Da Fabriano e dalla Festa di Scienza e Filosofia di Foligno arriva un messaggio potente, rivolto non solo alle istituzioni ma all'intera cittadinanza europea: l'Europa deve aprire le sue porte alla scienza che fugge dagli Stati Uniti. Il manifesto ReBrain Europe, promosso dal fisico Roberto Battiston e dal filosofo della scienza Silvano Tagliagambe, è un appello concreto a fare dell'Italia e del Vecchio Continente un nuovo polo di attrazione per quei ricercatori che, nel clima politico attuale degli USA, vedono limitata la loro libertà accademica.
Non si tratta solo di un atto simbolico e una provocazione. Il documento, che ha già raccolto un migliaio di firme e verrà trasmesso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Ministro dell'Università Anna Maria Bernini, si presenta come una vera e propria strategia di riposizionamento culturale e scientifico. Se "ReArm Europe" richiama la necessità di difesa militare, "ReBrain Europe" rilancia la centralità del sapere e della ricerca. In un'epoca segnata da conflitti e regressi autoritari, l'invito è a puntare su conoscenza e innovazione come risposta alle crisi.
L'iniziativa parte da un dato allarmante: negli Stati Uniti, storicamente faro della scienza mondiale, si sta consumando un attacco senza precedenti alla libertà di ricerca. Le politiche del programma MAGA, fortemente sostenute dall'ex presidente Donald Trump, prevedono una sistematica decostruzione del sistema universitario pubblico, visto come potenziale focolaio di pensiero "eversivo". Il risultato è un drastico taglio ai finanziamenti per borse di studio e progetti, una stretta sull'autonomia accademica, e una crescente censura sulle linee di ricerca.
Harvard ha scelto di resistere, ma altre università di prestigio si sono piegate, accettando l'eliminazione di interi dipartimenti. La comunità scientifica americana ha reagito: in oltre 1.900, tra ricercatori e premi Nobel, hanno firmato un appello accorato, denunciando l'assalto in atto e chiedendo alla società civile di reagire. “Siamo testimoni di richieste crescenti di rientri dagli USA in Europa", ha sottolineato Roberto Battiston. "Adesso le richieste stanno arrivando da centinaia di scienziati, ma si prevede che possano aumentare”.
Per i promotori del manifesto, la risposta a questa crisi può venire solo dall'Europa, che deve recuperare il proprio ruolo di culla del pensiero critico e della libertà di indagine. “Questo assalto alla scienza si sta configurando come un attacco alla democrazia e al pensiero critico e ai punti più forti dell’organizzazione democratica”, ha dichiarato Silvano Tagliagambe. “Il manifesto vuole sottolineare che l’Europa è ancora l’area politica che accetta la sfida della democrazia: non dobbiamo mai dimenticarlo”.
Il legame tra democrazia e scienza non è solo teorico: entrambe si fondano su principi comuni come la trasparenza, la discussione pubblica, la valutazione rigorosa delle prove. Distruggere l'una significa minare l'altra. L’Europa, ricordano i promotori, ha saputo nei secoli far crescere la scienza in un ecosistema di pluralismo, educazione e progresso. Ora è chiamata a dimostrare di saper accogliere e valorizzare questa eredità.
Il manifesto ReBrain Europe rappresenta anche una chiamata all'azione per l'Italia. Il nostro Paese, con la sua tradizione accademica, la seconda manifattura più forte d'Europa e un patrimonio culturale unico, ha tutte le carte in regola per diventare un hub strategico per i ricercatori internazionali. Servono però misure concrete: incentivi fiscali, semplificazioni amministrative, sinergie tra università, centri di ricerca e imprese.
In un tempo in cui il sapere è sotto attacco, l'accoglienza ai cervelli in fuga è una scommessa politica e culturale cruciale. Perché, come ricordava Julian Huxley già nel 1952, la scienza può prosperare solo in un ambiente libero, stimolante e democratico. L'Italia e l'Europa hanno l'occasione di dimostrare che questa visione non è solo storia, ma futuro possibile.