L’Umbria registra un reddito medio imponibile di 21.660 euro, posizionandosi in una fascia intermedia rispetto alle altre regioni italiane. Questo è il dato che emerge dal recente report del Ministero dell’Economia e delle Finanze basato sulle dichiarazioni dei redditi del 2023, relative all’anno d’imposta 2022. La regione non raggiunge gli alti livelli della Lombardia, che detiene il reddito medio più alto con 27.890 euro, ma supera allo stesso tempo la Calabria che si trova all’ultimo posto con 17.160 euro.

Il report mette altresì in evidenza il persistere in Italia di un divario significativo tra le regioni del centro-nord e quelle del sud e delle isole, riflettendo una disparità economica ancora marcata all’interno del paese.

Umbria in posizione intermedia sul reddito medio imponibile

Dopo la classifica dell’Unione Consumatori che ha classificato l’Umbria come una delle dieci regioni più care d’Italia, ecco ora il report sul reddito minimo imponibile che posiziona la regione a un livello intermedio.

Facendo una panoramica, a livello nazionale il reddito complessivo dichiarato ammonta a circa 970,2 miliardi di euro, segnando un incremento del 6,3% rispetto al 2021, con un reddito medio di 23.650 euro (+4,9% rispetto al 2021). Nel report si evidenzia come in Umbria il 20% dei lavoratori dipendenti beneficia di trattamenti integrativi, un’incidenza percentuale che si avvicina alla media nazionale del 23%.

In Calabria e Sicilia, invece, l’incidenza di questi trattamenti è sensibilmente più alta, raggiungendo rispettivamente il 32% e il 31%. Ulteriori dati sulle dichiarazioni Iva rivelano un aumento del 17,2% del volume d’affari in Umbria: un incremento significativo ma inferiore a quello di altre regioni come Lazio (+58,3%), Molise (+34,4%), e Trentino-Alto Adige (+24%). L’Abruzzo registra gli aumenti più contenuti con solo il 7,7%.

Queste cifre offrono uno spaccato della situazione economica regionale e mettono in evidenza le varie dinamiche e i diversi ritmi di crescita tra le regioni italiane.

L’Umbria è tra le migliori sulla gestione dei fondi europei

Recentemente, Fondazione Etica – co-fondata da Gregorio Gitti e Paola Caporossi – e il Centro Rep, uno spinoff della stessa Fondazione, hanno condotto uno studio basato sull’analisi di 12 indicatori tratti dai bilanci pubblici. Questa analisi ha rivelato una situazione meno polarizzata nella gestione delle risorse, dalla quale emerge che l’Umbria è una delle regioni con la migliore capacità operativa in fatto di amministrazione. Per ranking complessivo, infatti, la regione affianca due delle più grandi regioni del nord Italia: Veneto e Lombardia.

Le risorse europee rappresentano una grande opportunità per modernizzare l’Italia, ma è evidente che per sfruttarle appieno non è sufficiente focalizzarsi esclusivamente sui progetti. È fondamentale anche valutare l’efficienza della macchina amministrativa per determinare come e su cosa investire le risorse.

Questi dati sono stati accolti con entusiasmo da Paola Agabiti, assessore regionale alla programmazione europea. In un’intervista con l’ANSA, ha descritto questi risultati come un “riconoscimento al lavoro svolto dalla Regione nell’attuale legislatura