Ricerca Unicusano sulla sicurezza: aumenta il sentimento diffuso di insicurezza tra i cittadini. E i ternani chiedono più interventi specifici in due direzioni. Da un lato una crescita delle attività repressive che facciano da deterrente contro le azioni criminogene. Dall’altro una serie di politiche integrate che affrontino le cause dei problemi. Si tratta di considerazioni contenute in una relazione sullo stato di avanzamento della ricerca svolta dall’Università Nicolo Cusano, che Tag24 Umbria ha potuto visionare in anteprima esclusiva e che arriverà presto sulla scrivania del sindaco Stefano Bandecchi.

La prima fase dell’attività di ricerca si sta chiudendo in questi giorni. Ma il gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Anna Pirozzoli, rettore vicario dell’ateneo telematico e preside della facoltà di Scienze politiche, ha già prodotto una prima relazione. Un documento di oltre 30 cartelle che mette in evidenza quali sono i reati che più preoccupano i cittadini, quali le aree urbane più a rischio e quali le soluzioni auspicate.

Ricerca Unicusano: la percezione psicologica si accompagna al radicamento di spaccio e furti

Non è solo una questione di “psicologia della paura”. Quel senso di pericolo causato dai mutamenti sociali e dal declino economico. A Terni – secondo il documento preliminare – ci sono dei dati oggettivi alla base della crescita della percezione di insicurezza da parte dei cittadini. E la ricerca avviata da Unicusano, passata alla cronaca per l’utilizzo dei vigili giurati a tutela del patrimonio comunale, si propone di riflettere sull’impatto sociale della presenza di soggetti deputati alla vigilanza nelle principali aree a rischio della città.

In questi mesi il gruppo di lavoro interdisciplinare dell’ateneo ha raccolto dati, messo insieme elementi di letteratura scientifica e materiali documentali. Ha svolto un’attività di intelligence sul web e selezionato fonti credibili. Ha identificato gli stakeholders utili all’analisi e ha ricevuto e valutato quotidianamente i rapporti delle guardie giurate coinvolte nel progetto. Quindi, adesso, si prepara alla fase due della ricerca, con interviste, surveys e indagini dedicate. Ma cosa emerge in primo luogo? Che “il traffico di sostanze stupefacenti e i furti in abitazione anche a Terni non sono fenomeni nuovi ma piuttosto ormai radicati” e che accanto a questi elementi di allarme aumenta la preoccupazione “per la crescita della criminalità minorile e per quella connessa ai fenomeni di immigrazione“.

I reati che secondo la ricerca preoccupano di più i ternani

Le indagini svolte hanno permesso di acquisire conoscenza su un diffuso sentimento di insicurezza e paura dei cittadini a fronte di comportamenti criminogeni – si legge nel documento -. Tale sentimento trova una conferma dai dati acquisiti. Invero, la tendenza mostra una diminuzione dei casi di stalking, ma un aumento dei casi di lesioni in famiglia. I furti in casa rimangono elevati, sebbene a Terni siano diminuiti di quasi due terzi rispetto al passato. Non si registrano presenze radicate di associazioni mafiose, ma vi sono collegamenti stabili con organizzazioni criminali. Inoltre, l’Umbria, sia a Perugia che nel Ternano, è diventata un punto di riferimento per lo spaccio di sostanze stupefacenti, coinvolgendo acquirenti provenienti da fuori la regione. Si nota un preoccupante aumento dei reati commessi da minorenni, con denunce triplicate riguardanti ragazzi di età inferiore ai 14 anni, indicativo di un disagio sociale più ampio, al quale una semplice risposta penale appare inefficace“.

Tossicodipendenza e spaccio: la droga è il pericolo pubblico numero uno

Cresce lo spaccio di stupefacenti che, nella domanda, coinvolge non solo giovani, ma anche persone adulte, professionalmente e socialmente affermate – spiega la relazione -. Preoccupa il fenomeno della devianza minorile, con un aumento delle lesioni e delle rapine, delle violenze sessuali e con autori sempre più giovani. Riguardo alla criminalità minorile, emergono numerosi delitti contro l’incolumità personale, in particolare le lesioni personali, seguite dai furti e dai reati sessuali. Importante anche il numero dei danneggiamenti, mentre diminuiscono le estorsioni, a differenza dell’incremento dei procedimenti per rapina. Dai dati del Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, emerge che Terni è una delle cinque città in cui sono presenti gruppi giovanili, baby gangs, considerati particolarmente pericolosi“. 

