Viaggiare, concedersi un weekend di totale relax, lasciando alle spalle le ansie, la frenesia e i ritmi serrati della vita quotidiana e lavorativa, anche solo per un breve periodo. Come abbiamo avuto modo di esplorare in diverse occasioni, l’Umbria, con le sue distese verdi, i borghi incantevoli e le città d’arte, offre molteplici occasioni per staccare la spina e ritrovare la serenità. Ma c’è di più: questa regione è anche custode di alcune delle più affascinanti dimore storiche d’Italia, rifugi nascosti nel verde, lontani dal caos urbano. Oggi vi accompagneremo alla scoperta di alcune delle residenze d’epoca più suggestive dell’Umbria, luoghi ricchi di storia e bellezza che offrono un’esperienza unica, dove il tempo sembra fermarsi.

Locanda Palazzone – Rocca Ripesena

Locanda Palazzone è una residenza storica di epoca medievale situata nei pressi di Rocca Ripesena, a nord-ovest di Orvieto, e rappresenta un esempio straordinario di dimora extraurbana. Pur trovandosi isolata su una collina nell’incantevole campagna umbra, la sua architettura conserva tutte le caratteristiche tipiche di un palazzo cittadino. I suoi elementi costruttivi e decorativi, infatti, richiamano le più significative architetture civili orvietane del tardo Duecento, come il Palazzo del Popolo e il Palazzo Papale, confermando la tipologia e la datazione dell’edificio, che risale all’ultimo quarto del XIII secolo. Documenti storici, come quelli riportati da Monaldo Monaldeschi della Cervara nei suoi Comentari historici del 1584, testimoniano che Bonifacio VIII, nel 1299, affidò al Cardinale Teodorico di Ranieri la costruzione di edifici nella zona, tra cui proprio il Palazzo sotto la Rocca di Ripesena.

Vista la tipologia della residenza e la sua posizione relativamente isolata, si può ipotizzare che la Locanda Palazzone fosse originariamente concepita come “hospitalis”, ossia una sorta di ostello per prelati, viandanti o pellegrini diretti a Roma, proprio nel periodo in cui Bonifacio VIII proclamò il primo Giubileo.

Oggi, Locanda Palazzone è una struttura affascinante che, pur mantenendo intatto il fascino della sua epoca medievale, offre un’esperienza ricca e variegata. Tra le attività proposte, spiccano la visita alla suggestiva Grotta del Musco, percorsi enogastronomici, escursioni all’aria aperta come trekking e yoga, e persino una caccia al tartufo, seguita da un pranzo che vede come ingrediente principale proprio il “frutto” della raccolta.

Castello Valenzino – Umbertide

A breve distanza da Gubbio e Perugia, il castello di Valenzino si erge in buone condizioni, frutto di recenti e sapienti interventi di restauro che ne hanno restituito l’antico splendore. Il nome Valenzino o Valenzina trae origine dal torrente che scorre ai piedi del colle su cui il castello è posizionato, conferendo un ulteriore legame con il territorio circostante.

Storicamente, il castello faceva parte del contado di Porta Sant’Angelo. Nel 1282 e nel 1370 veniva registrato come una “villa” con 15 fuochi. Per tutto il secolo XVI, la località rimase classificata come “villa” e “locus”. A partire dal 1600, il castello subì un processo di riadattamento e fortificazione, mantenendo un legame storico con il vicino castello di Antognolla, che apparteneva ai conti Ruggero, Gregorio, Matteo e Nicola, noti per i loro vasti possedimenti. Nel 1576, il castello fu al centro di una controversia con la cattedrale di Perugia, che rivendicava il “plebo”, i diritti sul fonte battesimale, nei confronti degli abitanti di Solfagnano, Castiglion Ugolino, Valenzina e Migiana di Monte Tezio. Nel 1921, la proprietà passò nelle mani dell’ingegner Clemente II de Fonseca Pimentel, e al momento della sua morte, nel 1953, fu ereditata dalla figlia Eleonora de Fonseca Pimentel Carabba Tettamanti.

