Monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza Episcopale Umbra (Ceu), ha rilasciato un’intervista al sito Chiesainumbria, trattando argomenti rilevanti per la Chiesa e la società umbra in vista del Giubileo del 2025 e degli “Stati Generali” delle Commissioni Ceu. L’evento, che si terrà ad Assisi il 9 novembre, vedrà la partecipazione di circa duecento membri, tra cui molti laici, e sarà un’occasione per fare il punto sul Cammino sinodale della Chiesa, voluto da Papa Francesco. Le Commissioni Ceu, suddivise in sei macro-aree (Evangelizzazione e Liturgia; Carità e Salute; Clero e Vita Consacrata; Laici; Cultura e Comunicazione; Giuridico-Amministrativa), sono coinvolte in questo percorso di riflessione e azione.
Boccardo ha sottolineato come la Chiesa umbra si stia preparando per il Giubileo, cercando di valorizzare sia l’aspetto personale e comunitario, sia quello dell’accoglienza dei pellegrini, specialmente dei giovani diretti a Roma per il loro Giubileo. In questo contesto, ha esortato a un maggiore impegno nell’evangelizzazione, sottolineando che non si tratta solo di portare le persone in chiesa, ma di aiutarle a incontrare Cristo, mostrando con la testimonianza cristiana che seguire il Vangelo può dare senso e pienezza alla vita anche nel mondo moderno.
Uno dei temi centrali affrontati da Boccardo riguarda il rapporto tra Chiesa e politica, soprattutto in vista delle imminenti elezioni regionali in Umbria. Ha chiarito che la Chiesa non appoggia alcun candidato politico, ma invita i cattolici e tutte le persone di buona volontà a lavorare per una società giusta, in cui tutti, specialmente i più fragili, trovino il proprio posto. La Chiesa, ha aggiunto, non si presta a sostenere partiti o candidati, ma si impegna a promuovere la solidarietà, l’accoglienza e l’attenzione per i più deboli, compresi i migranti e coloro che lottano per uscire da condizioni di oppressione.
Renato Boccardo: “Vivere questo tempo come opportunità di riconciliazione e rinnovamento spirituale”
Nel prepararsi al Giubileo, Boccardo ha evidenziato l’importanza di vivere questo tempo come un’opportunità di riconciliazione e rinnovamento spirituale. In linea con l’invito di Papa Francesco, la Chiesa umbra sta organizzando percorsi spirituali e cammini di fede per i pellegrini che visiteranno la regione, ricca di luoghi legati alla santità e alla spiritualità. Inoltre, il Giubileo sarà arricchito dalla beatificazione di don Giovanni Merlini e dalla canonizzazione di Carlo Acutis, eventi che rappresentano momenti significativi di spiritualità e fede.
Per quanto riguarda l’accoglienza dei pellegrini, Boccardo ha spiegato che la Chiesa umbra si sta preparando con particolare attenzione, promuovendo un’accoglienza non solo fisica ma anche spirituale. Questo approccio mira a creare un’opportunità di scambio e arricchimento reciproco, soprattutto per i giovani che transiteranno nella regione durante il Giubileo dei Giovani previsto per l’estate del 2025. La Chiesa considera l’accoglienza non solo come un dovere logistico, ma come un’opportunità per rafforzare i legami umani e spirituali tra le persone.
Riguardo alla crisi delle vocazioni, Renato Boccardo ha precisato che non si tratta di una mancanza di chiamate da parte di Dio, ma di una crisi di risposta. La difficoltà dei giovani nel rispondere alla vocazione deriva, secondo lui, dal fatto che la società attuale non favorisce l’ascolto della voce di Dio, confusa tra molteplici stimoli e distrazioni. Nonostante le difficoltà, l’arcivescovo ha espresso speranza, citando i ventuno seminaristi attualmente presenti nel Seminario Regionale e sottolineando l’importanza dell’accompagnamento spirituale per discernere la propria vocazione.
Prendersi cura della persone fragili e lavorare per il reinserimento sociale
Boccardo ha anche riflettuto sulla responsabilità della Chiesa di prendersi cura delle persone più fragili della società. In Umbria, molte istituzioni religiose e civili lavorano per il reinserimento sociale di chi ha vissuto momenti difficili, come le opere promosse dalle Caritas locali, le case di riposo e le carceri. Il contributo della Chiesa consiste nell’offrire gesti di vicinanza e solidarietà, portando speranza e supporto a coloro che ne hanno bisogno. L’arcivescovo ha invitato a guardare al Giubileo non solo come un evento organizzativo, ma come un tempo di grazia per guarire le ferite della vita quotidiana e restituire pienezza a ciò che si è incrinato.
Un altro aspetto del Giubileo che Renato Boccardo ha voluto sottolineare è la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della Chiesa umbra. Le chiese, i monumenti e le opere d’arte presenti nella regione rappresentano un patrimonio di fede e cultura che verrà messo a disposizione dei pellegrini e dei visitatori nel 2025. Questo patrimonio, frutto del sacrificio e della devozione del popolo cristiano, è un contributo alla bellezza che la Chiesa offre al mondo.
Infine, Boccardo ha affrontato il tema del rapporto tra la Chiesa e la politica, in particolare alla vigilia delle elezioni regionali umbre. Ha ribadito che i vescovi non sostengono alcun candidato politico, ma invitano i fedeli a partecipare attivamente alla vita democratica, votando e impegnandosi per il bene comune. La politica, ha ricordato citando Paolo VI, è la forma più alta di carità, poiché si occupa del bene di tutti. È fondamentale che i politici eletti lavorino per il bene collettivo, rinunciando a interessi personali o di partito. Allo stesso modo, i cittadini hanno la responsabilità di votare con coscienza e di partecipare al progresso della società.