La Responsabilità sociale di impresa come valore da diffondere e il profitto aziendale da perseguire con un approccio etico ed ecologicamente compatibile. Sono queste le tematiche al centro di una “call for action” che Arvedi Acciai Speciali Terni e la Fondazione “Giovanni Arvedi-Luciana Buschini” hanno rivolto al territorio anche in ragione delle implicazioni che l’attività della grande industria siderurgica ha sul territorio.

Responsabilità sociale: un incontro che coinvolgerà istituzioni e stakeholders territoriali del colosso siderurgico

Per diffondere il valore della Corporate Social Responsibility (CSR) e la concreta implementazione di progetti ad essa riconducibili da parte delle aziende a favore della comunità ternana – dice la nota diffusa dal Gruppo Averdi AST – è necessario avviare un confronto fra i principali Stakeholder del territorio per individuarne le priorità. E, attraverso azioni sinergiche tra le parti pubbliche e quelle private, aumentare l’effetto positivo delle iniziative“.

Il profitto va perseguito in modo socialmente responsabile ed ecologicamente compatibile. Sono questi i valori che da sempre animano l’attività di imprenditore del cavalier Giovanni Arvedi e che lo stesso Presidente trasmette da oltre cinquant’anni alle realtà che compongono il Gruppo Arvedi (fonte: arvedi.it).

A tal fine Arvedi Acciai Speciali Terni e la Fondazione Giovanni Arvedi-Luciana Buschini desiderano organizzare una giornata di studio e di confronto fra Regione Umbria, Provincia di Terni e Comune di Terni, Organizzazioni Sindacali, Confindustria Umbria, Fondazione CARIT (Cassa di Risparmio Terni e Narni) e le Aziende che operano sul territorio. La finalità è quella di “individuare specifici obiettivi di intervento, coerenti con un piano di sviluppo del territorio ternano coordinato e concordato“.

Il confronto – secondo gli obiettivi dei promotori – va nell’ottica di individuare le migliori priorità di intervento sul territorio e avrà il supporto della Prefettura di Terni.

La CSR è uno strumento che contribuisce alla coesione sociale – prosegue la nota dell’azienda di viale Brin e della Fondazione Arvedi-Buschini – e AST si dispone a svolgere un ruolo attivo e responsabile nei confronti della comunità locale insieme ad altre imprese del territorio e consolidare un rapporto basato sulla reciproca fiducia con tutti gli Stakeholder“.

Domani il tavolo al Ministero delle Imprese per l’Accordi di programma sul rilancio dell’azienda

Intanto cresce l’attesa per l’incontro di domani al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Un summit convocato per mettere a punto il testo dell’Accordo di programma che – seconco gli annunci del ministro Adolfo Urso – arriverà alla firma entro l’estate.

L’annuncio della convocazione è stato dato nei giorni dalla governatrice Tesei e il tavolo vedrà la partecipazione dei vertici dell’azienda e dei rappresentanti delle istituzioni umbre e ternane, per limare le questioni ancora da definire. In ballo ci sono circa un miliardo di investimenti per i prossimi anni, con un cosistente intervento pubblico nell’ordine di oltre 200 milioni di euro.

La delegazione di Arvedi AST dovrebbe vedere in prima linea il cavalier Giovanni Arvedi, l’amministratore delegato di Finarvedi, Mario Caldonazzo, e il direttore di stabilimento e componente del board, Dimitri Menecali. Il piano industriale abbozzato dall’azienda nel corso del lungo processo che dovrebbe portare alla firma dell’intesa col governo dovrebbe portare all’ammodernamento e al rilancio delle linee produttive, all’avvio della laminazione del lamierino magnetico colato dai forni cremonesi del gruppo e allo sviluppo della produzione di fucinati, in quella che un tempo era la Società delle fucine.

Una mole di investimenti che rappresenta un unicum irripetibile e che la città non vuole perdere

Non è una caso che Arvedi e la sua Fondazione spingano sulla responsabilità sociale d’impresa. Perché le principali tensioni tra azienda e territorio ci sono state proprio sul versante del mantenimento, o meglio del miglioramento, della sostenibilità ambientale delle produzione e sulla salvaguardia del capitale umano. Ai piani di efficientamento varati dall’azienda sul versante del personale, fanno da contraltare oin questi giorni le notizie legate alla disponibilità a riassorbire tutti i lavoratori della TCT e a varare un nuovo piano di assunzioni sul territorio.

Da dirimere anche la questione della discarica di Valle, con il Comune di Terni che ha impresso un cambio di marcia sul versante dell’analisi progettuale, con il lavoro svolto dall’assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali. Il progetto – come Tag24 Umbria aveva raccontato in occasione del recente atto di indirizzo del Consiglio comunale – è in dirittura d’arrivo con i pareri di Ispra e Arpa, fondamentali per il via libero definitivo. Proprio in questi giorni stanno scadendo i termini per il recapito degli elaborati degli enti che potrebbero essere al centro della discussione proprio nel tavolo di domani.

Intanto, c’è attesa nel mondo sindacale. Che, in questa fase, non è coinvolto dal tavolo azienda-istituzioni, ma che aspetta notizie sull’iter di approvazione del documento e sulla firma dell’Accordo di programma che darà il via libera al maxi-investimento, destinato a cambiare il volto della fabbrica-città.