Dopo la Sardegna venne l’Abruzzo ed ora si va verso la Basilicata, il Piemonte, l’Umbria. Sì, ci sono anche le regionali in Umbria nell’imminente futuro della politica italiana. Nel cuore dell’Italia, si torna al voto per il rinnovo del consiglio regionale e del presidente di regione. Ancora non si sa quando: l’ultima volta si è votato nell’ottobre 2019 e quindi, per far decorrere con precisione i 5 anni, la consultazione potrebbe fissarsi tra novembre e dicembre 2024. Rendendo impossibile, quindi, un election day accorpato con le elezioni europee.
Regionali Umbria, l’M5s invoca il “Campo giusto”
I partiti iniziano a prendere posizione e fare il loro gioco. Lo sta facendo, ad esempio, il Movimento 5 Stelle che dopo Sardegna ed Abruzzo prende in Umbria la sua direzione: sì al campo largo. L’esperimento ha dato risultati alternati nelle ultime due consultazioni: vincente in Sardegna, perdente – dove il campo era addirittura larghissimo, con Azione ed Italia Viva inclusi nell’alleanza – in Abruzzo.
Ne ha parlato, ai microfoni dell’ANSA, il coordinatore regionale dell’M5s, Thomas De Luca. Le sue parole: “Il risultato elettorale delle regionali in Abruzzo dimostra ancora una volta che per vincere anche in Umbria la strada è sicuramente quella del ‘campo giusto’ e non quella del cosiddetto ‘campo larghissimo’. Ciò che stiamo facendo va proprio in questa direzione, ovvero cercare di costruire dal basso un progetto solido e credibile, tenendo conto degli elementi positivi che sono emersi dal voto in Sardegna come anche delle criticità di quello in Abruzzo”.
Largo ma non larghissimo
La differenza a cui guarda De Luca è presto spiegata: sì ad un dialogo volto ad allargare il bacino, ma no ad un carrozzone con tutti dentro. In altre parole: sì al Partito Democratico, no ai riformisti di Azione ed Italia Viva. Un ragionamento che il coordinatore dell’M5s – spiega proprio all’ANSA – fa a partire da quanto avvenuto in Abruzzo qualche giorno fa.
Le sue parole: “Se facciamo un’analisi rispetto alle elezioni abruzzesi il Movimento 5 stelle ha ottenuto un risultato di tutto rispetto, inferiore solo dell’1% rispetto a quello della Sardegna che ha visto la vittoria di Alessandra Todde. Il frutto di un grande lavoro portato avanti con impegno e dedizione dal coordinatore regionale Gianluca Castaldi, tra mille criticità”.
E ancora: “Risulta evidente come il Movimento debba proseguire sulla strada di ristrutturazione interna e di radicamento territoriale che ha caratterizzato la governance del presidente Giuseppe Conte, non solo delineando un’identità chiara e definita ma anche – ha concluso il coordinatore del M5s – valorizzando i suoi migliori interpreti a livello locale”.
PD tende la mano: “Patto avanti”
Ma quello di De Luca non è un soliloquio. Anzi, il pentastellato trova sponde e spande tra le altre componenti del neobattezzato campo giusto. Il Partito Democratico risponde presente, tende la mano, prende parte all’alleanza che proverà ad arrestare dopo solo 5 anni il governo della leghista Antonella Tesei. Addirittura, rilanciano: al campo giusto aderiscono anche Alleanza Verdi/Sinistra e Partito socialista italiano. Ma non Azione ed Italia Viva, come diceva proprio De Luca.
È di qualche giorno fa, infatti, il primo incontro che ha riunito i vertici di tutti i partiti sopramenzionati. Con De Luca c’erano i Deputati Marco Sarracino (PD) ed Elisabetta Piccolotti (Avs). E pure il coordinatore nazionale Enzo Maraio (PSI); Mario Giro (Democrazia Solidale – Demos); Gianfranco Mascia (Europa verde). A federarli, simbolicamente, presente l’ex Presidente della Camera, Roberto Fico.
Lo slogan scelto per questa convergenza è “Un patto avanti” ed i vertici parlano di: “Un percorso condiviso, ampio, plurale. chiunque si vuole unire ad una alleanza per cambiare e che è per tutti i cittadini e le cittadine dell’Umbria”.