Si sono improvvisati, chissà per quali motivi, rapinatori presso un esercizio di un centro commerciale di Castel del Piano a Perugia. Neanche quindicenni, classe 2010, si sono introdotti in un negozio dove con una pistola giocattolo hanno sparato in faccia al titolare che si era rifiutato di consegnargli il denaro incassato. Rintracciati nel giro di poco, sono stati denunciati. A loro carico ci sono le accuse di tentata rapina in concorso, molestie e disturbo alle persone.

Due quindicenni tentano una rapina a Perugia: cosa è successo

Da quanto riferito dal titolare dell’esercizio commerciale, i due ragazzini si sono introdotti nel negozio armati di una pistola giocattolo a pallini di plastica. Uno dei quali avrebbe raggiunto al volto l’esercente, fortunatamente senza ferirlo. All’uomo è stato intimato di consegnare il denaro in cassa ma si è rifiutato. A quel punto i due giovanissimi aspiranti rapinatori se ne sono andati, facendo inizialmente perdere le proprie tracce.

Il commerciante ha immediatamente allertato le forze dell’ordine che giunte sul posto hanno sottoposto al vaglio le telecamere di videosorveglianza. Gli agenti della Polizia di Stato, raccolte le dichiarazioni e le immagini, hanno rintracciato i due autori della tentata rapina in un parco poco distante dal centro commerciale. Interrogati, i ragazzini hanno ammesso tutto e indicato il luogo dove avevano nascosto l’arma giocattolo.

Allarme reati tra i giovanissimi

Che il fenomeno della criminalità minorile in Umbria stia assumendo contorni preoccupanti, è stato confermato recentemente anche dal procuratore generale Sergio Sottani e dalla Procura dei Minori diretta da Flaminio Monteleone. In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario è emerso che tra luglio 2023 e giugno 2024, la Procura dei Minori ha aperto 674 procedimenti. Quasi cento in più rispetto ai 589 del periodo precedente. Tra i reati più comuni ci sono quelli contro l’incolumità personale, con 170 casi di cui 137 per lesioni personali, in aumento rispetto ai 100 del periodo precedente. Seguono 109 furti, di cui 68 aggravati, e 37 episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. I reati sessuali sono stati 22, le rapine 17, mentre i danneggiamenti hanno visto 38 episodi con 45 indagati. In particolare è emerso che i reati commessi da minori di 14 anni sono passati da 34 a 38.

Come evidenziato da Sottani, circa il 45% dei procedimenti penali riguarda minori stranieri, con una prevalenza di marocchini, tunisini, albanesi ed ecuadoregni. La Procura dei Minori aveva sottolineato come il fenomeno non sia più limitato a reati di sopravvivenza, ma includa comportamenti determinati dalla necessità di uniformarsi. I reati commessi da giovani e giovanissimi cioè non sono strettamente legati al procurarsi soldi facili, bensì, sempre più spesso si configurano come un gesto per sentirsi accettati dal gruppo di coetanei. Una ‘integrazione sociale’ deviata dove ai modelli sani subentra il crimine.

Il tredicenne che aveva tentato una rapina per finanziare una canzone trap

Mesi fa, alla fine di ottobre, aveva destato scalpore la notizia di un tredicenne che a Orvieto, nel quartiere di Ciconia, aveva tentato una rapina. Con il volto coperto da un passamontagna e una pistola giocattolo aveva minacciato un negoziante. L’uomo era però riuscito a chiudere la porta del negozio e a mettere in fuga il ragazzino che era stato rapidamente rintracciato dai Carabinieri.

Interrogato, aveva risposto che i soldi gli servivano per incidere una canzone trap, un genere molto in voga fra giovani e giovanissimi che racconta storie di vita vissuta al limite, tra marginalità e ribellione. La notizia nel giro di poco era rimbalzata anche sulle cronache nazionali suscitando accesi dibattiti sul disagio giovanile e su quanto gli esempi malsani siano ancora molto seguiti da chi è più vulnerabile che vi intravede una scorciatoia per successo e notorietà.