Gli eventi di maggior successo dell’anno scorso in Umbria si collocano tutti in provincia di Perugia. È quanto emerge dal Rapporto Siae 2023, che riporta i dati relativi sia agli eventi locali che a quelli nazionali.  

L’Osservatorio dello Spettacolo SIAE rappresenta da decenni una fonte esclusiva di informazioni sullo stato di salute dell’intero panorama dello spettacolo e dell’intrattenimento italiano, grazie alla capillarità dei dati a sua disposizione. Un ricco patrimonio informativo proprio di un presidio centrale per l’industria culturale e creativa come la Società Italiana degli Autori e degli Editori: lo riferisce Salvatore Nastasi, Presidente SIAE.

“Oltre a registrare i numeri dello spettacolo italiano, SIAE continua la propria attività dietro le quinte per contribuire alla crescita dell’industria culturale e creativa – spiega – incoraggiando la creazione di valore attraverso accordi con gli attori principali della filiera e con i partner a livello nazionale e internazionale, e mantenendo un dialogo continuo e costante con le istituzioni nazionali ed europee”. “Ciò senza mai dimenticare – ricorda Nastasi – la ragione per cui è stata fondata ormai 142 anni fa: promuovere e proteggere il diritto d’autore italiano”.

Rapporto Siae 2023, gli eventi in Umbria

Secondo il rapporto Siae relativo al 2023, tra gli eventi in Umbria che registrano il maggior numero di visitatori c’è, innanzitutto, la Mostra d’agricoltura, zootecnia e alimentazione Agriumbria, che conta rispettivamente 39.223 e 29.108 presenze nelle giornate del 2 e dell’1 aprile scorso. A seguire, c’è il Caccia Village, con 13.675 biglietti venduti per il 13 maggio scorso, presso l’Umbriafiere di Bastia Umbria. Subito dopo, con la stessa location, si posiziona l’Eurochocolate indoor del 22 ottobre 2023, che vanta complessivamente 10.354 ingressi.

Nella top 5 degli eventi umbri con più partecipanti ce n’è soltanto uno di diverso genere rispetto al settore delle mostre e delle fiere. Si tratta dell’assai partecipato derby Perugia-Ternana, che conta la presenza di ben 9.797 tifosi e appassionati di calcio.

Sono, invece, quasi 13 milioni e mezzo di euro gli incassi derivanti dai 900mila ingressi nelle discoteche umbre nel 2023. Per andare a ballare nel cuore verde d’Italia si spende più o meno lo stesso prezzo che nel resto del Belpaese, con un biglietto dal costo medio di 15 euro, cioè appena cinquantasette centesimi in più rispetto alla media nazionale.

Un ragionamento diverso va fatto per i concerti, dove il costo del biglietto in media è più basso di 10,84 rispetto al dato medio italiano, e si ferma a 26,83 euro. Con i grandi appuntamenti di musica pop, rock e leggera nel 2023 l’Umbria si arricchisce, comunque, di 5,15 milioni di euro con quasi 192mila ticket strappati.

Terzi per introiti dagli spettatori sono gli intrattenimenti musicali: in questo contesto, l’Umbria vede entrare 3,4 milioni di euro con 204mila accessi agli spettacoli. Poi, ci sono le opere di prosa, con quasi 2,6 milioni di incassi per 190mila persone, e, infine, le partite di calcio, con 2,35 milioni di incassi provenienti da 272mila biglietti.

Settore in forte ripresa nel 2023

Dall’ultimo rapporto Siae, si evince che il 2023 conferma la ripresa del settore spettacolo, intrattenimento e sport. Con circa 3,5 milioni di spettacoli, l’anno scorso segna una crescita a doppia cifra sull’anno precedente (+14,9%) anche se ancora con un ritardo rispetto all’offerta complessiva del 2019 (-18,5%). Tutto questo accade dopo un biennio tragico, dato che il 2022 aveva rappresentato l’anno dell’inversione di tendenza per lo spettacolo dal vivo.

Con circa 640 mila eventi nel 2023 (18% del totale nazionale) la Lombardia rimane il centro nevralgico dello spettacolo in Italia, seguita da Lazio ed Emilia-Romagna. Il Centro Italia è, invece, l’area con i tassi di offerta procapite più elevati in tutte le regioni (+23% rispetto alla media nazionale), grazie alla performance di Roma, la provincia più ricca di eventi (351 mila). Nota positiva pure per il Sud, con un incremento sull’anno precedente superiore a quello nazionale, tra il +16% (Abruzzo) e il +27,5% (Basilicata).