Quattro settori dello stadio Pietro Barbetti porteranno il nome, con tanto di targhe apposte, di altrettante figure che con grande passione ed entusiasmo ha sostenuto e fatto la storia in diversi modi e tempi del Gubbio. La Giunta comunale ha dato parere positivo all’istanza presentata dal club rossoblù con il presidente Sauro Notari e da un comitato cittadino presieduto da Stefano Giammarioli, accompagnata da una raccolta di firme.

Lo Stadio Barbetti stato inaugurato nel 1977 quando il Gubbio militava in Promozione. Precedentemente chiamato San Biagio, in via ufficiale dal 6 maggio 2006 prende il nome di Pietro Barbetti, alla guida dell’A.S. Gubbio 1910 a partire dal 1956 al 1958 e dal 1963 fino al 1970, finanziatore e sostenitore dei rossoblù per oltre 30 anni fino al giorno della sua morte in data 7 aprile 1986 mentre partecipava alla Mille Miglia, un’altra delle sue grandi passioni sportive.

Quattro settori dello stadio dedicati a quattro personalità

I settori porteranno il nome per la tribuna di Giovanni Colaiacovo, imprenditore, sponsor in più periodi fin dagli anni ’80, sempre in tribuna a seguire con passione la squadra e sostenitore delle iniziative della società. A Giovanni in 50 anni di storia industriale, in diverse occasioni di successo, riconosciute abilità manageriali e generosità. Non da ultimo insieme ai fratelli si è adoperato per destinare fondi all’acquisto di respiratori per l’ospedale eugubino di Branca.  Presidente di Colacem Spa insieme ai fratelli Pasquale, Franco e Carlo ha costruito negli anni un Gruppo attivo nel settore del cemento in Italia e in altri paesi del mondo (Tunisia, Repubblica Dominicana, Albania, Haiti, Spagna, Giamaica), del calcestruzzo in Italia e poi ancora nei trasporti, nelle strutture alberghiere e turistiche, nell’editoria televisiva, nel brokeraggio assicurativo, nello sport con l’autodromo di Misano Adriatico.

Gigi Simoni, tra gli autori del successo del Gubbio

Per la gradinata il nome è quello di Luigi Simoni, giocatore e allenatore con una carriera straordinaria e uno stile inconfondibile, signore del calcio stimato da tutti. Approdato in rossoblù a febbraio 2009 come direttore tecnico in Lega Pro Seconda divisione, Simoni è stato protagonista nella doppia promozione fino alla serie B che lo ha visto anche sulla panchina della squadra.

Il 5 aprile siede sulla panchina umbra affiancando il giovane Tumiatti per le partite dei play-off, cercando di essere più vicino alla squadra, dato che prima di allora aveva sempre seguito le gare dalla tribuna. Il 18 ottobre 2011, all’età di 72 anni, viene richiamato in panchina per sostituire l’esonerato Fabio Pecchia alla guida della formazione rossoblù. Sei giorni dopo, alla partita d’esordio, batte per 1- 0 in casa il Torino capolista, interrompendo così la striscia positiva di 10 risultati utili consecutivi dei granata.

Il 29 ottobre la presidenza comunica che il tecnico rimarrà alla guida del club fino al termine della stagione. Il 20 marzo 2012, dopo la 31ª giornata, torna a ricoprire il ruolo di direttore tecnico, lasciando la carica di allenatore al proprio vice Marco Alessandrini. In 21 partite alla guida degli eugubini ha ottenuto 20 punti, con 5 vittorie, 5 pareggi e 11 sconfitte.

Vispi e Brugnoni, due presenze importanti

Per la curva c’è Giuseppe Vispi, professore e imprenditore, presidente e copresidente rossoblù in periodi diversi dal 1970 al 1991 quando si è ritirato, continuando però a seguire la squadra, sempre presente allo stadio “Barbetti”. Imprenditore che ha legato il suo nome all’importante azienda eugubina Fratelli Vispi e al Gubbio Calcio di cui è stato dirigente di lungo corso rappresentando da presidente un riferimento e l’emblema di un ciclo straordinario, culminato il 17 maggio 1987 con la promozione in Serie C2.

È stato il presidente del ritorno dei rossoblù nei professionisti dopo quasi quarant’anni con il magico spareggio allo stadio “Renato Curi” di Perugia contro il Poggibonsi, battuto 1-0 nei tempi supplementari grazie a un gol di Rosario Zoppis.

Ha formato con Mario Mancini una coppia affiatata, saggia e vincente diventata il simbolo di una squadra amata dai tifosi. Ha trasmesso la passione ai figli Giorgio e Roberto. Aveva il suo posto in tribuna e ha seguito il Gubbio finché la salute glielo ha permesso.

Per la palazzina dei servizi il nome è quello di Giancarlo Brugnoni, imprenditore e amministratore del club rossoblù fin dalla metà degli anni ’80, ha coordinato il progetto e i lavori di adeguamento dello stadio per l’ottenimento dell’idoneità nell’estate 2011 dopo la promozione in Serie B. 

La cerimonia dell’apposizione delle targhe si terrà a fine aprile.