, anche se non sfociano in nulla di realmente pericoloso almeno per ora, hanno come conseguenza quella di far tornare in modo sempre crescente preoccupazione per la diffusione di pratiche esoteriche e rituali satanici. Due temi che da sempre incutono un certo timore e scuotono l’opinione pubblica e che possono sfociare in un vero e proprio panico. Come accaduto, ad esempio, negli anni ’80 e ’90 sia in Italia che negli Stati Uniti.
Per questo motivo è sempre bene mantenere alto il livello di guardia, sia delle comunità che delle forze dell’ordine, per stroncare sul nascere eventuali altri episodi di questo genere.