Era diventata una discarica a cielo aperto. Peccato che era completamente abusiva. È accaduto ad Amelia, nella provincia ternana, dove i Carabinieri Forestali hanno denunciato un imprenditore edile ritenuto il responsabile dell’abbandono illecito di rifiuti speciali.

Rifiuti abbandonati nelle campagne di Amelia: individuato il responsabile

Era da tempo che alcuni cittadini avevano segnalato una situazione critica verificatasi in località Pizzogallo, lungo la provinciale Ortana. Qui, al margine della strada, erano stati abbandonati una serie di rifiuti ingombranti, principalmente mobili e parti di mobilio. Così era partita l’indagine condotta dai Carabinieri Forestali di Amelia che, preso atto della natura dei rifiuti scaricati, si sono concentrati sulle aziende operanti nel settore edile.

Presto i militari hanno individuato il mezzo con cui gli ingombranti venivano gettati via, in maniera del tutto illegale. L’esame di tutti gli elementi emersi nel corso delle indagini ha consentito di identificare la ditta responsabile dell’illecito smaltimento. Il titolare dell’impresa è stato denunciato per abbandono di rifiuti speciali non pericolosi e ora rischia di pagarla cara. In questi casi è infatti previsto l’arresto da tre mesi a un anno o un’ammenda fino a 26mila euro.

Abbandono dei rifiuti: un fenomeno in aumento

Purtroppo non è infrequente che le pagine di cronaca riportino fatti come quello di Amelia. L’abbandono illecito dei rifiuti è ancora un reato molto diffuso. La normativa vigente definisce come “rifiuto” qualunque “sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi“. Questo quanto riportato dal Codice Ambientale dal Dls 3 aprile 2006. In Italia, l’abbandono abusivo dei rifiuti è recentemente diventato reato contravvenzionale, punito con l’ammenda penale e non più con la sola sanzione amministrativa, secondo quanto stabilito dalla Legge 137 del 10 ottobre 2023. Chiunque compia abbandono di rifiuti rischia di pagare da mille a 10 mila euro. L’importo è aumentato quasi del doppio, per chi abbandona rifiuti pericolosi.

Per i titolari di imprese, come nel caso di cui sopra, e i responsabili di enti rischiano, le pene sono più severe. Se abbandonano rifiuti, rischiano l’arresto da 3 mesi a un anno o in alternativa, l’ammenda da 2.600 a 26mila euro. In caso di rifiuti pericolosi, l’arresto sale da 6 mesi a 2 anni e scatta insieme all’ammenda (che quindi diventa pena congiunta e non alternativa).

Come comportarsi se ci si imbatte in rifiuti abbandonati

Può capitare a chiunque di ritrovarsi con rifiuti speciali da dover smaltire come vecchi mobili, calcinacci o elettrodomestici rotti. Ogni Comune offre ai cittadini la possibilità di conferirli in discarica autonomamente. Il conferimento è gratuito e anzi, spesso, è previsto anche uno sconto sulla tariffa dei rifiuti per chi li porta. In caso di ingombranti che non si può o non si riesce a traportare in autonomia, in molte città è disponibile il servizio di raccolta a domicilio che è gratuito entro certe quantità. In questo caso di deve contattare il servizio preposto e accordarsi telefonicamente sulla data del ritiro in base alle disponibilità in calendario.

Abbandonare rifiuti non conviene mai a nessuno. Anzitutto si fa danno all’ambiente e quindi all’intera comunità e poi, quando si viene scoperti, il rischio è penale. Può capitare, soprattutto in campagna, di imbattersi in rifiuti abbandonati. Gli agricoltori spesso sono i più colpiti dall’odioso fenomeno. In questi casi si deve fare la segnalazione all’autorità preposta, la Polizia Locale, i Carabinieri Forestali o altri organi deputati dal Comune. Buona regola è fare anche foto o video dei ritrovamenti. Per arginare il problema, sempre più numerosi sono i Comuni che si sono muniti di videocamere di sorveglianza, in particolare in prossimità dei punti di raccolta, per intrappolare chiunque compia l’illecito. Se si hanno dei dubbi, invece, in merito al corretto conferimento dei rifiuti, si può contattare il servizio presso il proprio Comune.