Via libera alla proposta della Regione per la fusioni degli ospedali di Perugia e Pantalla e di Terni con Narni, Amelia e Domus Gratiae. Penultimo consiglio regionale infuocato, complice la campagna elettorale, con la legge Omnibus che passa le forche caudine dell’assemblea legislativa.

Modificato, infatti, il testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali. Con l’obiettivo di “ottenere l’appropriatezza delle prestazioni“. In pratica, si razionalizza la rete ospedaliera con l’inserimento del presidio della Media Valle del Tevere (Pantalla) nell’Azienda ospedaliera di Perugia. E con l’inserimento dell’ospedale di Narni, di Amelia e il centro regionale della Domus Gratiae nell’Azienda ospedaliera Terni. Secondo la giunta regionale, sarà così possibile ottenere un’economia di scala nell’organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali.

Ma il disegno di legge Omnibus, proposto dall’esecutivo Tesei, ha previsto numerose altre modifiche e integrazioni di leggi regionali. Nela prima parte del dispositivo votato a maggioranza dall’assemblea, sono stati effettuati interventi normativi necessari per armonizzare le leggi regionali con normative di rango nazionale, che non comportano modifiche sostanziali. L’atto, infatti, attua gli impegni formali dell’esecutivo a seguito dei rilievi degli uffici ministeriali. In particolare, sul “Sistema integrato di educazione e istruzione per l’infanzia fino a sei anni di età”.

Fusioni degli ospedali e polemica: passa la proposta della Regione, Pantalla con Perugia e Narni-Amelia con Terni

La battaglia in consiglio c’è stata soprattutto sui temi sanitari. E sul metodo scelto dall’esecutivo per chiudere i cinque anni di amministrazione Tesei con un disegno di legge che arriva proprio alla fine del mandato. Da una parte l’opposizione, soprattutto il PD, a contestare la decisione di andare al voto in un’unica seduta. Con un dibattito sul’integrazione tra gli ospedali contratto dalla complessità dell’Omnibus. Dall’altra la maggioranza di centrodestra a difendere il provvedimento, che consente di decentrare negli ospedali minori, con le fusioni, alcuni servizi meno specializzati delle Aziende della regione.

Un’integrazione che favorirà il funzionamento della rete ospedaliera a sostegno dei percorsi di cura – secondo la presidente Tesei -. Questo provvedimento garantisce un efficientamento del numero e della distribuzione dei posti letto. Con conseguente riduzione del fenomeno del sovraffollamento nelle Aziende ospedaliere. In particolare, per quanto riguarda Perugia, per patologie di interesse medico e chirurgico a più bassa intensità assistenziale. Per l’erogazione appropriata dell’attività assistenziale e l’incremento delle prestazioni di alta specialità. E delle altre a Pantalla. Stesso discorso per l’integrazione degli ospedali di Narni, Amelia e “Domus Gratie” con l’Azienda ospedaliera di Terni. Processo che continuerà anche con il nuovo ospedale di Narni-Amelia“. 

Botta e risposta in consiglio regionale tra opposizione e maggioranza

Apriti cielo. Polemico il capogruppo PD Bori: “Portate al penultimo consiglio una tabella senza testo e partecipazione – ha attaccato -. Vi si ritorcerà contro, perché non avete avvertito nemmeno gli operatori. Che si vedranno cambiare assegnazioni da USL ad Aziende, il cedolino, i centri di costo, senza adeguata informativa. Il metodo è paradossale: si condiziona con un blitz il futuro del sistema sanitario“.

Critico anche il portavoce delle minoranze Paparelli. “Avete fatto un copia incolla dell’atto di fusione e integrazione per delocalizzare la bassa media complessità. Che avevo adottato da vicepresidente della precedente Giunta. Tutto questo doveva essere inserito in un piano sanitario. O in una modifica strutturale della legge del testo unico sulla Sanità.Messo così è solamente un piccolo spot che elettorale che non porta da nessuna parte“.

Critiche rintuzzate dalla presidente dell’Assemblea, Eleonora Pace, che ha ricordato l’assenza di Bori in commissione e il voto di astensione di Paparelli. Quando le modifiche sono state discusse e licenziate per il Consiglio. “Nessuno qui ha fatto alcun blitz – ha attaccato Pace -. La sede per discutere era la commissione competente. Ma state facendo uno show elettorale in aula“.

Duro anche il capogruppo della Lega Mancini. “Non prendiamo lezioni sulla sanità da chi 5 anni fa il penultimo consiglio non è nemmeno riuscito a organizzarlo. Per colpa degli scandali di sanitopoli e concorsopoli. Con questo atto vogliamo portare nel territorio l’esperienza sanitaria più avanzata. Per consentire alle eccellenze della sanità regionale di andare ancora più in alto nella ricerca nella nell’operazione della medicina più avanzata“.

Le altre modifiche introdotte dalla legge Ominubus: dalla caccia alle norme elettorali

Della cancellazione dell’emendamento Fora sulla raccolta di funghi e tartufi abbiamo detto ieri. Tra le modifiche introdotte dalla legge Omnibus, la disciplina delle aree di rispetto temporaneo già previste nel piano faunistico regionale. Si tratta di un provvedimento per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio. Via libera anche alla possibilità di affidare alle associazioni dei pescatori sportivi e alle associazioni ambientaliste la gestione di tratti di corsi d’acqua.

Dall’Omnibus via a nuovi programmi di sperimentazione gestionale consentiti nell’ambito delle prestazioni sociosanitarie e sociali. Con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la rete di servizi e interventi per elevare i livelli di protezione sociale. Modifiche anche alla legge elettorale regionale. Sparisce l’obbligo di raccolta delle firme per le liste che, al momento dell’indizione delle elezioni regionali, sono espressione di forze politiche o movimenti corrispondenti a gruppi parlamentari presenti in almeno uno dei due rami del Parlamento. Ci sarà più autonomia di spesa dell’Assemblea legislativa per consulenze, relazioni pubbliche, mostre, pubblicità e rappresentanza. Per sponsorizzazioni, missioni e formazione.

Prima del voto finale sono stati approvati alcuni emendamenti. Viene incrementato il periodo di permanenza delle persone anziane nelle strutture sociosanitarie da 180 a 360 giorni. Disco verde anche per il libero utilizzo dei fondi per i Comuni interessati dagli impianti di grande derivazione idroelettrica. Introdotta una clausola valutativa per il sistema regionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Infine è stato approvato un ordine del giorno sul benessere animale, tutela degli animali di affezione, prevenzione e controllo del randagismo.