Nel mese di aprile, a ridosso delle celebrazioni per il 25 Aprile, giornata simbolo della Liberazione d'Italia, la città di Gualdo Tadino si è distinta per un'importante iniziativa volta a riqualificare i monumenti dedicati ai caduti per la patria e alle vittime del nazifascismo.
I lavori, eseguiti dalla ditta Flebea Restauri, hanno interessato numerosi monumenti, lapidi e cippi commemorativi dislocati su tutto il territorio comunale. L'obiettivo è stato quello di restituire dignità, leggibilità e protezione a testimonianze materiali che narrano storie di sacrificio e libertà.
“Un progetto di decoro urbano che restituisce dignità alle opere realizzate molti anni fa, fortemente voluto dall’amministrazione comunale in memoria delle persone che hanno sacrificato la propria vita per la democrazia", hanno dichiarato il sindaco Massimiliano Presciutti, l'assessore ai lavori pubblici Jada Commodi e l'assessore alla cultura Gabriele Bazzucchi.
Gli interventi hanno riguardato restauro, pulitura delle superfici, applicazione di trattamenti protettivi e consolidanti, oltre al ritocco delle iscrizioni per ripristinare la leggibilità dei nomi e delle epigrafi che il tempo aveva scolorito o reso illeggibili.
Tra i luoghi oggetto dell’intervento figurano:
il cippo in via Otello Sordi;
le due lapidi nei giardini intitolati a Sor Antonio in Viale Don Bosco;
il monumento a Domenico Tittarelli presso l’omonima scuola primaria;
la lapide presso l’eremo del Beato Angelo;
il monumento ai caduti civili presso il cimitero civico di San Facondino;
la lapide della frazione Vaccara;
il cippo presso Madonna del Gambero;
la lapide nella piazza di San Pellegrino;
i monumenti delle frazioni di Caprara, Pieve di Compresseto, Grello (località Larzano), Rigali, Boschetto;
i cippi nella frazione di Cerqueto (via Piersanti Mattarella, via Guido Rossa, località Anguillara);
e infine i cippi all’incrocio tra la S.P. 444 del Subasio e via Pietro Longo.
“Queste opere commemorative non sono solo segni del passato, ma strumenti vivi di riflessione per il presente e il futuro", ha sottolineato l’assessore Bazzucchi. “Ripristinare la loro bellezza originaria significa ribadire l’attualità dei valori che esse rappresentano: libertà, giustizia, democrazia".
Il progetto assume un forte valore simbolico in un'epoca in cui la memoria collettiva rischia di sbiadire, e l’attenzione verso i luoghi della memoria può diventare un antidoto all’indifferenza.
“Si tratta di una concreta e completa rigenerazione a livello storico ed artistico", ha dichiarato l’assessore Commodi, “non solo del centro cittadino ma anche delle frazioni, segno dell’attenzione diffusa che l’amministrazione ha voluto dare al territorio tutto".
La data del 25 aprile, Anniversario della Liberazione, assume quest’anno un significato ancora più profondo grazie alla restituzione alla città di questi luoghi rinnovati.
I monumenti restaurati saranno parte integrante delle celebrazioni ufficiali, rappresentando un ponte tra passato e presente, un invito a non dimenticare coloro che hanno lottato e sacrificato la propria vita per una società più giusta e libera.
“Un paese che onora i suoi caduti è un paese che guarda avanti con consapevolezza e responsabilità", ha concluso il sindaco Presciutti. “La memoria è la base su cui poggia la nostra Costituzione, e questi monumenti, ora restituiti alla collettività, ne sono una testimonianza concreta".
Il progetto rappresenta anche un'opportunità educativa: le scuole del territorio, in collaborazione con le associazioni locali e i custodi della memoria, organizzeranno nei prossimi mesi visite guidate e laboratori didattici. Sarà così possibile approfondire non solo la storia dei singoli monumenti, ma anche il significato più profondo della Resistenza e della rinascita democratica dell’Italia.
“È fondamentale che i giovani conoscano queste storie, che vedano con i propri occhi i nomi incisi nel marmo e comprendano che dietro ognuno c’è una vita, un atto di coraggio, una testimonianza di libertà", ha sottolineato il dirigente di un istituto comprensivo locale.
Il lavoro appena concluso è quindi un atto di rispetto, cultura e civiltà, che restituisce spazio e voce a chi ci ha preceduto nel cammino della libertà e della democrazia, e che proietta la memoria nel futuro, come fondamento della nostra convivenza civile.