Il magistrato Raffaele Cantone, conosciuto per la sua lunga esperienza alla guida dell’Autorità nazionale anticorruzione, ha deciso di tornare nella sua terra d’origine. Attualmente impegnato come procuratore a Perugia, ha avanzato una richiesta di trasferimento al tribunale di Napoli Nord. La notizia arriva direttamente da un’intervista rilasciata all’emittente locale Teleclubitalia.
Cantone, il desiderio di lavorare nel territorio d’origine
“Ho fatto domanda, ma ovviamente non dipende da me, c’è un concorso”, ha spiegato Cantone durante il suo intervento. La decisione spetta ora al Consiglio superiore della magistratura, che valuterà i titoli del magistrato per il trasferimento.
Cantone ha dichiarato di essere fortemente legato alla Campania, descrivendo la sua possibile nuova destinazione come una realtà complessa che richiede grande impegno. “Se il Consiglio Superiore riterrà che ho i titoli per venire a Napoli Nord sarei felice perché si tratta della mia città, del mio territorio, di un tribunale che ha tanti problemi malgrado il lavoro dei colleghi, quindi lo farei. Ma se il Consiglio decidesse che non ci sono le condizioni farò altro”, ha aggiunto.
Un incontro sulla legalità con gli studenti di Aversa
La giornata di Cantone si è conclusa con un appuntamento al liceo classico Cirillo di Aversa, dove ha incontrato decine di giovani per discutere di legalità. Nel corso dell’evento, il magistrato ha dialogato con gli studenti, condividendo riflessioni sull’importanza della giustizia e della trasparenza.
L’iniziativa ha attirato un pubblico numeroso, dimostrando l’interesse dei giovani per temi legati all’etica pubblica e alla responsabilità civile. La possibile nomina di Cantone a Napoli Nord si inserisce in un percorso che ha sempre avuto come obiettivo quello di rafforzare la fiducia nelle istituzioni.
Il magistrato e la politica: non si candiderà
Due settimane fa, i cronisti non hanno perso l’occasione di chiedere al magistrato un commento sul possibile coinvolgimento nelle prossime elezioni regionali. Con un tono lapidario, Cantone ha messo a tacere ogni ipotesi: “Ritorno a Napoli, ma come magistrato”. Da anni, il suo nome aleggia nei corridoi del centrosinistra, spuntando fuori in prossimità di appuntamenti elettorali. Questa volta, però, Cantone ha scelto di ribadire il suo attaccamento alla toga, escludendo qualsiasi deviazione politica dal suo percorso. Una presa di posizione che non lascia spazio a fraintendimenti e conferma la sua dedizione esclusiva alla giustizia.
Cantone, una carriera a combattere la criminalità e la corruzione
Raffaele Cantone è un magistrato italiano noto per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. Nato a Napoli il 24 novembre 1963, ha iniziato la sua carriera nella magistratura nel 1991. Dal 1999 al 2007, ha fatto parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dove ha condotto indagini di rilievo sul clan dei Casalesi, ottenendo condanne all’ergastolo per i principali esponenti del gruppo, tra cui Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti.
Nel 2014, è stato nominato presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), incarico che ha ricoperto fino al 2019, distinguendosi per il suo impegno nel contrasto alla corruzione in Italia. Dopo aver lasciato l’ANAC, è tornato alla magistratura e, nel 2020, è stato nominato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia.
Oltre alla sua attività giudiziaria, Cantone è autore di numerosi saggi e articoli sulla criminalità organizzata e la corruzione, contribuendo al dibattito pubblico su questi temi.
Negli ultimi anni, Cantone ha dedicato particolare attenzione al tema dell’intelligenza artificiale e del suo impatto sulle istituzioni, affrontando la questione in molteplici incontri e dibattiti pubblici. Secondo il magistrato, l’introduzione di tecnologie avanzate nel sistema giudiziario rappresenta una trasformazione epocale, con effetti sia positivi che problematici.
Se da un lato queste innovazioni promettono di semplificare e velocizzare le procedure, dall’altro pongono nuove sfide operative, rendendo necessaria una preparazione adeguata per evitare rallentamenti e inefficienze.