È morto all’età di 65 anni il giornalista Riccardo Regi, figura storica del Corriere dell’Umbria e per 18 anni vice direttore di tutte le testate del gruppo regionale. Fino a pochi giorni fa aveva continuato a collaborare al giornale nonostante la malattia, scrivendo sulle amate pagine degli spettacoli (“Album”) con il consueto impegno e passione. Fondatore del sito culturale Vivo Umbria e voce nonché chitarrista a dodici corde della band progressive L’Estate di San Martino, Regi lascia la moglie Sabrina Busiri Vici – giornalista del Corriere – e i due figli, Emanuele e Livia. La notizia della sua scomparsa, avvenuta il 15 maggio 2025, ha suscitato profondo cordoglio in Umbria e nel mondo dell’informazione locale.
Nato a Perugia l’11 agosto 1959, Riccardo Regi si era laureato in Lettere nel 1983 e nel 1990 ottenne l’abilitazione a giornalista professionista. Dopo un primo periodo da insegnante, scelse definitivamente la via del giornalismo: entrò al Corriere dell’Umbria lavorando a lungo presso la redazione di Arezzo, di cui divenne caposervizio. Nel tempo Regi emerse come uno dei pilastri del quotidiano umbro. Ha infatti ricoperto per ben 18 anni il ruolo di vice direttore del Corriere, coordinando le diverse edizioni locali del giornale. In questo incarico di vertice ha affiancato quattro direttori responsabili – Federico Fioravanti, Anna Mossuto, David Vecchi e Sergio Casagrande – attraversando le varie fasi della testata, dai passaggi di proprietà sotto la famiglia Donati e poi il gruppo Barbetti fino all’acquisizione da parte del gruppo Angelucci. Regi è stato il punto di equilibrio tra queste diverse gestioni, garantendo continuità e qualità all’informazione del Corriere dell’Umbria.
Oltre al giornalismo, Regi coltivava una profonda passione per la musica. Già nel 1975 fu tra i fondatori della band progressive L’Estate di San Martino, nella quale era voce solista e chitarrista specializzato nella dodici corde. Il gruppo – che ha raggiunto i 50 anni di attività – ha avuto un ruolo di rilievo nella scena musicale umbra, e Regi ne è sempre rimasto il cuore artistico. Grande appassionato di cultura a 360 gradi, ha portato questo entusiasmo anche nel suo lavoro di cronista: negli ultimi anni dirigeva con impegno il portale Vivo Umbria, da lui creato per valorizzare gli eventi artistici e culturali del territorio. Parallelamente continuava a scrivere sul Corriere articoli di critica musicale e teatrale, contribuendo alla storica rubrica “Album” dedicata allo spettacolo. Questa vivacità intellettuale ne faceva una figura di riferimento anche nel panorama culturale regionale, oltre che giornalistico.
Regi viene ricordato dai colleghi come un giornalista di straordinaria professionalità unita a una profonda umanità. Nel corso di oltre trent’anni di carriera ha formato con intelligenza e perizia numerosi cronisti, diventando un punto di riferimento fondamentale per tutti nelle redazioni del gruppo. La dedizione nel trasmettere il mestiere ai più giovani lo portò anche in aula: nei primi anni Duemila fu docente a contratto di tecniche giornalistiche presso l’Università di Perugia, contribuendo a formare nuove generazioni di studenti. Successivamente si è impegnato come consigliere dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, spendendosi molto nel rapporto etico e divulgativo con i ragazzi delle scuole del territorio.
Sul piano umano, chi ha lavorato con lui sottolinea la sua affabilità e lo spirito di squadra che sapeva infondere. Vivo Umbria lo descrive come “il fulcro della redazione: guida discreta e sempre presente, voce sensibile e insieme amica”, capace di coniugare “professionalità e umanità” e di offrire generosamente tempo e sapere ai colleghi.
Anche l’Ordine dei giornalisti, nel suo ricordo, ne esalta non solo le doti professionali ma “anche l’uomo, il padre, il marito e l’amico sempre presente e disponibile al confronto schietto e sincero”. Regi sapeva dunque catalizzare attorno a sé un clima di collaborazione e rispetto, diventando un collante per la sua comunità professionale.
La scomparsa di Riccardo Regi ha suscitato messaggi di cordoglio da tutto il mondo dell’informazione umbra e dalle istituzioni. Il Corriere dell’Umbria, annunciando la notizia sul proprio sito, lo ha definito “un autentico pilastro” del giornale, ricordando il suo attaccamento “viscerale” alla testata anche dopo il pensionamento.
L’Associazione Stampa Umbra (sindacato regionale dei giornalisti) lo ha celebrato come “da oltre trent’anni colonna del giornalismo umbro”, sottolineando il ruolo cruciale di Regi nella formazione di tanti colleghi e colleghe con competenza e passione. Anche l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, in una nota ufficiale, ha espresso “affetto e stima” per uno dei protagonisti di primo piano dell’informazione regionale, evidenziandone impegno e passione sia come vicedirettore del Corriere sia come referente attivo all’interno dell’Ordine stesso.
Dal fronte istituzionale sono giunte parole commosse. La sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi ha ricordato Regi come “una delle voci più significative e libere dell’informazione in Umbria”, capace di raccontare la realtà locale con “intelligenza, rigore e passione”. La presidente della Regione Stefania Proietti lo ha definito “un punto di riferimento nel panorama dell’informazione locale” e ne ha elogiato “le doti di grande umanità e professionalità”.
Messaggi di cordoglio e stima sono arrivati anche da molte altre testate e figure pubbliche: la redazione della Rai Tgr Umbria, ad esempio, ha salutato Regi chiamandolo “un collega di inestimabile valore, sempre attento e preparato”, unendosi al dolore di familiari e amici. Alla moglie Sabrina Busiri Vici e ai figli, in queste ore, stanno giungendo l’abbraccio e la vicinanza di un’intera comunità che si stringe nel ricordo di un giornalista e uomo straordinario.