È ribaltone all’AURI, l’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico, col centrodestra che perde la presidenza dell’organismo e comincia a fare i conti con l’effetto Perugia. Attenzione, il voto è stato unanime. Ma gli equilibri sono cambiati. Il direttivo è saldamente in mano ai sindaci del “campolargo” e, non a caso, è arrivato subito il comunicato esultante del segretario regionale del PD Bori. E quello del cinquestelle De Luca, che vuole smontare il piano regionale dei rifiuti. I due, non solo esultano per la nomina del nuovo presidente, ma rimettono da subito in discussione l’emissione del bando per la realizzazione del termovalorizzatore unico regionale.

Ma andiamo con ordine. A essere stato eletto nuovo presidente è il sindaco di Spoleto Andrea Sisti, di centrosinistra. Guiderà l’Autorità regolatoria per i prossimi 5 anni. L’elezione, avvenuta questa mattina nella sede territoriale di Foligno, segna il passaggio di consegne con il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano (FdI). Eletta vice presidente, anche lei all’unanimità, la sindaca del comune di Orvieto, Roberta Tardani del centrodestra.

Il sindaco Sisti è quindi il terzo presidente dell’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico, dopo l’ex sindaco di Corciano Cristian Betti e, appunto, il sindaco di Todi Ruggiano.

Ribaltone AURI, direttivo in mano al centrosinistra con 5 membri, centrodestra fermo a 3

All’assemblea dell’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico (AURI), la più partecipata di sempre, erano presenti 64 tra sindaci e amministratori dei 92 comuni umbri dell’ambito. Nel corso dell’assemblea di questa mattina è stato eletto all’unanimità anche il Consiglio Direttivo, composto dal Presidente Sisti (Spoleto), dalla Vice Presidente Tardani (Orvieto) e dai sindaci dei comuni di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Marsciano, Magione e Stroncone.

Un direttivo che adesso è saldamente nelle mani del centrosinistra, che esprime ben 5 poltrone su 9. Tolta Terni, in mano a un monocolore di Alternativa Popolare, il partito del sindaco Stefano Bandecchi, il centrodestra si ritrova con soli 3 seggi. In una posizione del tutto subalterna rispetto al recente passato. Pesa, dunque, l’effetto Perugia. Pesano i risultati deludenti delle ultime amministrative. E comincia a farsi sentire anche la pressione in vista delle prossime elezioni regionali d’inverno. Alla quale la coalizione che sostiene la riconferma di Donatella Tesei sta arrivando col fiatone e con il passo incerto.

Il nuovo direttivo di AURI Umbria è composto da:

  • Andrea Sisti (Presidente – Centrosinistra) sindaco di Spoleto
  • Roberta Tardani (Vicepresidente – Centrodestra) sindaca di Orvieto
  • Vittoria Ferdinandi (Centrosinistra) sindaca di Perugia
  • Stefano Bandecchi (Alternativa Popolare) sindaco di Terni
  • Stefano Zuccarini (Centrodestra) sindaco di Foligno
  • Luca Secondi (Centrosinistra) sindaco di Città di Castello
  • Michele Moretti (Centrosinistra) sindaco di Marsciano
  • Massimo Lagetti (Centrosinistra) sindaco di Magione
  • Giuseppe Malvetani (Centrodestra) sindaco di Stroncone

Il nuovo presidente Sisti: “Dare risposte su rifiuti e idrico a tutta la regione”. Tardani: “Applicare il nuovo piano dei rifiuti”

Ho accolto con grande orgoglio la fiducia che i comuni umbri hanno voluto riservarmi affidandomi un incarico così importante e centrale per la nostra regione – sono state le parole del sindaco Andrea Sisti –. La gestione integrata dei rifiuti, così come quella del servizio idrico integrato, richiede una capacità di visione e di prospettiva ormai indispensabili, perché si tratta di considerare nel suo insieme l’intero territorio regionale e di dare risposte all’altezza delle sfide che l’attuale contesto storico, politico ed economico ci pone. A partire da oggi e nei prossimi anni il mio impegno in questo senso sarà massimo, a servizio dei comuni umbri”.

