10 May, 2025 - 22:00

“L’Umbria in tutti i sensi”: la nuova immagine della Regione tra natura, spiritualità e sapori

“L’Umbria in tutti i sensi”: la nuova immagine della Regione tra natura, spiritualità e sapori

L’Umbria non è più solo una terra da attraversare in fretta tra una destinazione e l’altra. Non è più un territorio da sfiorare, magari in un fine settimana, prima di riprendere il cammino. La Regione vuole cambiare passo, e lo fa con decisione, visione e una strategia chiara. “Non più terra di passaggio, ma destinazione da scoprire con lentezza e autenticità e in cui magari decidere di fermarsi a vivere”. Con queste parole, l’assessora al Turismo della Regione Umbria, Simona Meloni, ha presentato a Milano - nella suggestiva cornice del Museo Poldi Pezzoli - la nuova campagna nazionale di comunicazione turistica per l’estate 2025, che pone al centro il concetto di turismo esperienziale e uno slogan potente: “Scopri l’Umbria, in tutti i sensi”.

Accanto a Meloni, una rappresentanza corale delle istituzioni umbre: il presidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni, il presidente di Anci Umbria Federico Gori, il sindaco di San Gemini Luciano Clementella, l’assessora al Turismo del Comune di Gubbio Paola Salciarini, e i portavoce del comparto turistico del Trasimeno e della Valnerina. Un’alleanza territoriale per un progetto che punta a ridisegnare la narrazione della regione verde d’Italia.

Un turismo per tutti i sensi

“La nostra è una regione dove si cammina, si respira, si ascolta. Si scoprono paesaggi, silenzi, sapori. Si tocca la storia viva delle nostre tradizioni, si guarda lontano da crinali che sanno di libertà. Non basta un giorno o due per scoprire davvero l’Umbria: occorre tempo, e soprattutto disponibilità ad abbandonarsi alla sua autenticità”, ha spiegato Meloni, sottolineando la volontà di promuovere un turismo lento, profondo, che coinvolga il visitatore a livello fisico, emotivo e sensoriale.

Non è un caso che i cardini della campagna siano proprio i cammini spirituali, i borghi silenziosi, le produzioni agroalimentari di qualità e i grandi eventi culturali. Una proposta coerente con le prossime tappe del calendario spirituale e storico della regione: l’Anno Santo 2025 e l’ottavo centenario della morte di San Francesco nel 2026.

Un turismo che produce valore

Al centro della visione, un’idea precisa: il turismo come strumento di sviluppo economico, non come fine autoreferenziale. “Siamo qui per sottolineare che la vera risorsa dell’Umbria è il territorio. Il turismo, invece, è lo strumento: deve essere leva di sviluppo, generare redditività e contribuire alla crescita del Pil regionale, altrimenti rischia di restare scollegato dalla vita reale dei nostri paesi e delle nostre imprese”, ha detto l’assessora, insistendo sulla necessità di un modello integrato in cui il visitatore e il residente si incontrino, si arricchiscano, si sostengano a vicenda.

In questa logica, ogni esperienza turistica diventa anche un’occasione per valorizzare il lavoro degli artigiani, dei produttori agricoli, dei ristoratori, delle guide e dei piccoli imprenditori locali.L’Umbria è una terra di esperienze autentiche. Dalla vigna al calice, dall’oliveto al frantoio, dai laboratori artigiani alle produzioni tipiche dell’agroalimentare. Abbiamo eccellenze che meritano visibilità e investimenti”, ha proseguito Meloni.

La promozione turistica, però, non può prescindere dalla tutela dell’ambiente. La Regione lo ha dimostrato con un atto concreto: il recente ripristino del divieto di accesso ai sentieri regionali per i veicoli motorizzati, misura approvata dal Consiglio regionale proprio su proposta dell’assessora. “Non possiamo promuovere l’Umbria come capitale del turismo lento senza tutelare i sentieri e il patrimonio naturale. Per questo abbiamo difeso con forza la rete escursionistica, e lo abbiamo fatto mettendo in campo regole chiare perché il nostro futuro passa per uno sviluppo sostenibile e intelligente”, ha spiegato. Una scelta che rafforza il posizionamento dell’Umbria come meta verde per eccellenza, coerente con i valori dell’escursionismo, del pellegrinaggio e della riscoperta delle radici.

Oltre il turismo, c’è la prospettiva di vivere l’Umbria. Un concetto che la Regione intende promuovere come naturale evoluzione dell’esperienza turistica. “La nostra non è una terra solo da visitare, ma da vivere, anche grazie alle possibilità dello smart working e alla digitalizzazione delle aree meno connesse”, ha osservato Meloni. L’idea è quella di invertire il paradigma dello spopolamento delle aree interne, trasformando i visitatori in nuovi residenti attratti da qualità della vita, tranquillità, sicurezza e bellezze naturali.

Con questa campagna, l’Umbria si propone come modello alternativo alla frenesia delle grandi città e al turismo di massa. Un luogo dove il tempo si dilata, i sensi si riattivano, e la relazione tra uomo e territorio si ricompone. “I flussi turistici stanno cambiando, le stagioni si dilatano, e noi dobbiamo essere pronti a garantire servizi e accoglienza durante tutto l’anno. Quella che vogliamo è un’Umbria aperta 365 giorni l’anno”, ha concluso l’assessora.

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Lorenzo Farneti
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