Non ha bisogno del palco a Terni, Stefania Proietti, in corsa per la poltrona di presidente alle Regionali col Patto Avanti. Si prende la sala dell’Orologio del polo museale del Caos col piglio di chi è abituato a stare sotto i riflettori. È venuta nella città dell’acciaio per presentare l’evento di presentazione della sua candidatura. Un lancio ufficiale che ci sarà il 22 settembre al Lyrick di Assisi.
E già da questo si capisce che il passaggio ternano è stato voluto, cercato, anche con una scusa inventata lì per lì, dagli strateghi della sua campagna elettorale. A Terni si vinceranno o si perderanno le prossime elezioni regionali. Questo il mantra ripetuto da tutti gli esperti. Perché il resto dell’Umbria è divisa a metà. Perché a Terni il centrosinistra, 15 mesi fa, è sparito anche dal ballottaggio. Infine, perché a Terni governa l’anomalia del monocolore Bandecchi. Che ora però è approdato nell’altra coalizione, quella di centrodestra che vuole il secondo mandato per Donatella Tesei.
Quindi Proietti, che a Terni (politicamente) conoscono solo dal web, dai giornali e dalle tv, nella città del Thyrus doveva farsi vedere. Anche per creare hype e tensione. Anche per dimostrare che il Patto Avanti è deciso a riconquistare l’Umbria, mettendo mano ai problemi ternani.
Il tailleur pantalone in pied de poule, la voce suadente ma squillante anche senza il microfono. Lo sguardo sempre rivolto all’interlocutore, l’attenzione anche alla mamma di un ragazzo disabile che interviene quando ormai la conferenza stampa stava finendo. Stefania Proietti, ex docente a contratto di Ingegneria al Polo di Terni per 7 anni, ricercatrice e consulente energetica e ambientale, è sindaco di Assisi da 8 anni. E pure Presidente della Provincia di Perugia. “Parto da Terni – dice – perché è la città paradigma del futuro dell’Umbria“.
Proietti e la sfida al centrodestra alle Regionali: “A Terni come nel resto dell’Umbria per andare verso i cittadini”
Nella sala rossa (colore evocativo) tante facce del passato, del presente e del… ritorno al futuro. Già, perché la sala è gremita di esponenti e dirigenti dei partiti della coalizione. Ma anche di simpatizzanti del centrosinistra, di vecchi amministratori, di chi – negli anni della traversata del deserto da parte della sinistra ternana – ha fatto altre esperienze politiche. E ora medita il ritorno nella vecchia casa.
Stefania Proietti a Terni parla a tutti, in vista delle Regionali. Senza guardare il pedigree, il ruolo o la provenienza. Racconta la sua esperienza politica e di vita come amministratrice. Ricorda con umiltà quando è entrata per la prima volta nella sala del consiglio comunale di Assisi. E dice che il Patto Avanti sarà un’esperienza vincente solo se saprà incontrare i cittadini. “La nostra sarà una campagna verso le persone. Saremo vincenti solo muovendoci verso gli umbri, ascoltando le loro istanze e trasformandole in punti del nostro programma“.
Non nomina mai Tesei. Non nomina mai il centrodestra. “Se hanno allargato la coalizione (a Bandecchi e ad Alternativa Popolare, ndr) è affar loro – si schermisce -. Noi avremo una dialettica con l’altra parte politica. La cerchiamo sui fatti, sui temi e sulla visione di Umbria“.
Poi mette in fila alcune priorità. Lo sviluppo economico e la sanità per tutti. L’ambiente e la sostenibilità. Quello che chiama “il fattore giovani“. Da mettere avanti a ogni punto programmatico.
Il fattore Terni e i temi locali: riequilibrio territoriale, ospedale pubblico, idroelettrico per l’energia a costi europei per AST
La conferenza stampa consente di andare a fondo per cercare di capire qualche punto del programma. Terni che si è sempre sentita scarsamente considerata da Perugia, ad esempio. “Della giunta parlerò solo quando avremo vinto le elezioni – spiega Proietti -. Ma Terni sarà ampiamente rappresentata nelle liste dei partiti e in quelle civiche. È una città centrale e baricentrica nello scenario dell’Italia centrale. Non esistono per noi territori di serie A o di serie B e non deve sentirsi ai margini dell’Umbria“.
Poi il nuovo ospedale, che la città reclama e per il quale si decono trovare i fondi e i realizzare i progetti, dopo la bocciatura del project financing. “L’ospedale deve essere pubblico – argomenta la candidata del Patto Avanti -. Servono investimenti e risorse che vanno trovate, a costo di accamparsi sotto il Mistero della Salute. L’ospedale dovrà essere moderno, ad alta specializzazione e attrattivo per le province limitrofe“.
Infine l’AST e l’Accordo di programma che non arriva. E poi la soluzione del problema dell’energia a costi competitivi. “Terni può essere il paradigma del futuro – argomenta l’ingegnere energetico prestato alla politica -. Gli ingredienti ci sono tutti: energia rinnovabile come l’idroelettrico, industria anche innovativa, le concessioni in capo alla Regione. Non dobbiamo cercare una soluzione commerciale, ma lavorare per una soluzione mista pubblico-privato che lavori in futuro sul controllo delle centrali del Nera e Velino. E intanto arrivare all’accordo, assicurare gli investimenti e mantenere i livelli occupazionali“.
Tempo di salutare e di photo-opportunity. Per evitare le polemiche del giorno dell’accettazione della candidatura (quando Proietti finì in una foto del Patto Avanti circondata da soli uomini), viene chiamata in prima fila anche Sara Bistocchi, ex capogruppo del Pd al Comune di Perugia. Sarà candidata nella lista DEM, che non ha ancora chiuso i tre nomi ternani (certi solo Filipponi e l’ex sindaco di Narni De Rebotti). Però l’attezione al particolare della foto al femminile dimostra che non si lascia più nulla al caso. La corsa per Palazzo Donini, anche se non si sa quando si voterà, è partita.