“Tutta la Giunta del disastro Tesei sul palco, ma manca qualcuno: l’assessore ‘per caso’ alla sanità, preso dal Veneto e mandato da Salvini per commissariare la Tesei. Con la missione di smantellare la sanità pubblica e privatizzare il più possibile”: così scrive Tommaso Bori, segretario regionale del Partito democratico e consigliere uscente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, in un post su Facebook.
Il riferimento è a una fotografia scattata in occasione dell’evento di lancio della campagna elettorale di Donatella Tesei, governatrice uscente in quota Lega e ricandidata alla presidenza della Regione alle elezioni del 17 e 18 novembre prossimo. Al fianco di Tesei, nello scatto di sabato 5 ottobre, compaiono quattro dei cinque membri della sua Giunta. In ordine, procedendo da sinistra verso destra, ci sono: l’assessore allo Sviluppo economico Michele Fioroni, l’assessore alle Politiche agricole e all’Ambiente Roberto Morroni, l’assessore alla Cultura e al Turismo Paola Agabiti Urbani, l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Enrico Melasecche. A mancare all’appello, in foto, è l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, ed è proprio questa assenza che va a sottolineare il segretario del Pd.
“Poco male, dopo 5 anni delle sue assenze ci siamo abituati – commenta Tommaso Bori – E invece no, sorpresa, è in prima fila ma pure loro se ne vergognano. Forse qualche consulente le ha suggerito di nasconderlo. Ma abbia rispetto degli umbri, si può nascondere in una foto, ma come hanno ridotto la sanità pubblica in favore del privato è sotto gli occhi di tutti”.
Bori a Tesei: “Anche tu ti vergogni di Coletto?”
“Donatella Tesei, da questo fine settimana, è scesa finalmente in campo nella sua campagna elettorale per il bis, cercando di nascondere i propri fallimenti dietro una cortina di effetti speciali e tecnologici”: è quanto dichiara il segretario del Partito democratico dell’Umbria, Tommaso Bori.
“Peccato che gli umbri siano perfettamente consapevoli della situazione che si trovano a vivere, dalla sanità al lavoro e, a giudicare dai dettagli, anche Tesei lo è” sostiene. “Succede così che, al momento della photo opportunity con gli assessori, sul palco di Bastia ne manchi proprio uno – spiega, quindi, il segretario dem – l’assessore ‘per caso’ alla sanità, preso dal Veneto e mandato da Salvini per commissariare la Tesei con la missione di smantellare la sanità pubblica e privatizzare il più possibile“.
“Alle assenze di Coletto ci siamo abituati – rimarca Bori – peccato però che ad Umbria Fiere Coletto c’era ma che Tesei abbia aspettato per la foto, evidentemente, proprio il momento in cui l’assessore era ripartito per il suo Veneto. Chissà se qualche consulente le ha suggerito di nasconderlo – ipotizza con ironia – Fatto sta che, ancora una volta, Tesei manca di rispetto agli umbri: si può nascondere in una foto, ma come hanno ridotto la sanità pubblica in favore del privato è sotto gli occhi di tutti”.
Bori: “A Pontida per piegarsi agli interessi della Lega”
“L’altro picco del weekend di Tesei è stata la sua performance dal palco di Pontida – prosegue Tommaso Bori in una nota – per ricordare a tutti che la ‘concreta’ Tesei altro non è che una donna di partito che, come con la nomina di Coletto, piega la testa di fronte agli interessi della Lega“.
La governatrice uscente, infatti, è fresca di partecipazione al tradizionale raduno nazionale della Lega a Pontida, dove si è recata ieri – in volo dall’aeroporto di San Francesco d’Assisi a Sant’Egidio – insieme ad altri esponenti della Lega Umbria, tra i quali l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Enrico Melasecche, la vicepresidente dell’Assemblea Legislativa Paola Fioroni e il coordinatore regionale del partito, l’onorevole Riccardo Augusto Marchetti.
“Ed è così che, dal palco del raduno leghista – afferma, ancora, il segretario del Pd in Umbria – Tesei ha manifestato solidarietà a Salvini per il processo Open Arms, nel quale è imputato per violazione dei diritti umani. Tesei ha detto che i suoi valori sono chiari e per questo è vicino a Salvini”.
“Bene, ci piacerebbe infatti capire cosa dicono i suoi valori – conclude Tommaso Bori – per chi deve scegliere se curarsi o pagare l’affitto, per chi è stato lasciato in mare a morire o per le donne umbre, tra le meno pagate d’Italia e tra le meno occupate del Paese”.