Nel 2024 gli accessi al Pronto Soccorso del Santa Maria di Terni hanno toccato quota 55mila. Un record che ha superato di circa 7mila unità il 2023 quando erano stati 48mila. I dati sono stati resi noti recentemente dall’Azienda Ospedaliera che ha evidenziato, in particolare, come l’incremento sia stato molto più intenso durante il periodo festivo, parlando di un vero e proprio “iper afflusso“.

Iper afflusso al Santa Maria di Terni: è il risultato della scarsità dei servizi territoriali

In generale nel 2024 gli accessi al pronto soccorso del Santa Maria di Terni sono aumentati rispetto al 2023, così come sono cresciute le visite nel periodo natalizio appena concluso rispetto a quello dell’anno precedente. L’ospedale ternano ha evidenziato come l’incremento a cui si è trovato a far fronte sia il risultato di una contrazione dei servizi territoriali che hanno costretto i pazienti a rivolgersi direttamente al Pronto Soccorso. Nonostante i numeri elevati, l’azienda e il personale sanitario, si sono sempre impegnati nel garantire tutte le prestazioni necessarie alla popolazione.

Se la sanità umbra fa da anni i conti con lo smantellamento delle strutture di prossimità, questo si è sentito particolarmente nel periodo delle festività natalizie. Concentrati in pochi giorni sono stati ben 2.500 gli accessi. Dati che sono stati portati all’attenzione anche della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che proprio sulla sanità si è giocata l’elezione e che sotto al Santa Maria di Terni aveva concluso la propria campagna elettorale.

Casciari, direttore del Santa Maria: “Pronto Soccorso visto come primo accesso per ogni problema di salute”

Finite le feste e con il ritorno alla normalità, anche la pressione sul Pronto Soccorso ternano si va allentando. Andrea Casciari, direttore generale della struttura, ha sottolineato come di fronte a una richiesta massiccia di cure, il nosocomio abbia agito al meglio per fronteggiare il sovraffollamento. Ma il problema è anche culturale. “Il Pronto Soccorso – spiega – è troppo spesso visto come primo accesso per qualsiasi tipo di problema di salute, un atteggiamento che inevitabilmente fa sì che il presidio sia sempre molto gettonato.

Eppure, prosegue, “il nostro personale medico e infermieristico ha sempre garantito un’ottima copertura dei livelli prestazionali, in ogni ambito, anche grazie alla collaborazione con la Usl Umbria 2, per quanto di propria competenza, con particolare riferimento alla integrazione con l’ospedale di Narni“.

Capodanno affollato, tra botti e minorenni ubriachi

Se le festività natalizie hanno generato un flusso intenso verso il Pronto Soccorso ternano, nella notte tra il 31 dicembre e capodanno si è avuto il vero picco. Questo è accaduto un po’ in tutta l’Umbria ma a Terni, così come in altre strutture ospedaliere della regione, c’è stato un bel via via.

Tra ustioni, anche su una bambina di nove anni e traumi vari da risse, la vera emergenza sono state le intossicazioni alcoliche. Un fatto che deve far riflettere perché in molti casi si è trattato di minorenni che avevano bevuto fino a sentirsi male.

In Umbria personale sanitario al di sopra della media nazionale

L’Azienda Ospedaliera di Terni ha dimostrato di riuscire a gestire una massiccia mole di pazienti. Il merito è in buona parte del personale sanitario impegnato in prima linea. Se i servizi sanitari territoriali vanno diminuendo, così come evidenziato anche dal Santa Maria, è altrettanto vero che in Umbria medici e infermieri ci sono.

Almeno è quello che emerge dall’ultimo report della Fondazione Gimbe – Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze, relativo ai dipendenti della Sanità Pubblica. Nel 2022 nella nostra regione erano presenti 13,8 unità di personale dipendente del SSN ogni mille abitanti. Un dato incoraggiante che supera di oltre due punti la media italiana che invece si attesta all’11,6%.