Non è arrivata la fumata bianca nel summit di Santa Maria degli Angeli che avrebbe dovuto incoronare Stefania Proietti, sindaca di Assisi, come candidata del Patto Avanti per le Regionali di autunno. Proietti si è presa ancora qualche giorno per riflettere sulla risposta da dare alla coalizione.
Il vertice si è tenuto in una struttura ricettiva di Santa Maria degli Angeli, nei pressi di Assisi, e ha visto la partecipazione dei vertici dei partiti, come PD, M5s, Italia Viva, Azione, Alternativa Verdi e Sinistra e movimenti cattolici, riuniti nello schieramento che in Umbria ha preso il nome di Patto Avanti. Con i segretari dei partiti anche la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, e il sindaco di Spoleto Andrea Sisti, eletto di recente presidente di AURI.
La coalizione ha reiterato la richiesta alla sindaca di Assisi Stefania Proietti, civica, di guidarla alle Regionali. Una richiesta arrivata all’unanimità e che ha cominciato a impegnare anche i vertici nazionali dei partiti. Proietti, invece, non ha rotto gli indugi. Ai partiti avrebbe spiegato che in una “situazione normale” non avrebbe nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di candidarsi come presidente dell’Umbria. Troppi gli impegni da completare ad Assisi: dal Giubileo all’800esimo anniversario della morte di San Francesco. Di fronte alla richiesta unanime dello schieramento ha però deciso di valutare la proposta. Si è quindi presa alcuni giorni, spiegando che la sua risposta arriverà a breve.
All’interno della coalizione si spera quindi di ufficializzare il suo nome, che viene dato praticamente per scontato, come candidata presidente nei primi giorni di agosto.
Regionali, Proietti aspetterebbe anche l’ufficializzazione della candidatura di centrodestra
Non solo gli impegni da mantenere come sindaca di Assisi. Non solo l’attesa e la mossa politica di farsi “implorare” dall’intero centrosinistra. Alla base del rinvio dell’annuncio di Proietti come candidata del Patto Avanti ci sarebbe anche la necessità di fare chiarezza sullo scenario elettorale di autunno. A cominciare dal nome che metterà in campo il centrodestra. Per ora le divisioni estive nella coalizione di governo stanno favorendo la riconferma di Donatella Tesei come possibile candidata governatrice per un secondo mandato. Ma la situazione resta fluida.
“Il candidato lo scelgono le segreterie nazionali a Roma“, ha ribadito nei giorni scorsi la coordinatrice di Forza Italia di Perugia Fiammetta Modena. Una posizione condivisa anche a Terni dal capogruppo in consiglio comunale Francesco Ferranti, che aveva rilanciato l’idea di una coalizione più ampia sul modello lucano. La Lega regionale, invece, si è arroccata su Tesei. Ma il tavolo delle segreterie nazionali potrebbe cambiare le carte in tavola, visto che si va verso l’election day di novembre con l’accorpamento del voto di Umbria, Emilia Romagna e Liguria.
Le fibrillazioni della maggioranza arrivano in aula con la bocciatura della riforma della Polizia locale
Con tre regioni in ballo gli equilibri potrebbero cambiare. E le fibrillazioni interne alla maggioranza hanno prodotto il primo risultato di mandare sotto il centrodestra, in consiglio regionale, sulla proposta di legge per la riforma della polizia locale. Presentata dagli ex leghisti Nicchi e Pastorelli, passati a Forza Italia, la proposta di legge ha svolto tutto l’iter, con riunioni di commissione, audizioni, emendamenti e modifiche. Ma quando è arrivata in consiglio regionale la giunta regionale ha evidenziato una serie di criticità, che non erano state evidenziate durante l’esame procedurale.
È finita con l’Assemblea legislativa dell’Umbria che ha respinto la proposta di legge con sette voti a favore (Nicchi, Pace, Agabiti, Proietti-FdI, Carissimi-Lega, Morroni, Pastorelli-FI), sette contrari (Bettarelli, Bori, Meloni, Paparelli-Pd, Fora-Patto civico, Porzi-misto, De Luca-M5S) e cinque astenuti (Mancini, Puletti, Castellari, Rondini, Fioroni tutti della Lega).
Immediato l’attacco politico del centrosinistra, con il portavoce della minoranza Fabio Paparelli e i consiglieri del gruppo Pd, del gruppo 5 Stelle e Donatella Porzi (Misto).
“La maggioranza si scioglie al caldo di luglio ed emergono tutte le spaccature di una destra ormai preoccupata più di ottenere qualche bandierina da spendere in campagna elettorale che per il reale interesse degli umbri. Succede così che sulla legge relativa alla Polizia locale la maggioranza si spacchi, mostrando una fortissima crisi politica difficilmente rimarginabile e sanabile in vista di una nuova campagna elettorale”.
Ai candidati in campo per le Regionali si aggiunge anche Miroballo (Umbria Autonoma), settimo in lizza
In arrivo anche il settimo candidato alla presidenza della Regione. E l’avvocato perugino Francesco Miroballo del Movimento Umbria autonoma. Fondato proprio dal legale, ex segretario della Lega in Umbria ai tempi della gestione di Umberto Bossi, il movimento dopo un anno diventa una lista per le Regionali e completa la trasformazione in nuovo soggetto politico. La lista di Umbria Autonoma ha già corso a Cerreto e a Preci, in Valnerina, per le recenti amministrative.
Miroballo è il settimo candidato alla presidenza della Regione dell’Umbria. Centrodestra uscente e centrosinistra devono ancora annunciare i loro portabandiera ufficiali. Ma intanto in lizza ci sono già Stefano Bandecchi (Alternativa Popolare), Marco Rizzo (Democrazia sovrana e popolare), Moreno Pasquinelli (Fronte del dissenso) e Roberto Fiore (Forza Nuova).