Il testa a testa Tesei–Proietti era prevedibile. Secondo la seconda proiezione di Swg infatti, la candidata del centrosinistra Stefania Proietti sarebbe in vantaggio di pochissimo con il 48,5% mentre la candidata del centrodestra Donatella Tesei risale al 48,3%. Rispetto alla prima proiezione, dunque, si restringe la forbice e si consolida il testa a testa.
Affluenza identica nelle città delle due candidate
Affluenza al voto pressoché identica ad Assisi e Montefalco, le due città umbre dove vivono Stefania Proietti e Donatella Tesei, candidate presidente dell’Umbria per centrodestra e centrosinistra.
Alla chiusura dei seggi hanno infatti fatto registrare il 56,72 (66,54 nella precedente consultazione) e 56,31 (66,92) per cento secondo i dati definitivi del ministero dell’Interno. Riguardo alle città principali, a Perugia è stata registrata un’affluenza del 55,6 per cento e a Terni del 46,72.
Umbria, elettori in calo rispetto al 2019
I dati ufficiali hanno detto che l’affluenza in Umbria alle elezioni regionali, è stata sopra al 50 per cento, al 52,3 per la precisione, alla chiusura delle urne. Un dato molto più basso della precedente consultazione quando fu del 64,69. Emerge dai dati definitivi sul sito del ministero dell’Interno. Entrambe le province hanno comunque superato la soglia della metà degli aventi diritto che si sono recati alle urne. In quella di Perugia il dato è stato del 53,02 (65,02 nel 2019) e del 50,16 nella provincia di Terni (62,73). Anche in Emilia Romagna c’è stato un netto calo: l’affluenza è stata infatti del 46,42%. Alle precedenti regionali il dato si era attestato al 67,27%.
Marcate le differenze tra i due comuni capoluogo di provincia. La disaffezione alla politica regionale appare più forte nella città dell’Acciaio, Terni, che si ferma al 46,72% di votanti mentre Perugia arriva al 55,6%. Il comune sopra i 15mila abitanti in cui sono andate a votare più elettori, è Marsciano, con il 59,48% seguito da Umbertide con il 57,8%. Quello in cui i cittadini hanno votato di meno, oltre a Terni, è invece Castiglione del Lago, dove l’affluenza si è fermata al 46,34%, seguito da Spoleto, 47,67% e Gubbio 48,7%.
Il primato per percentuale di votanti va a Polino, circa 200 abitanti, dove hanno votato il 72,63% degli aventi diritto. Intorno al 66% anche Fratta Todina e Scheggia, che rispecchia l’andamento di quasi tutta la Valnerina, sopra la media. Il record negativo va invece a due piccoli comuni del Monte Cucco. A Scheggia e Pascelupo e Fossato di Vico sono andati alle urne soltanto poco più del 42% degli aventi diritto. Poco meglio fanno Lisciano Niccone, Ficulle e Calvi dell’Umbria, intorno al 43%.
Elisabetta Piccolotti di Avs così sull’astensionismo: “In Umbria la partita è stata contesa -ha sottolineato-, la campagna elettorale è stata partecipata. In qualche modo anche dura, quindi è normale che abbiano partecipato al voto più persone rispetto all’Emilia Romagna. Anche se è un risultato che ancora non ci soddisfa perché sono tanti i cittadini, almeno la metà, che hanno scelto di non votare. Questo potrebbe essere il primo problema per la politica di qualsiasi colore”.
Cosa succede se vince Tesei?
Se Donatella Tesei dovesse riconfermarsi anche in questa tornata elettorale, il centrodestra darebbe un grande segnale in una regione da sempre considerata “rossa”, dimostrando quindi di essere capace a vincere anche difronte a una folta coalizione di centrosinistra.
Cosa succede se vince Proietti?
Se a trionfare sarà Stefania Proietti, sarebbe un colpo duro per il centrodestra anche a livello nazionale. Il centrosinistra infatti, non solo tornerebbe ad amministrare l’Umbria, ma dimostrerebbe alla maggioranza di poter vincere se unita e con un progetto credibile alle spalle.