Il castello ha assunto diverse funzioni, da centro agricolo e di rimessaggio del bestiame a residenza di rilevato prestigio. Negli anni ’90, un gruppo di imprenditori locali acquisì la proprietà, avviando un restauro accurato, realizzato nel rispetto delle linee guida della Soprintendenza ai Beni Culturali. Oggi, il castello è un raffinato rifugio che coniuga la bellezza delle sue origini storiche con il comfort degli arredi moderni, offrendo una meta esclusiva per chi desidera un’esperienza unica in una cornice incantevole.

Eremito – Parrano

Situato nel comune di Parrano, in provincia di Terni, Eremito sorge in un antico borgo medievale, con il suo imponente castello risalente al XII secolo a dominare l’intero paesaggio. Adagiato sulla cima di una collina, offre una vista panoramica sulla valle incontaminata del fiume Chiani, affluente del Tevere, circondato da 3000 ettari di riserva naturale, dove la natura regna sovrana e il tempo sembra rallentare.

Le strutture di Eremito sono semplici, ma straordinariamente suggestive: quattordici piccole camere, le “celluzze”, arredate con letti alla francese, lenzuola di canapa cucite a mano e una speciale seduta in pietra accanto alla finestra, da cui si può ammirare un panorama mozzafiato. Gli spazi comuni sono altrettanto affascinanti, come il refettorio con camino, perfetto per condividere i pasti, e la sala lettura etnica, anch’essa dominata da un grande camino. Un’area relax scavata nella roccia offre una piccola piscina di acqua calda con idromassaggio, mentre due stanze con soffitti a volta in pietra ospitano il bagno turco. In sottofondo, canti gregoriani avvolgono l’ambiente, creando un’atmosfera di profonda pace. La magia del luogo si intensifica nelle ore serali, quando centinaia di candele e torce illuminano il rifugio, dando vita a un’atmosfera unica e senza tempo.

Eremito non è solo un luogo di riflessione, ma anche una fattoria che produce ingredienti freschi e genuini per i suoi piatti monastici a base vegetale. Gli ingredienti provengono dall’orto, dal frutteto, dal giardino delle erbe aromatiche e dal vigneto che fanno parte della sua tenuta. Sebbene il silenzio e la solitudine siano al centro dell’esperienza, ci sono anche attività facoltative che permettono di condividerne il fascino con gli altri. Ogni mattina, per esempio, è possibile partecipare a sessioni di “light yoga”, mentre passeggiate disintossicanti nei boschi, lungo il fiume o alla cascata offrono momenti di contatto diretto con la natura.

Palazzo Grande – Corciano

Palazzo Grande è un’imponente villa del XVI secolo, restaurata con cura e immersa nel cuore della campagna umbra, a pochi passi da Perugia e dai pittoreschi borghi medievali che punteggiano la regione. Gli archeologi ritengono che l’area su cui sorge Palazzo Grande fosse, già in epoca romana, un importante centro di produzione e scambio di prodotti alimentari. Successivamente, tra il XVII e il XIX secolo, la villa divenne una residenza estiva per la nobile famiglia Baldeschi, che la utilizzava anche come luogo di accoglienza per mercanti e visitatori illustri, in transito tra Firenze, Siena e Perugia, uno dei maggiori centri economici e politici dell’epoca.

Nel periodo compreso tra il 1846 e il 1861, sotto il dominio papale, il conte Alessandro Baldeschi, amico di Papa Pio IX, venne nominato Delegato del Papa, e Palazzo Grande divenne sede della Delegazione Pontificia. Tuttavia, con il passare degli anni, la proprietà subì un lento degrado. Fu solo nel 1961 che la villa venne acquisita dalla famiglia Generosi, che intraprese un ambizioso progetto di restauro, riportando il Palazzo al suo antico splendore. Nel 2018, la villa passò nelle mani di una famiglia americana, che ha proseguito i lavori di restauro, modernizzando gli interni e aggiungendo comfort all’avanguardia.

Oggi, Palazzo Grande è pronto ad accogliere i suoi ospiti, offrendo loro un’esperienza che fonde tradizione e modernità, con un’atmosfera che si presenta come un affascinante mix di arte classica e pop, che riflette le passioni dell’attuale proprietario per la cultura italiana in tutte le sue forme e il suo amore per la modernità e il futurismo.