Quando l’Erasmus non era ancora “Plus”, come si chiama oggi, e partire per un viaggio di apprendimento all’estero era una specie di avventura. Quando l’Erasmus era un modo per vedere il mondo prima di terminare gli studi e cominciare l’attività nel mondo del lavoro o della ricerca accademica. Era la fine degli anni Ottanta e il programma europeo di cooperazione, mobilità e crescita era appena agli abori. Un’esperienza concreta di cittadinanza europea e di formazione che negli anni ha coinvolto 9 milioni di persone in tutta l’UE. Era un periodo pionieristico per gli scambi culturali e di inclusione. E un giovane Maurizio Oliviero, oggi magnifico rettore dell’Università degli studi di Perugia, partiva alla fine dell’anno scolastico 1988-89 per Alicante. È stato proprio lui il testimonial di eccezione del programma europeo, a portare la propria esperienza, questa mattina, a un evento organizzato dall’ITT “Allievi Sangallo” di Terni e destinato ai giovani che si apprestano a fare questa esperienza.

Quando l’Erasmus apriva al mondo: il rettore dell’UniPG Oliviero testimonial d’eccezione

La dirigente scolastica Cinzia Fabrizi e alcuni alunni e docenti hanno accolto uno studente Erasmus d’eccezione, proprio il professor Maurizio Oliviero, uno dei primi giovani universitari a partire per il programma, all’epoca avviato da pochi mesi. Dopo i saluti della dirigente e della professoressa Giovanna Sallemi dell’USR, gli studenti hanno intervistato il magnifico rettore che ha raccontato la sua esperienza all’Università di Alicante.
L’esperienza Erasmus – ha detto – va vissuta con rigore come elemento motivante. Bisogna approcciare questa importante occasione con prudenza e responsabilità, ma anche con la curiosità di conoscere la cultura del paese ospitante e sforzandosi di imparare la lingua di quel luogo”.
Consigli utili per gli studenti e una testimonianza motivante. Che ha affrontato tutte le componenti esperienziali delle modalità con cui affrontare il soggiorno all’estero. Sottolineando l’importanza di vivere l’esperienza Erasmus “come un momento di crescita e non come una vacanza“.

Il magnifico rettore dell’Università di Perugia: “Importante conoscere la cultura del paese ospitante e imparare la lingua del luogo”

Presentati i progetti europei dell’ITT ternano, che coinvolgono Svezia e Turchia

Gli studenti hanno presentato i progetti europei attivi nella scuola. Da quelli nati sulla piattaforma etwinning, allo scambio con la scuola svedese, all’Erasmus VET e Job Shadowing per docenti. Fino all’Erasmus+ KA 210 “DigiTale of Life”, che vede i gli alunni dell’Istituto coinvolti in un’esperienza di apprendimento e di mobilità con una scuola turca sul tema delle competenze digitali in riferimento al framework europeo DigComp 2.2.
Inoltre, durante l’incontro è stato dato il benvenuto a un gruppo di studentesse, studenti e docenti della scuola di Högre Samskola di Göteborg. Il gruppo sarà ospite dell’ITT di Terni per tutta la settimana. Studenti e docenti seguiranno le lezioni, svolgeranno attività culturali guidati dai loro coetanei e saranno ospitati in famiglia.

La dirigente scolastica Fabrizi: “Incontro entusiasmante sui temi dell’integrazione europea”

Un incontro che è stato davvero “coinvolgente ed entusiasmante“, per la dirigente scolastica dell'”Allievi-Sangallo” di Terni. Un meeting internazionale, ospitato nella sala conferenze dell’istituto in viale Battisti, che è stato fortemente voluto dalla direzione scolastica.
È stata un’occasione per condividere le proprie esperienze di studio e di lavoro all’estero – spiega la professoressa Cinzia Fabrizi -. E un’opportunità di promuovere un’istruzione sempre più aperta all’Europa e alla cooperazione internazionale. Un momento di dialogo prezioso, che ha messo a confronto persone di provenienza e generazioni diverse e ha permesso di comprendere l’importanza dei progetti europei. Si tratta di occasioni fondamentali per i futuri cittadini europei in termini di arricchimento culturale, formazione e crescita umana e professionale. È stato davvero bello sentire il rettore Oliviero dirci che in Erasmus si va per educarsi, per fare un’esperienza di vita”.
Quando l’Erasmus era una novità. Quando l’Erasmus è ancora il futuro.