Il nuovo rapporto dell’Osservatorio Asaps racconta una situazione drammatica per quanto rigurada i pedoni, vittime nel 2025. Soltanto nell’ultima settimana ci sono stati 14 decessi e il totale, da inizio anno, è di 356 pedoni uccisi. In Umbria il numero è di 8 pedoni che hanno perso la vita da inizio 2025.
I pedoni sono, spesso, al centro di vicende di cronaca. Le cifre aggiornate dell'Osservatorio pedoni Sapidata-Asaps, l'Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, raccontano di numeri preoccupanti ma con un leggero calo del 6,6%. Sono 356 i pedoni morti dal 1° gennaio, con 211 maschi e 145 femmine, di cui ben 177 avevano più di 65 anni, quasi la metà del totale. Nel 2024, invece, secondo i dati Istat, le vittime furono 470.
Le regioni con il più alto numero di decessi sono il Lazio e la Lombardia, con 56 casi dall’inizio del 2025. I maggiori decessi, però, si sono verificati nella Capitale: 30 vittime a fronte dei 4 pedoni uccisi solo a Milano da gennaio. Gli investimenti mortali avvenuti sulle strisce pedonali sono stati complessivamente 154 dal 1° gennaio.
Il Lazio e la Lombardia sono in vetta a questa triste classifica fra le regioni. A seguire ci sono l'Emilia Romagna con 33 e la Sicilia con 32, Piemonte 24, e Veneto con 20.
Tra le cause principali degli incidenti, secondo il rapporto Istat – Aci del 2024, c'è la distrazione causata principalmente dagli smartphone, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata insieme alla guida in stato di ebbrezza.
Per quanto riguarda l'Umbria, sono otto i pedoni morti dall'inizio dell'anno. La regione è tra quelle con il dato più basso del Paese secondo il nuovo aggiornamento settimanale dell'Osservatorio pedoni Asaps - Sapidata.
Va ricordato, però, che Istat conta solo i decessi nei primi trenta giorni dal sinistro, non tenendo conto dei gravi feriti che molto spesso perderanno la vita negli ospedali anche a distanza di mesi.
Numeri più bassi di quelli umbri sono stati fatti registrare solo dalla Basilicata, due vittime, dalle Province autonome di Trento, due, e Bolzano, una così come la Val d'Aosta mentre il Molise è a zero.