È uno dei monumenti più iconici dell’Umbria, un capolavoro dell’architettura gotica del centro Italia che merita di essere visitato almeno una volta nella vita. Stiamo parlando del Duomo di Orvieto che nell’anno appena trascorso ha segnato un vero e proprio record di visitatori. Per la prima volta in assoluto sono stati infatti oltre 400mila gli ingressi, arrivando a quota 405mila e superando il 2023 di 45mila unità. “Un traguardo storico” scrivono dall’Opera del Duomo, il “dato più alto rilevato almeno nell’ultimo decennio a conferma del ruolo centrale che il Duomo di Orvieto ha acquisito negli anni nel panorama culturale e religioso italiano e internazionale“.
Il Duomo di Orvieto è tra i monumenti umbri che attira più visitatori
Il trend di visitatori al Duomo di Orvieto ha fatto registrare un incremento costante negli ultimi anni. Nel 2022 sono stati 300mila, arrivando a 360mila nel 2023 e 405mila, appunto, nel 2024. Dati che hanno ampiamente superato quelli pre-Covid quando nel 2018, si era arrivati a punte di 280mila.
Relativamente al 2024, particolarmente incoraggianti sono stati gli ultimi tre mesi dell’anno, complice anche la miriade di eventi in città fra l’autunno e l’inverno. Tra ottobre e dicembre 2024 si è infatti avuta un’impennata degli ingressi e anche i primissimi giorni di questo 2025 fanno ben sperare. Dal primo al 4 gennaio il Duomo ha accolto 7mila visitatori, un aumento del 30% rispetto ai 5.400 dello stesso periodo dell’anno precedente.
“Il superamento della soglia dei 400.000 visitatori rappresenta un risultato senza precedenti, frutto dell’impegno costante nella tutela e nella promozione di uno dei simboli più preziosi del nostro patrimonio culturale e religioso” così il presidente dell’Opera del Duomo di Orvieto, ing. Andrea Taddei.
Il Duomo di Orvieto rappresenta il culmine di ogni visita nella Città della Rupe e, con il Giubileo appena aperto, può lecitamente attendersi una crescita ulteriore dei visitatori. “L’aumento di visitatori conferma l’attrattività unica della Cattedrale e testimonia l’efficacia delle strategie adottate dalla Fabbriceria per valorizzare e promuovere questo gioiello di arte e fede e tutto il patrimonio artistico e museale che ne fa parte. Questo traguardo non è solo un motivo di orgoglio, ma anche uno stimolo per continuare a garantire un’offerta culturale di alto livello. In vista del Giubileo 2025, per il quale l’Opera del Duomo ha inteso investire in una nuova proposta espositiva delle opere sacre più importanti, ci aspettiamo un ulteriore incremento di presenze, che sarà occasione per consolidare il ruolo del Duomo come punto di riferimento spirituale e culturale” conclude Taddei.
Tutta la magia di un monumento impareggiabile
La costruzione del Duomo di Orvieto venne avviata a partire dagli ultimi anni del Duecento per volontà di papa Niccolò IV con l’intenzione di riunire in un’unica chiesa cattedrale le due chiese che si trovavano su quella piazza. Progettato in stile romanico da Arnolfo di Cambio, l’edificio si arricchì presto delle forme gotiche in particolare con Lorenzo Maitani che assunse la direzione di lavori all’inizio del Trecento.
Agli affreschi al suo interno hanno contribuito alcuni degli artisti più significativi dell’Italia rinascimentale: Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Gentile da Fabriano, Lippo Memmi, Ugolino di Prete Ilario e Luca Signorelli. Terminato nel 1591 e inserito tra i monumenti nazionali italiani, è dedicato a Santa Maria Assunta.
Numerosi sono i tesori che custodisce, come la scultura della Pietà di Ippolito Scalza e l’imponente organo a canne. Tra gli oggetti che tuttora suscitano maggiore devozione, c’è il Corporale del miracolo eucaristico di Bolsena. Imperdibile è la Cappella di San Brizio, interamente affrescata dal Signorelli, che fu molto attivo in Umbria, con il ciclo dedicato al Giudizio Universale per cui, così come aveva indicato Masaccio, utilizzò come modelli i volti di persone realmente esistite.