10 Jul, 2025 - 21:00

Riprendono gli scavi di Sentinum a Sassoferrato: progetto internazionale rilancia la città romana e ispira anche Gualdo Tadino

Riprendono gli scavi di Sentinum a Sassoferrato: progetto internazionale rilancia la città romana e ispira anche Gualdo Tadino

Dopo oltre sedici anni di silenzio archeologico, la città romana di Sentinum, situata nell’attuale Sassoferrato, torna al centro dell’attenzione scientifica grazie a una nuova e ambiziosa campagna di scavi internazionali. Il progetto, promosso dal Gruppo Archeologico Appennino Umbro-Marchigiano (GAAUM), si avvale della collaborazione con l’Hiram College dell’Ohio (USA) e segna una svolta epocale nella valorizzazione del patrimonio storico dell’area. 

“Siamo di fronte a un’occasione storica per riscoprire e restituire al territorio un sito di importanza cruciale per la storia dell’Italia centrale”, ha dichiarato con entusiasmo Amanda Chen, archeologa e portavoce del team americano, nel corso della conferenza stampa tenutasi presso il Parco Archeologico di Sentinum.

Un progetto nato da lontano: tre anni di relazioni e passione

La ripresa degli scavi è il risultato di oltre tre anni di lavoro diplomatico e scientifico, condotto con dedizione dal GAAUM, in particolare dagli archeologi Stefano Talamoni e Claudio Bizzarri di Orvieto. Sono stati loro, infatti, a inviare nel 2021 una proposta progettuale dettagliata a diversi atenei internazionali, suscitando un interesse crescente che ha portato, nel 2024, a un sopralluogo esplorativo delle delegazioni statunitensi.

L’idea ha trovato terreno fertile presso l’Hiram College, che ha deciso di aderire ufficialmente, coinvolgendo studenti, ricercatori e docenti nel progetto triennale di scavo. Il team statunitense è guidato dai professori Amanda Chen e Will Ramundt, i quali lavoreranno fianco a fianco con studiosi italiani e con la comunità locale.

“Non si tratta solo di uno scavo archeologico, ma di una vera e propria alleanza culturale tra territori e popoli, ha spiegato Ramundt. “Il passato ci unisce e può ancora insegnarci molto”.

Un patrimonio condiviso tra Marche e Umbria: Sentinum e Gualdo Tadino unite dalla storia

La valenza culturale di Sentinum, sebbene geograficamente collocata nelle Marche, si intreccia profondamente con la storia umbro-romana dei territori confinanti, in particolare con Gualdo Tadino e l’antico sito di Tadinum. Non a caso, il GAAUM ha già annunciato la volontà di replicare il modello Sassoferrato anche per Gualdo, avviando una nuova fase di studi e scavi presso Colle i Mori e Tadinum.

“La dorsale appenninica non divide, ma unisce culture, genti e memorie”, afferma il presidente del GAAUM. “La storia dell’Appennino è fatta di scambi, di continuità e di dialoghi millenari. Sentinum e Tadinum sono due facce della stessa civiltà”.

Sassoferrato al centro della scena: istituzioni e cittadini a fianco della ricerca

La conferenza stampa di presentazione ha visto la partecipazione di numerose personalità, a cominciare dal sindaco di Sassoferrato Maurizio Greci, che ha sottolineato l’importanza del progetto per lo sviluppo culturale e turistico della città. Presente anche l’assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi, che ha garantito l’impegno della Regione Marche nel sostenere percorsi di valorizzazione duratura del patrimonio archeologico.

Importante anche la presenza dei funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, dei rappresentanti dei Comuni limitrofi come Fabriano e Castelleone di Suasa, e delle principali associazioni culturali del territorio. Tutti concordi nell’affermare che il rilancio di Sentinum rappresenta un’opportunità per l’intera area appenninica.

“Non si tratta solo di archeologia, ma di identità, economia e futuro”, ha detto il sindaco Greci. “La nostra storia può diventare volano di sviluppo, attrazione e coesione”.

Sentinum: la città della Battaglia delle Nazioni

Sentinum è uno dei siti archeologici più importanti del centro Italia. Fondata in epoca preromana e poi divenuta colonia romana, fu teatro nel 295 a.C. della celebre Battaglia delle Nazioni, che vide l’esercito romano fronteggiare una coalizione di Sanniti, Galli e Umbri. Una battaglia epocale, decisiva per l’espansione di Roma, in cui si distinse il console Publio Decio Mure, caduto eroicamente in battaglia adempiendo il rito della devotio.

L’area conserva ancora tracce significative del tessuto urbano romano, tra cui mura, strade basolate, domus e terme, nonché una serie di reperti che testimoniano la continuità insediativa fino al Medioevo.

Camminare a Sentinum è come aprire un libro scritto nella pietra, ha dichiarato Amanda Chen. “Ogni strato racconta una civiltà, un evento, una storia”.

Ricerca, didattica e valorizzazione: un cantiere aperto a tutti

Uno degli aspetti più innovativi del progetto è l’impostazione formativa e partecipativa dell’intervento: gli scavi saranno aperti agli studenti universitari, che potranno vivere un’esperienza sul campo direttamente in Italia, ma anche a volontari e cittadini, chiamati a seguire e raccontare i progressi della ricerca.

Sono previste anche attività di divulgazione pubblica, con visite guidate al cantiere, laboratori per le scuole e incontri con gli archeologi.

“Vogliamo che Sentinum diventi un laboratorio culturale aperto, non una roccaforte per soli specialisti”, ha sottolineato il direttore del GAAUM. “La conoscenza deve essere un bene condiviso.

Un modello da esportare: Gualdo Tadino si prepara alla rinascita di Tadinum

Forti del successo ottenuto a Sassoferrato, i promotori del progetto guardano ora a Gualdo Tadino, con l’intento di riaccendere i riflettori su Tadinum, l’antica città romana lungo la via Flaminia, e su Colle i Mori, altro sito strategico dell’Appennino umbro.

I due siti, pur essendo stati oggetto di precedenti campagne di scavo, versano oggi in uno stato di fermo. Il GAAUM ha quindi avviato una serie di contatti con atenei stranieri e stakeholder locali per riattivare un percorso virtuoso simile a quello di Sentinum.

“La nostra speranza è quella di costruire una rete archeologica dell’Appennino umbro-marchigiano, in cui ogni sito possa raccontare una parte del mosaico della nostra storia comune”, spiegano dal gruppo di lavoro.

Il ritorno degli scavi a Sentinum non è solo una notizia per addetti ai lavori, ma un segnale forte di rinascita culturale e identitaria. È la dimostrazione che con la collaborazione tra istituzioni, università e associazioni è possibile riscrivere il futuro dei territori, partendo dal passato.

E mentre gli archeologi scavano tra le pietre, riemerge anche un senso di appartenenza condiviso, che unisce Marche e Umbria, Sassoferrato e Gualdo Tadino, giovani ricercatori americani e cittadini italiani.

“La terra restituisce ciò che la memoria non può dimenticare”, ha detto Amanda Chen. E questa volta, a ricordare, non saranno solo le rovine, ma una rete di persone che hanno scelto di credere nella cultura come motore di sviluppo e coesione.

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Mario Farneti
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