12 Feb, 2025 - 12:20

Regione Umbria, via ai nuovi uffici di Terni: nasce il nuovo centro direzionale in via Saffi

Regione Umbria, via ai nuovi uffici di Terni: nasce il nuovo centro direzionale in via Saffi

La ripartizione delle funzioni della Regione Umbria fra le sedi di Perugia e Terni diventa realtà. L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la mozione del consigliere regionale Enrico Melasecche (Lega), che impegna la Giunta a presentare un piano di riorganizzazione degli uffici e dei servizi regionali in un’ottica di equilibrio territoriale e partecipazione dei cittadini.
Il documento, emendato su proposta del consigliere Cristian Betti (Pd), sancisce una volontà politica condivisa: nessun territorio dovrà sentirsi penalizzato, e la riorganizzazione dovrà passare attraverso un dialogo aperto con enti locali, sindacati e comunità.

“È un passo importante verso un regionalismo maturo e condiviso”, ha commentato Melasecche, ricordando come “la presenza della Regione a Terni abbia sempre rappresentato un punto di riferimento certo, frutto di un principio di equa ripartizione tra i due capoluoghi”.
Il consigliere leghista ha rimarcato come negli anni “quel decentramento, pur celebrato a parole, si sia progressivamente ridotto, con funzioni e ruoli dirigenziali concentrati su Perugia”.

Via Saffi, il nuovo centro direzionale unico: una svolta per la città di Terni

La svolta più concreta si materializzerà presto in via Saffi, dove sarà inaugurato il nuovo centro direzionale unico della Giunta regionale. La struttura – un tempo sede del Genio Civile – è stata oggetto di un intervento di consolidamento statico e riqualificazione antisismica, e accoglierà tutti gli uffici regionali oggi dislocati in sedi inadeguate o in affitto.

Come spiegato dall’assessore Francesco De Rebotti, l’operazione comporterà “una notevole razionalizzazione degli spazi e delle attività amministrative” e consentirà alla Regione di restituire al Comune di Terni l’attuale sede del Centro Multimediale, riducendo così i costi di locazione e migliorando l’efficienza interna.

L’intervento non si limita a via Saffi. Anche Palazzo De Santis sarà al centro della nuova organizzazione logistica: qui confluiranno gli uffici dell’Assemblea legislativa, SviluppUmbria, Afor, il Centro per le Pari Opportunità, il Centro Antiviolenza, e in prospettiva uno sportello Arpal per l’utenza.

“È un’operazione a costo zero per la Regione”, ha precisato De Rebotti, ricordando che Palazzo De Santis è stato acquisito dalla Provincia di Terni “grazie a una trascrizione coattiva prevista dalla legge”.
Il risparmio stimato è considerevole: oltre 250 mila euro l’anno in minori spese di gestione e locazione. A questi si aggiungono 800 mila euro di investimenti per la riqualificazione delle aree esterne, finanziati con fondi dell’Accordo di Coesione.

Razionalizzazione e innovazione: una Regione più moderna e vicina ai cittadini

Secondo l’assessore, la nuova articolazione logistica rappresenta “un tassello fondamentale nel percorso di riorganizzazione e valorizzazione del patrimonio regionale”.
L’obiettivo è duplice: ottimizzare le risorse e rendere la pubblica amministrazione più trasparente e competitiva, migliorando la qualità del lavoro dei dipendenti e la fruibilità dei servizi per cittadini e imprese.

“Una pubblica amministrazione capace e moderna è uno degli elementi che rendono un territorio competitivo e attrattivo”, ha aggiunto De Rebotti, sottolineando il valore strategico della riforma per il futuro della Regione.

Il consenso unanime dell’Aula, che ha visto la convergenza di maggioranza e opposizione, testimonia un cambio di passo significativo: dopo anni di dibattiti e promesse, la Regione Umbria avvia finalmente una politica di riequilibrio territoriale concreta e strutturata, riconoscendo pari dignità ai due capoluoghi e restituendo a Terni un ruolo istituzionale forte, non più solo simbolico.

Betti (Pd): “Un cammino condiviso per una Regione più vicina ai territori”

Dopo l’intervento di De Rebotti, è stato Cristian Betti (Pd) a rimarcare il valore politico della mozione, definendola “un atto che supera le appartenenze e guarda al bene comune”.
“Lo spirito del testo – ha spiegato – è condiviso anche dalla maggioranza, in piena coerenza con quanto illustrato oggi dal vicepresidente Bori. È parte del cammino che vogliamo fare insieme, coinvolgendo tutti i gruppi consiliari e i territori”.

Le parole di Betti hanno suggellato il clima di collaborazione che ha caratterizzato la discussione in Aula: un segnale di coesione istituzionale che mancava da tempo nel dibattito sulla gestione amministrativa regionale.

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Federico Zacaglioni
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