In questi giorni si è tenuto l’incontro istituzionale, in merito al progetto di recupero dell’ex mattatoio, a cui hanno partecipato il sindaco Andrea Sisti e gli assessori regionali Enrico Melasecche e Paola Agabiti, per un importo complessivo dell’investimento pari a 11,8 milioni di euro. Si tratta di un importante opera che prevede la realizzazione di un nuovo Deposito dei beni culturali a Santo Chiodo con una ulteriore riqualificazione dell’ex mattatoio comunale. L’incontro istituzionale è stato necessario per fare il punto sull’andamento degli interventi finanziati dal Fondo nazionale complementare del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per un investimento complessivo che vede nel dettaglio delle due opere, nei rispettivi importi, le cifre di euro 6,3 milioni per l’ampliamento del deposito di Santo Chiodo e 5,5 milioni per il recupero dell’ex Mattatoio.
Spoleto recupera beni per rigenerarli come spazi ad uso istituzionale : ex mattatoio, santo Chiodo
Ai sopralluoghi, organizzati dalla Direzione regionale Governo del territorio ed opere pubbliche, hanno partecipato, insieme ai tecnici della Regione Umbria e del Comune di Spoleto, il sindaco Andrea Sisti, l’assessore alle Opere Pubbliche, Enrico Melasecche e l’assessore regionale alla Cultura, Paola Agabiti.
Il primo momento di confronto e verifica, organizzato dalla Direzione regionale Governo del territorio ed opere pubbliche, si è svolto nell’ex Mattatoio di via Interna delle Mura. Struttura realizzata nel 1860 dall’architetto Ireneo Aleandri, e ora è oggetto di un intervento di recupero e rifunzionalizzazione che lo trasformerà in uno spazio espositivo e laboratoriale dedicato ai manufatti in tessuto e metallo provenienti da edifici danneggiati da eventi calamitosi.
La seconda parte dell’incontro si è svolta a Santo Chiodo dove sono in corso i lavori di ampliamento del Centro operativo per la conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni storico-artistici e archivistici dell’Umbria, che prevede la realizzazione di un Deposito adiacente a quello già presente nell’area. L’edificio sarà di tipo N ZEB (Nearly Zero Energy Buildings), ossia ad elevata efficienza energetica. Entrambi gli interventi, è stato spiegato nel corso dell’incontro istituzionale che si è concluso a Palazzo comunale, puntano a potenziare il sistema dei depositi di beni culturali umbri e la capacità di intervento in caso di calamità naturale.
“I risultati che stiamo conseguendo con questi interventi sono il segno di una collaborazione istituzionale positiva con la Regione Umbria, fondamentali in un’area sismica come la nostra che è punto di riferimento anche per l’area della Valnerina” ha affermato il sindaco Andrea Sisti “Ringrazio gli assessori Agabiti e Melasecche per la collaborazione che c’è stata in questi mesi ed i dirigenti e funzionari della Regione del Comune per il lavoro che stanno portando avanti. In questo modo riusciamo a sviluppare progetti che hanno una valenza di lungo periodo per la città, importanti perché generano una maggiore attrattività non solo turistica ma anche lavorativa”.
“L’ampliamento del Deposito di Santo Chiodo, che è stato il primo esempio in Italia di luogo dove ospitare le opere d’arte provenienti da edifici e chiese danneggiate dal sisma, costituisce un esempio di resilienza della nostra comunità regionale – ha aggiunto l’assessore Paola Agabiti “ Il recupero dell’ex Mattatotio è di per sé la restituzione alla Città di un luogo della memoria che sarà adibito ad ospitare oggetti di pregio della manifattura tessile e di oreficieria. I cantieri che abbiamo visitato, finalmente aperti e funzionanti, sono il frutto di una grande lavoro di condivisione degli uffici regionali con tutti gli Enti del territorio, i progettisti e le imprese”.
“Due opere che attestano ulteriormente il ruolo dell’Umbria, e in particolare di Spoleto, quale riferimento della custodia, del recupero e valorizzazione dei beni culturali e artistici. Il recupero dell’ex mattatoio “ ha dichiarato l’assessore Enrico Melasecche “rappresenta inoltre un importante intervento di rigenerazione urbana e rivitalizzazione di un’area a ridosso delle mura della città, alla quale restituisce un bene culturale, valorizzandolo. Rilevo peraltro con piacere che, in variante rispetto al progetto originale, viene realizzata la copertura leggera del piazzale centrale in modo da garantire la miglior fruizione futura della struttura e la miglior salvaguardia dell’intero intervento che diversamente, come ho rilevato in mie precedenti esperienze, rischierebbe in pochi anni un forte degrado”.
All’incontro erano presenti il vicesindaco Stefano Lisci, gli assessori Letizia Pesci, Luigina Renzi, Giovanni Angelini Paroli e Danilo Chiodetti, la vicepresidente del Consiglio comunale Maura Coltorti e la consigliera comunale Alessandra Dottarelli.