Nelle prime ore di martedì 9 luglio, alcune persone che passeggiavano abitualmente nella zona dell’anello di Gubbio hanno fatto una scoperta inquietante: una discarica abusiva all’interno del letto del torrente Zappacenere. Sacchi neri pieni di rifiuti, secchi di plastica, pezzi di ferro arrugginiti e altri detriti riempivano il torrente, segno evidente di un atto deliberato avvenuto durante la notte tra lunedì e martedì.

I camminatori hanno trovato anche suppellettili di appartamento, giochi per bambini, sacchi neri contenenti immondizia, plastica e vetro, tutti gettati senza scrupoli anche in un piccolo gorgo del torrente. Avvertiti del ritrovamento, sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della polizia locale, che a loro volta hanno allertato il personale del Comune per la bonifica del letto del torrente.

Parallelamente, un altro episodio di abbandono illecito di rifiuti è stato scoperto dai Carabinieri Forestali del Nucleo di Gualdo Tadino in una zona isolata di Fossato di Vico, in provincia di Perugia. I militari, che negli ultimi mesi hanno intensificato gli sforzi per contrastare l’abbandono di rifiuti grazie anche alla collaborazione dei cittadini, hanno rinvenuto materiali vari, tra cui pezzi di canna fumaria in possibile amianto (eternit), materiali lapidei e residui domestici di varia natura (scarti alimentari e imballaggi).

Le indagini, avviate immediatamente, hanno permesso di ricostruire le modalità degli illeciti. È emerso che gli abbandoni erano avvenuti in due distinti episodi: l’uno relativo agli scarti domestici e l’altro all’eternit e ai rifiuti in pietra. In entrambi i casi, i trasgressori hanno utilizzato le loro auto, operando con rapidità sorprendente, meno di un minuto per ciascun abbandono. Inoltre, i rifiuti pericolosi costituiti da eternit derivavano ragionevolmente da un’attività edile svolta abusivamente.

A Fossato di Vico un’altra discarica abusiva con residui di amianto

Al termine degli accertamenti, i Carabinieri Forestali hanno denunciato tre persone alla Procura della Repubblica di Perugia per reati di abbandono di rifiuti, trasporto non autorizzato di rifiuti e deturpamento di bellezze naturali. Contestualmente, sono state avviate le procedure per la bonifica dell’area, con l’invio di comunicazioni al sindaco finalizzate all’emanazione di apposite ordinanze di ripristino dei luoghi, a carico dei presunti responsabili.

L’episodio di Gubbio, con la scoperta della discarica nel torrente Zappacenere, e quello di Fossato di Vico sono emblematici di un problema più ampio e persistente legato all’abbandono illecito dei rifiuti. Nonostante le leggi e le sanzioni, sembra che alcuni individui continuino a ignorare le regole, mettendo a rischio l’ambiente e la salute pubblica.

Le immagini dei rifiuti abbandonati nel torrente e nei boschi hanno suscitato indignazione tra i cittadini, che chiedono misure più severe e controlli più stringenti per prevenire il ripetersi di episodi simili. La polizia locale e i Carabinieri Forestali stiano operando in maniera efficace, ma il problema richiede anche una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte dei cittadini.

Le operazioni di bonifica della discarica abusiva sono già in corso e, grazie all’intervento tempestivo delle autorità, il letto del torrente Zappacenere tornerà presto alla normalità. Tuttavia, resta la necessità di una vigilanza continua e di un impegno collettivo per proteggere l’ambiente dalle azioni di pochi irresponsabili.

E’ urgente migliorare la gestione dei rifiuti a livello locale

Questi episodi mettono in luce anche la necessità di migliorare la gestione dei rifiuti a livello locale e di garantire che i cittadini abbiano accesso a informazioni chiare e servizi adeguati per lo smaltimento dei rifiuti.  La tutela dell’ambiente, che è un bene comune, deve coinvolgere la pubblica amministrazione unitamente alle forze dell’ordine e alle comunità locali.

I recenti episodi di abbandono illecito di rifiuti a Gubbio e Fossato di Vico richiamano l’attenzione sulla necessità di una maggiore vigilanza e di un impegno collettivo e integrato per la tutela dell’ambiente. La collaborazione tra cittadini, amministrazioni e forze dell’ordine è il punto dipartenza per contrastare in maniera efficace questo fenomeno e garantire una tutela dell’ambiente più attenta e approfondita che coinvolga tutti i soggetti.