I Carabinieri della sezione operativa di Terni hanno messo le manette ai polsi di un 39enne nigeriano, senza fissa dimora, già noto alle forze dell’ordine, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Terni. L’uomo è accusato di rapina aggravata ai danni di una donna, un episodio che si aggiunge a una lunga lista di precedenti che lo avevano già portato nel radar degli investigatori. Il fermo è scattato martedì sera nelle periferie della città, dopo un’indagine che ha permesso di chiudere il cerchio su di lui.

Rapina e aggressione: un atto brutale e rapido

Il 3 ottobre scorso, in pieno giorno e lungo una via cittadina di Terni, una donna di 39 anni ha vissuto momenti di puro terrore. Il sospettato, un uomo già noto alle forze dell’ordine e ora fermato dai Carabinieri, l’ha presa di mira senza esitazioni. Mentre la donna camminava, l’uomo si è avvicinato con fare apparentemente innocuo, per poi colpirla improvvisamente con violenza, strappandole la borsa. Dentro c’erano circa 700 euro in contanti, una somma che la vittima aveva con sé e che l’aggressore ha portato via con freddezza.

La donna ha cercato di reagire, di opporsi al furto, ma la situazione è degenerata rapidamente. Il sospettato, anziché fuggire, ha risposto con ulteriore violenza, colpendola senza scrupoli. In quel momento, la vittima si è trovata faccia a faccia non solo con la brutalità fisica, ma anche con la minaccia di una lama: l’uomo ha estratto un taglierino, usandolo per intimidirla e assicurarsi che non reagisse ulteriormente. Sotto la minaccia dell’arma, la donna non ha potuto fare altro che cedere, mentre l’aggressore si dava alla fuga a piedi, sparendo rapidamente tra le strade del quartiere.

L’inchiesta, condotta con precisione dalla Procura di Terni, ha permesso di mettere insieme tutti i tasselli necessari per identificare il colpevole. L’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza installate nella zona è stata cruciale: da lì, gli investigatori hanno ricavato un identikit visivo chiaro e inequivocabile del sospetto. Ma non solo. L’incrocio dei tabulati telefonici e i servizi di osservazione mirati hanno aggiunto ulteriori indizi, componendo un quadro probatorio solido. Con questi elementi, la Procura ha potuto richiedere e ottenere l’ordinanza di custodia cautelare. Un arresto che le forze dell’ordine non hanno esitato a definire “inevitabile”, vista la mole di prove accumulate durante le indagini.

Il fermo e l’attesa del processo

Dopo l’arresto, l’uomo è stato condotto al carcere di Sabbione, dove attenderà il processo. Si tratta di un richiedente asilo con un passato non certo immacolato: aveva già avuto a che fare con la giustizia, ma mai per accuse così pesanti come la rapina aggravata. Il provvedimento di custodia cautelare si è reso indispensabile, viste le evidenti circostanze: il rischio di fuga e la concreta possibilità che potesse reiterare il crimine hanno convinto il Gip a non correre rischi. Ora si attende l’apertura del processo per capire quale sarà il destino dell’uomo.

Il commento delle autorità: la prontezza degli interventi

Il Prefetto di Terni, Antonietta Orlando, che è stata nominato proprio da pochissimo, ha lodato il lavoro svolto dai Carabinieri, sottolineando la tempestività e l’efficacia dell’intervento. In una nota ufficiale, ha espresso il proprio apprezzamento per la professionalità dimostrata dai militari, evidenziando il loro ruolo cruciale nel garantire la sicurezza pubblica.

Con una nota di soddisfazione, il Prefetto ha voluto esprimere al Comandante e a tutto il team il suo più vivo compiaciment” per la prontezza e la professionalità dimostrate nell’intervento. Una dedizione totale – ha sottolineato – che rappresenta una garanzia per la sicurezza della nostra comunità e per il rispetto della legalità.