“Sto riflettendo”. Così annuncia Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare e sindaco di Terni, su Instagram. In effetti, quella odierna, potrebbe essere una giornata particolarmente importante per quanto concerne gli equilibri politici della regione Umbria.

La Regione, infatti, come ben sappiamo, sta per andare ad elezioni. Quindi, al rinnovo della presidenza regionale e del componimento dell’Assemblea Legislativa. Alternativa Popolare ha, in tempi non sospetti, fatto sapere di voler essere della partita. Ma si attendono annunciazioni definitive. E queste, a sentire Bandecchi, potrebbero giungere proprio oggi.

Regionali Umbria, Bandecchi pronto all’annuncio: “Dignità o opportunità?”

Così Stefano Bandecchi in un video postato su Instagram: “La riflessione principale che sto facendo è sulla dignità dei propri pensieri o l’opportunità dei propri pensieri. Dignità e opportunità sono due cose che fanno veramente attestate opportunità è una cosa importante se hai un’opportunità dovresti coglierla però delle volte ti accorgi che la dignità è qualcosa di più importante”.

Poi riprende: “Molti hanno parlato di quello 0,39%”. Il riferimento è al risultato ottenuto da Alternativa Popolare alle ultime elezioni europee. In questo senso, ha aggiunto: “Sapete cosa mi ha colpito? Mi hanno colpito tutti coloro che si sono iscritti ad Alternativa Popolare dopo quello 0.39%. E mi hanno colpito anche tutta quella serie di codardi che invece sono scappati dopo lo 0,39%”. Poi la chiosa: “Dignità opportunità? domani (oggi, ndr) decido”.

Regionali Umbria: per Bandecchi cresce l’attesa

E quindi non ci resta che attendere. Dovrebbe arrivare oggi, a sentire le parole del leader nazionale, la decisione di Alternativa Popolare in vista delle prossime elezioni regionali in Umbria. Saranno ore di attesa che potrebbero portare ad una nuova scompaginazione del quadro dei candidati e delle alleanze per la corsa – che si preannuncia ricca di emozioni, a questo punto – alla guida di Palazzo dei Cesaroni.

Il passo di lato di Riccardo Corridore

Il cambiamento dello scenario è arrivato quando Riccardo Corridore, vicesindaco di Terni, ha preferito rimettere al suo partito l’investitura ricevuta per la candidatura alla presidenza della regione Umbria. Era lui, infatti, il candidato annunciato per rappresentare Alternativa Popolare. Ma è stato sempre lui, pochi giorni fa, ad annunciare il passo di lato. In una lettera indirizzata a Stefano Bandecchi, Corridore aveva annunciato:

“Sono stato candidato da Lei alla Presidenza della Regione Umbria e ora ritengo di compiere un passo indietro rispetto a tale scelta. A mio parere, il momento attuale di “rivoluzione” degli assetti umbri spinge a forti riflessioni di carattere politico. Il centrodestra perde anche il capoluogo di regione e vince a Foligno, terza città dell’Umbria, solo grazie al contributo di Presilla (il candidato di Alternativa Popolare, ndr) in sede di ballottaggio”.

Poi ha aggiunto: “Alternativa Popolare, nella tornata elettorale regionale di fine anno, deve mettere in campo tutte le sue massime potenzialità “giocandosi” una partita fondamentale. E, pertanto, sono convintissimo che l’unica scelta percorribile per ottenere il miglior risultato auspicabile, sia la candidatura del proprio leader nazionale Stefano Bandecchi. Ritengo che l’idea e il progetto di AP debba essere sempre al primo posto nel nostro agire quotidiano”.

Quando si vota e gli altri candidati

Ancora qualche ora di attesa, dunque. Così come si attende la decisione sulla data delle elezioni regionali in Umbria. Che si terranno alla fine del 2024, certo, ma ancora non sappiamo quando. Probabilmente, tra novembre e dicembre. Nel frattempo, i campi ed i partiti si stanno posizionando.

Nel centrodestra non dovrebbero esserci problemi per la ricandidatura di Donatella Tesei. Nel centrosinistra, invece, dovrebbe toccare a Stefania Proietti. Si attende solamente l’accettazione formale della sindaca di Assisi che è stata già investita dai partiti del campo largo. Completano il quadro Marco Rizzo per Democrazia Sovrana e Popolare e Moreno Pasquinelli per Il Fronte del Dissenso.