Le effrazioni sono recentissime e si riferiscono alla serata del 23 maggio. Le zone interessate dai raid ladreschi sono, come sempre, Padule e Zappacenere.
È ormai evidente che a Gubbio sta agendo una banda criminale ben organizzata e attrezzata che sta passando al setaccio la zona sud della città. Non penso sia così difficile intercettare i ladri e trarli in arresto con opportuni appostamenti delle Forze dell’Ordine. Nel territorio agiscono probabilmente del “pali” che studiano i movimenti degli abitanti e li segnalano ai loro compari che poi, acquisite le loro abitudini, mettono a segno il colpo.
Sembra una cosa quasi impossibile, invece non lo è perché Gubbio è una piccola città e i giri loschi si vedono subito. Quello che manca è il personale disponibile, perché a Gubbio agiscono solo Carabinieri e Polizia Locale, manca un comando della Polizia di Stato, soprattutto per quella specifica zona della città che si trova non distante dalla superstrada di Valfabbrica dove è evidente che circolino anche malintenzionati che la usano come via di fuga e che forse hanno il loro covo in località circonvicine nelle quali si rifugiano dopo i raid ladreschi.
I raid ladreschi favoriti anche dalla mancanza di porte blindate
Mancano inoltre mezzi di chiusura adeguati in quasi tutti gli appartamenti di Gubbio, dov’è raro trovare una porta blindata e non c’è alcuna traccia almeno dei parastrappi, cioè quei perni che entrano nel controtelaio per rendere la porta più compatta e quindi più difficile il lavoro ai ladri. Molte porte sono poi a due ante, cosa che le rende estremamente fragili e violabili anche con un semplice cacciavite. Una porta normale di norma non resiste a un ladro più di trenta secondi al massimo.
L’irruzione nell’appartamento poi non dura più di due-tre minuti. Perciò, in meno di cinque minuti, il colpo viene portato a termine e i malviventi volatilizzati. Perciò la “finestra di opportunità” per sorprendere un ladro al lavoro si restringe a un tempo minimo.
Non che la porta blindata risolva i problemi al cento per cento, solo che in quel caso c’è bisogno di un’attrezzatura più impegnativa del semplice cacciavite e che comporta una spesa che deve valere l’impresa. Inutile noleggiare una lancia termica per duemila euro al giorno a fronte di un bottino di poche decine di euro…
Alcune bande di malviventi riescono a tagliare il muro e svellere la porta
C’è anche la possibilità di tagliare il muro per svellere la porta ma anche in quel caso si deve mirare a un grosso bottino a causa dei costi dell’attrezzatura. Suggeriamo perciò di installare un sistema di allarme su tutte le porte e finestre oltre a una efficace porta blindata.
Questa la cronaca degli ultimi due giorni: giovedì sera 23 maggio a Padule e Zappacenere si sono ripetuti i furti in abitazioni private che erano già stati compiuti da ignoti nei giorni scorsi.
Il bottino dei ladri d’appartamento in questi due ultimi giorni
A Padule un appartamento è stato messo a soqquadro. I ladri sono entrati forzando la porta d’ingresso, mentre la proprietaria di casa si trovava la lavoro. Al ritorno intorno alle 20:30 ha trovato la porta dell’abitazione scassinata e l’appartamento devastato.
I malviventi hanno prelevato 150 euro da un portafoglio, hanno poi sfasciato un comodino della camera da letto e aperto tutti i cassetti di casa. Da un armadio hanno prelevato infine un portagioie.
Nella stessa serata, i ladri sono entrati in azione in un’abitazione privata a Zappacenere tra le 20:30 e le 23:15 scassinando la portafinestra del terrazzo che si affaccia sul Parco di Zappacenere, zona che al momento è quasi completamente priva dell’illuminazione pubblica, tranne poche e fioche luci provenienti dalle finestre delle case. Il bottino è stato di due orologi, collane, braccialetti e orecchini.
Non è più il tempo in cui a Gubbio si dormiva con la chiave sulla serratura e l’auto aperta con la chiave sul cruscotto. Ormai gli abitanti devono rendersi conto che la bolla di sapone nella quale vivevano si è rotta in maniera irrimediabile.
Benvenuti nel mondo reale…