I luoghi più critici: focus sui parchi e sul centro città nelle ore notturne

Durante il corso dell’indagine effettuata nell’ambito del progetto di ricerca, alcuni quartieri di Terni sono emersi come punti critici. “Il gruppo di ricerca si orienta a focalizzare la propria attenzione su particolari aree (ad esempio Parco Ciaurro, il Parco Le Grazie, il Parco via Martiri della Libertà, il Parco viale Luigi Campo Fregoso, l’Area Verde Viale Brenta, il Parco Via Mola di Bernardo, il Parco Viale Trento Emanuela Loi, il Parco I Campacci, la zona industriale di Maratta e il Villaggio Italia). Il centro storico, inoltre, durante le ore serali e notturne, è stato identificato come un’area potenzialmente pericolosa. Questi problemi influenzano negativamente la percezione di sicurezza dei residenti e hanno un impatto sulla qualità della vita nella città“.  

La convivenza con gli immigrati e la percezione della criminalità portata da “fuori”

Il mutamento della struttura sociale cittadina porta anche nuove ed emergenti preoccupazioni. Terni è, infatti, abitata da più comunità di diversa origine culturale e etnica (gli stranieri sono circa il 12% della popolazione).

Dalle prime indagini e ricerche – scrive il team dell’Università Nicolò Cusano – è emerso che il cittadino rispetto a tale presenza vive un sentimento di preoccupazione e fragilità, sentimento questo probabilmente dettato dal timore di un’assenza di effettiva integrazione degli stranieri nella comunità e di una percepita associazione “straniero-criminalità”. Un aspetto cruciale che emerge dalla ricerca riguarda l’integrazione degli immigrati residenti e la necessità per la cittadinanza di creare un ambiente che sia e sicuro e inclusivo, favorendo così la coesione sociale nella città. È stato rilevato, da una parte, come spesso i cittadini associano la presenza di comunità migranti alla criminalità e, dall’altra, come vi sia preoccupazione tra i residenti per la mancanza di integrazione e la carenza di convivenza pacifica tra le diverse comunità“.  

Le prime possibili soluzioni individuate: più presidio del territorio, aumento della videosorveglianza e politiche di integrazione sociale

Dalle indagini sul territorio è emersa una forte richiesta di miglioramento della sicurezza percepita a Terni. “Una situazione – spiega la relazione dei ricercatori accademici – che potrebbe essere affrontata attraverso l’implementazione di un sistema di videosorveglianza integrato. E ancora, con un aumento delle risorse umane nelle forze dell’ordine e di controllo del territorio. Inoltre con una maggiore vigilanza e la adozione di alcuni miglioramenti: come la pulizia dei parchi e l’incremento dell’illuminazione pubblica“.  

Altro elemento importante, per quanto attiene il capitolo immigrazione, è riferito all’importanza di “un duplice impegno da parte delle autorità amministrative. Da un lato nella promozione di forme che siano di convivenza serene e incoraggino lo scambio culturale e la solidarietà tra cittadini di diverse provenienze. Dall’altro in un possibile incremento di forze dell’ordine, essenziali per rassicurare i cittadini e promuovere un senso di sicurezza nella città“.  

Il documento si conclude con una riflessione sul ruolo che la ricerca può svolgere per indirizzare le politiche sulla sicurezza a Terni, seguendo come bussola la percezione dei cittadini.

La ricerca – conclude il team della professoressa Pirozzolipuò svolgere un ruolo fondamentale nell’affrontare queste sfide. Attraverso l’analisi dei dati raccolti e l’implementazione di strategie mirate, il progetto può contribuire a identificare le aree più critiche e a sviluppare interventi specifici per migliorare la sicurezza percepita e reale nella città“.