L’immagine evocata dal sindaco Bandecchi è di quelle efficaci: “Basta cani in carcere!” e serve a raggiungere lo scopo di colpire l’immaginario collettivo della città di Terni che ora ha un nuovo regolamento per il benessere animale. L’atto è stato approvato dal consiglio comunale al termine di una lunga seduta che ha visto susseguirsi dibattiti ed emendamenti. C’è voluta l’intera estate per arrivare al voto. Da quando la consigliera Maria Elena Gambini, di Alternativa Popolare come la collega Federica Mengaroni (animatrici della nuova magna charta degli animali), aveva presentato le modifiche più rilevanti a Tag24 Umbria.

Il vecchio regolamento era datato 2013. E in alcune parti non teneva conto di alcune modifiche normative. Ma anche di mutate esigenze di coesistenza tra uomini e animali. Di una diversa sensibilità diffusa tra i cittadini. Di tanti fatti di cronaca che hanno visto protagonisti, loro malgrado, uomini e animali. L’ultimo poche settimane fa, con una donna aggredita e azzannata da un pitbull a Campitello. Alla fine, per il nuovo regolamento, ci sono stati 19 voti favorevoli, 2 contrari e 7 astenuti. E l’assemblea di Palazzo Spada vara un documento che punta a ridurre i problemi di sovraffollamento al canile municipale, favorendo le adozioni anche fuori città. E a ridurre i rischi per le persone, garantendo al contempo la tutela e la difesa degli animale da affezione.

Nuovo regolamento sul benessere animale. Bandecchi: “Troppi 180 cani in carcere, farò ordinanze per la sicurezza”

Questo nuovo regolamento è un grande risultato di Alternativa Popolare – dice Federica Mengaroni, consigliera promotrice con Maria Elena Gambini dell’atto -. Siamo riusciti a realizzare una riforma fondamentale in meno di un anno e mezzo di amministrazione. Quando altri gruppi politici sono rimasti impantanati per anni in tentativi di modifica. Abbiamo finalmente adeguato il regolamento alle leggi nazionali. E siamo in linea con le più moderne tendenze sugli animali d’affezione. Abbiamo recepito le nuove sensibilità sociali. E fotografato anche i nuovi ruoli svolti dagli animali: dalla compagnia agli anziani soli all’ausilio ai disabili, fino alla pet therapy“.

Meno diplomatico e come al solito travolgente il sindaco Bandecchi nel suo intervento. Nel quale ha posto l’accento sui due temi centrali della riforma regolamentare. Quello dell’opportunità di favorire le adozioni degli animali ricoverati nelle strutture di accoglienza. E quello di migliorare la sicurezza nelle relazioni tra uomo e animale.

Ci sono ancora 180 cani nel nostro luridissimo canile – ha attaccato il sindaco -. Ne avevamo ben 252 qualche mese fa. Ci sono stati cani malati custoditi per 16 anni. Fino alla morte. Ho assistito io stesso a una vicenda incresciosa, di una protesta contro una famiglia milanese che è venuta a prendere un cane gravemente malato tra le proteste di persone irresponsabili. Invece di fargli vivere gli ultimi periodi della sua vita accudito e coccolato, avrebbero preferito tenerlo in galera a Terni. Dietro le sbarre. Questo non avverrà più. Noi vogliamo che i cani e i gatti randagi siano affidati, siano consegnati alle famiglie che li desiderano. Previo controllo, ovviamente, pre e post-adozione. E sulla sicurezza farò delle ordinanze restrittive per obbligare all’uso della museruola i cani sopra i 9 chilogrammi. Non voglio più assistere ad aggressioni, problemi o rischi per la pubblica incolumità nelle aree pubbliche“.

Oredinanze specifiche per l’utilizzo delle museruole, dopo una proposta di Fratelli d’Italia

Obiettivo adozioni centrato, dunque, nel nuovo regolamento. E sdoganate quelle fuori regione. L’altro passaggio importante è quello sulle museruole.

Abbiamo accolto le istanze delle opposizioni – continua Mengaroni -. Abbiamo valutato e recepito il senso anche dell’emendamento di Fratelli d’Italia, che chiedeva di imporre la museruola a tutti i cani. Si tratta di una misura contra legem, per cui sarebbe stato impossibile inserirlo nel regolamento. Però proprio il sindaco Bandecchi ha ribadito l’interesse dell’amministrazione a tutelare i cittadini. Sarà lui a provvedere con ordinanze specifiche sia per tipologia di cane che per evento. Possiamo fare un esempio se sono l’anno previste fiere o eventi che prevedono particolare affluenza di persone e soprattutto di categoria più fragili, quindi i bambini, anziani o disabili, il sindaco potrà emettere delle ordinanze specifiche per imporre ai proprietari di far indossare la museruola a cani di particolari tipologie o taglie“.