Si è tenuto nella giornata di oggi, mercoledì 12 giugno, il vertice in Regione con l’Ordine degli Psicologi dell’Umbria.

Vari e tutti importanti sono stati i temi al centro dell’incontro a Palazzo Donini a Perugia, che ha visto come protagonisti il presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Umbria David Lazzari, la vice presidente dell’Ordine Antonella Micheletti e la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei.

Tra gli argomenti più salienti oggetto del confronto, il benessere psicologico e l’istituzione della figura professionale dello ‘psicologo di base‘.

Vertice tra Regione e Ordine Psicologi Umbria

L’appuntamento odierno a Palazzo Donini, sede della Regione dell’Umbria, con l’Ordine regionale degli psicologi ha rappresentato una preziosa occasione per affrontare numerose tematiche che riguardano il benessere psicologico della popolazione.

La conversazione ha, quindi, toccato anche il fronte dei dati relativi alle forme di disagio principali diffuse nel cuore verde d’Italia. Sotto questo punto di vista, l’Umbria si colloca infatti ai primi posti per consumo di psicofarmaci in Italia.

Pertanto, la presidente dell’Umbria Donatella Tesei ha ribadito l’impegno della Giunta Regionale per sostenere adeguatamente la proposta di legge sull’istituzione della figura professionale dello ‘psicologo di base’, che è all’attenzione della Assemblea Legislativa, con l’obiettivo di giungere a una sua rapida approvazione nell’aula di Palazzo Cesaroni.

Non è tutto. La governatrice Tesei ha ricordato altresì la forte volontà della Giunta regionale di attuare forme di coordinamento delle attività psicologiche nelle Aziende sanitarie. Una scelta che permetterà di ottimizzare il lavoro dei professionisti psicologi al fine di migliorare l’organizzazione di attività tipicamente trasversali e la risposta complessiva fornita ai cittadini sul piano dei bisogni psicologici.

Benessere psicologico in Umbria, i dati

Scendendo nel dettaglio del benessere psicologico della popolazione residente in Umbria, i dati raccontano che, ad esempio, dal 2004 al 2019 è passata da 8 milioni a 18 milioni di dosi giornaliere l’anno in materia di consumo di psicofarmaci.

Negli antidepressivi, in modo particolare, la regione Umbria è al terzo posto in Italia, con l’8,5% di prevalenza d’uso contro una media nazionale del 6,7%.

Secondo un’indagine dell’Istituto Piepoli, inoltre, un umbro su tre (il 32% della cittadinanza regionale) dichiara di soffrire di ansia, depressione o altre forme di malessere psicologico: questa percentuale sale addirittura al 41% tra i giovani, quanti hanno un età compresa tra i 18 e i 24 anni.

I suddetti numeri, naturalmente, hanno acceso un campanello d’allarme tra i professionisti del settore, evidenziando un aumento significativo della ricerca e dell’utilizzo dell’aiuto psicologico. Non a caso, circa 130mila umbri hanno dichiarato di essere ricorsi a un aiuto privato.

Tuttavia, sono ancora moltissimi i cittadini umbri che non hanno risorse economiche per utilizzare il canale delle sedute di psicoterapia private. Il problema non coinvolge, peraltro, solo i giovani ma anche parecchi anziani, considerando che l’Umbria ha uno dei tassi più elevati di popolazione anziana.

Bonus per psicologi in Umbria?

I dati rivelano che circa 7.000 cittadini umbri hanno presentato domanda per l’aiuto psicologico nel corso del 2023. Questo numero, pari a circa un umbro su cento, già di per sé mostra l’entità del bisogno e la rilevanza del supporto psicologico nella regione. Tra l’altro, su 10 richiedenti umbri, 7 sono donne e 3 uomini. 

Il cosiddetto ‘bonus psicologo’ è stato introdotto dal governo Draghi nel 2022 attraverso il decreto Milleproroghe per dare un’efficace risposta alle crescenti esigenze dei cittadini duramente colpiti dagli effetti della pandemia. 

Il bonus costituisce tuttora un sostegno cruciale per coloro che affrontano condizioni di ansia, stress, depressione e fragilità psicologica. Questo contributo economico, erogato dallo Stato, offre un importo fisso di 50 euro a seduta e si rivolge a coloro che hanno ottenuto il via libera dal medico curante per intraprendere un percorso psicoterapeutico.