Tommaso Bori, consigliere del PD e Thomas De Luca capogruppo regionale del M5s hanno presentato un’interrogazione in Giunta regionale per chiedere chiarimenti in merito ai ritardi sui canoni elettrici. Lo scopo è apprendere “le tempistiche e il cronoprogramma con cui la Giunta intende dare piena attuazione all’articolo 24 della Legge Regionale per le concessioni idroelettriche e i canoni per i comuni interessati.” Bori e De Luca sostengono che in Umbria vi sia “un ritardo nell’individuazione dei criteri e nelle modalità di riparto delle risorse ai Comuni interessati dagli impianti di grande derivazione idroelettrica.”

Il provvedimento era stato approvato dal Consiglio lo scorso 28 febbraio e “prevedeva che, a decorrere dal 2024, una quota pari al 35 per cento della componente fissa dei canoni fosse destinata allo sviluppo e alla valorizzazione dei comuni in cui sussiste la presenza di impianti, sulla base della popolazione residente” scrivono in una nota congiunta.

I Comuni che scontano i ritardi e gli ambiti di intervento

Tredici i comuni interessati sul territorio regionale, individuati dalla Dgr 1156 dell’8 novembre 2023: Alviano, Arrone, Baschi, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Narni, Norcia, Orvieto, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Terni e Vallo di Nera. In particolare, erano stati individuati gli ambiti di intervento sui quali predisporre i progetti. Decoro urbano, manutenzione ordinaria della viabilità, manutenzione straordinaria, adeguamento, costruzione di impianti sportivi, realizzazione grandi eventi e manifestazioni storiche nei comuni con più di 10 mila abitanti.

Non solo, i fondi nel bilancio previsionale dell’Assemblea erano già stati stanziati. 1,85 milioni per sport e tempo libero, 647mila euro per sviluppo e valorizzazione del turismo, 600mila per urbanistica e assetto del territorio, 600mila per viabilità e infrastrutture stradali.Ad oggi ai Comuni non è arrivata alcuna comunicazione circa criteri e modalità di riparto” hanno evidenziato Borri e De Luca “oltre a non essere stata richiesta la presentazione di programmi e progetti. Per questo è necessario accelerare, dando le risposte necessarie alle istituzioni umbre.”

Non solo i canoni elettrici. Ritardi anche sui canoni idrici

Alla fine di marzo, anche il vice sindaco di Terni, Riccardo Corridore, aveva denunciato i ritardi della Regione nell’erogazione dei canoni idrici. Corridore aveva inoltre sottolineato come Terni fosse la città dove viene prodotta maggiore forza motrice, con beneficio di tutta la Regione.

Le osservazioni del vice sindaco sono del tutto simili a quelle di Borri e De Luca. “Al mese di marzo la Regione non ha ancora adottato i criteri e le modalità di riparto e attribuzione delle risorse, rischiando di vanificare l’attuazione di importanti programmi del Comune che vanno dalla messa in sicurezza delle strade, al decoro dei borghi e le ex municipalità, all’adeguamento degli impianti sportivi, finanche alla organizzazione di eventi  per la promozione del territorio“.

Il Cantamaggio sarebbe il primo a farne le spese

Con le dichiarazioni di marzo, Corridore aveva messo in chiaro che a pagare le conseguenze della mancata erogazione, sarebbe stato il Cantamaggio, a cui erano destinati parte dei fondi. Il Cantamaggio ternano che il 30 aprile farà partire i giganti carri allegorici per la tradizionale sfilata, ha già diffuso il programma ufficiale. Dall’Organizzazione hanno fatto notare che la manifestazione 2024 è salva per miracolo, grazie all’impegno e alla passione di pochi.

Giunto nel 2024 alla sua 128esima edizione, il Cantamaggio è la festa popolare ternana per eccellenza, in cui si identificano generazioni di cittadini che ogni anno si dedicano con tenacia alla preparazione dei giganti di cartapesta. Sarebbe veramente un peccato, che una cultura così radicata, pagasse il prezzo dei ritardi burocratici.