Tutti giovani e tutti con lo sguardo all’insù. Festa grande ieri all’Itis Alessandro Volta di Perugia che ha visto un doppio appuntamento guardando alle stelle. Dopo i lavori di ristrutturazione ha riaperto il planetario cittadino Ignazio Danti ed è stato inaugurato il nuovo SpaceLab. L’occasione è coincisa con la Giornata Nazionale dello spazio che si celebra annualmente il 16 dicembre. Planetario e SpaceLab costituiscono un innovativo polo culturale a disposizione di tutta la cittadinanza, a partire dagli studenti, la cui realizzazione è stata resa possibile grazie ai fondi del PNRR nell’ambito di Next Generation Lab.

Per l’evento sono intervenute varie personalità, sia dalla città che da centri di eccellenza, con cui il Volta già collabora, sul territorio italiano. Era presenti l’assessora alle politiche scolastiche Francesca Tizi, la dirigente scolastica Fabiana Cruciani, il rappresentante dell’Unipg Roberto Rettori, il responsabile del planetario prof. Leonardo Alfonsi, Patrizia Cenci, direttrice della sezione di Perugia dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed in video collegamento, c’erano Elisabetta Mughini di Indire e Rosy Russo, consulente di comunicazione, formatrice e fondatrice del manifesto della comunicazione non ostile.

A Perugia il futuro guarda alle stelle: riapre il planetario e inaugura lo SpaceLab

Planetario rinnovato e SpaceLab saranno a disposizione sia per le scuole di ogni ordine e grado che per tutto il territorio. In particolare, il nuovo SpaceLab si propone come spazio multifunzionale dedicato alla didattica delle materie scientifiche e alle attività di divulgazione e informazione scientifica e tecnologica per cittadini e cittadine di ogni età.

Si tratta di un laboratorio permanente che arricchisce il planetario, dove sono a disposizione 54 posti. Il Volta SpaceLab è uno spazio suggestivo e immersivo dove grazie al nuovo proiettore digitale Digistar7 si potrà osservare la volta celeste proiettata direttamente sulla superficie della grande cupola di 8 metri. Annessa alla sala, vi è un’aula laboratorio completamente rinnovata e attrezzata.

I fondi PNRR al servizio dei più giovani e dell’innovazione: un sogno che si realizza

Alle stelle vengono da sempre affidati sogni e speranze. Per Perugia, come ha sottolineato la dirigente scolastica Fabiana Cruciani, la riapertura del planetario è “un sogno che si realizza“. Uno spazio dedicato allo spazio dove sarà possibile approfondire le “materie Stem in maniera originale, creativa e attenta ai problemi della contemporaneità. Uno spazio che abbiamo rinnovato grazie ai fondi del Pnrr che ci ha permesso di reinterpretare in qualche modo lo spirito del planetario. Un luogo in cui riusciranno a dialogare saperi tecnologici, scientifici e umanistici in una visione del mondo che pone l’umano al centro del dialogo educativo e culturale”.

Questo Planetario, reso possibile grazie ai fondi del PNRR – ha detto l’assessora Francesca Tizi – non è solo un ambiente rinnovato ma un simbolo concreto di come investire nell’istruzione significhi investire nelle nuove generazioni. La scienza ha sempre rappresentato una guida per comprendere il mondo e guardare al futuro con consapevolezza. Ora, grazie al lavoro congiunto della scuola e di tutti i partner coinvolti, i ragazzi avranno uno strumento d’eccellenza per avvicinarsi allo studio dell’universo e alla conoscenza delle stelle“.

Un luogo simbolico per tutta la città

Il nuovo polo composto da planetario e SpaceLab è un luogo di apprendimento e di meraviglia, “molto più di una struttura didattica – ha detto ancora l’assessora Tizi -. Può diventare, innanzitutto, un punto di riferimento per tutta la città, aperto non solo agli studenti, ma anche alla cittadinanza. Inoltre può essere un faro che illumina la strada verso una divulgazione scientifica accessibile, appassionante e coinvolgente“.

Ad illustrare il funzionamento del planetario e dello SpaceLab, sono stati gli stessi studenti. In chiusura alla mattinata, è stato anche sottoscritto il Manifesto per la comunicazione non ostile per la scienza. Un documento a cui hanno già contribuito numerosi esperti. Al suo interno si trovano dieci principi guida a cui fare riferimento per rendere la narrazione della scienza inclusiva e più possibile corretta.