I legali di Amanda Knox non si arrendono rispetto alla sentenza e stanno preparando un ricorso contro la condanna per calunnia. La vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Meredith Kercher sembra non trovare mai una fine. La sera del primo novembre 2007, a Perugia, qualcuno commise un grave e orrendo delitto che segnò profondamente la città e non solo. Ora, a oltre sedici anni di distanza, Amanda Knox si prepara a tornare in tribunale per affrontare un nuovo capitolo. Come se il tempo non fosse mai passato.

Il ricorso in Cassazione contro la condanna per calunnia: la difesa di Knox non si arrende

Nonostante le numerose battaglie legali, la trentasettenne americana e i suoi avvocati non mollano. Amanda Knox è stata condannata dalla Corte d’appello di Firenze per aver calunniato Patrick Lumumba, ma la difesa non ci sta. C’è ancora una carta da giocare: il ricorso in Cassazione.

Gli avvocati Luca Luparia Donati e Carlo Dalla Vedova hanno tempo fino a ottobre per impugnare la decisione dei giudici toscani. Una condanna che arriva dopo il riconoscimento da parte della Corte europea della violazione dei diritti di difesa di Knox. E così, proprio quando sembrava tutto concluso, ecco che il caso torna a riaccendersi.

Al centro di questa nuova battaglia legale c’è il famigerato memoriale scritto da Amanda Knox il 6 novembre 2007. Memoriale redatto subito dopo l’arresto per l’omicidio della giovane inglese. Quelle pagine, vergate di suo pugno, hanno giocato un ruolo chiave in tutta la vicenda e ora tornano prepotentemente sotto i riflettori.

Qualche giorno fa, la stessa Amanda ha affidato ai social un messaggio dal sapore di sfida: “State tranquilli: tornerò in Cassazione per combattere questa cosa”. Parole forti, che fanno capire come non sia affatto intenzionata a lasciar correre, nonostante gli anni trascorsi e i mille colpi di scena che hanno scandito il suo percorso giudiziario.

Un caso che non trova un epilogo 

Mentre Amanda Knox si prepara alla nuova battaglia, resta una certezza: Rudy Guede è stato l’unico condannato per il delitto di Meredith Kercher. Dopo 16 anni dietro le sbarre, Guede è ora un uomo libero, ma continua a proclamarsi estraneo al brutale omicidio. Un caso che sembra aver inghiottito ogni certezza, lasciando dietro di sé più domande che risposte.

Dopo più di dieci processi, il caso Meredith Kercher continua a far parlare di sé. Amanda Knox, che per anni ha vissuto nell’occhio del ciclone, è pronta a tornare in aula per un ultimo atto che potrebbe cambiare ancora una volta le carte in tavola. Le aule di giustizia non sono ancora pronte a chiudere questo capitolo, e chi ha seguito il caso fin dall’inizio sa che ogni nuova udienza potrebbe riservare l’ennesimo colpo di scena.

Se la Cassazione accoglie il ricorso presentato dalla difesa di Amanda Knox, la sentenza di condanna per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba potrebbe essere annullata e il caso tornerebbe in tribunale per un nuovo processo. Questo significherebbe che la decisione della Corte d’Appello di Firenze verrebbe riconsiderata, e si aprirebbe un’ulteriore fase processuale in cui verrebbero rianalizzati i fatti relativi alle dichiarazioni di Knox rese durante le prime indagini, tra cui il famoso memoriale del novembre 2007.

Se invece la Cassazione dovesse respingere il ricorso, la condanna a tre anni di reclusione (già scontati durante la detenzione preventiva) rimarrebbe confermata in via definitiva, chiudendo definitivamente questa parte della vicenda giudiziaria legata alla calunnia​.

La difesa di Amanda Knox sta, al contempo, cercando di basare il ricorso sul riconoscimento da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha evidenziato una violazione dei diritti di difesa di Knox durante il processo originale​.