Se il suo intervento è stato istituzionale, la sindaca di Orvieto Roberta Tardani ha invece inserito un tema politico forte. Quello dell’attuazione del piano regionale dei rifiuti, che vede centrodestra e campo largo su posizioni opposte. Soprattutto sull’incenerimento dei rifiuti.

L’auspicio – ha detto Tardani – è che si possano portare a termine senza tentennamenti le indicazioni del nuovo piano regionale dei rifiuti. Che ha recentemente ottenuto il riconoscimento della Commissione Europea. Ma che soprattutto, dopo anni di mancate scelte che hanno penalizzato territori come quelli di Orvieto, Magione e Città di Castello, ha finalmente delineato un sistema di chiusura del ciclo dei rifiuti che rende residuale il ricorso alle discariche e garantirà un futuro sostenibile alla nostra regione”.  

Bori (PD) e De Luca (M5S): “Rivedere le scelte prese fino ad ora dalla destra”

Nemmeno il tempo di rilasciare le sue dichiarazioni a favore del consiglio direttivo uscente e dell’ex presidente Antonino Ruggiano, che la vicepresidente Tardani si è ritrovata a schivare i proiettili del centrosinistra. A sparare a palle incatenate contro il piano regionale dei rifiuti e contrio le politiche dell’AURI realizzate dalla maggioranza uscente sono stati i consiglieri regionali e leader di PD e Cinque Stelle umbri, Bori e De Luca.

Siamo pronti a rivedere le scelte intraprese fino ad ora – ha scandito Bori -, visto che la destra ha dimenticato la vocazione green della nostra regione. Da un lato sbandierata negli slogan e poi contraddetta nei fatti. Nostra priorità sarà di rivedere le scelte scriteriate nella realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento dei rifiuti, senza che ci siano neppure i numeri o la produzione di materia sufficiente in Umbria. Gli atti emanati in scadenza di mandato e alla vigilia del rinnovo del consiglio direttivo hanno il sapore di uno sgarbo istituzionale e di una forzatura politica. Azioni prese appositamente prima di un’assemblea che avrebbe inevitabilmente cambiato gli equilibri in AURI“.

E anche De Luca ci mette il carico: “Il bando per la costruzione del nuovo inceneritore, emanato a ridosso della scadenza del mandato e alla vigilia del rinnovo del consiglio direttivo, è stato l’ultimo sgarbo di una destra che come regalo ai cittadini umbri intende riportarli indietro nel medioevo. La nostra priorità sarà quella di redigere un nuovo Piano dei rifiuti che non preveda l’incenerimento a conclusione del ciclo, decisione presa senza una reale necessità o adeguata produzione di materia in Umbria”.

La battaglia dei rifiuti è cominciata. Ed è solo il prologo di quello che si vedrà nei prossimi in vista delle lezioni regionali.

All’assemblea dell’AURI erano presenti i rappresentanti dei comuni di: Allerona,
Amelia, Arrone, Assisi, Baschi, Bastia Umbra, Bettona, Bevagna, Campello sul Clitunno, Cascia, Castel Ritaldi, Castel Viscardo, Cerreto di Spoleto, Città di Castello, Collazzone, Corciano, Costacciaro, Deruta, Fabro, Foligno, Fossato di Vico, Fratta Todina, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Gualdo Tadino, Gubbio, Lisciano Niccone, Lugnano in Teverina, Magione, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Monte Santa Maria Tiberina, Montecastrilli, Montecchio, Montefalco, Montefranco, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Montone, Narni, Nocera Umbra, Norcia, Orvieto, Panicale, Parrano, Passignano sul Trasimeno, Perugia, Pietralunga, Poggiodomo, Porano, San Gemini, San Giustino, San Venanzo, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Spello, Terni, Todi, Torgiano, Trevi, Valfabbrica e Valtopina.