Perugia compie un balzo in avanti di 12 posizioni nella classifica nazionale della Qualità della vita 2025, raggiungendo il 40° posto su 107 province. È quanto rileva la nuova indagine di ItaliaOggi e Ital Communications, realizzata in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma e giunta alla sua 27ª edizione. Il dato segna un progresso evidente rispetto al 52° posto registrato nel 2024 e riporta la provincia umbra nella parte medio-alta della graduatoria del benessere territoriale. Il risultato conferma una tendenza positiva registrata nell’ultimo biennio, pur con andamenti differenziati nei principali indicatori.
L’indagine restituisce una fotografia chiara, fatta di luci e ombre: a risultati incoraggianti in alcuni comparti si affiancano criticità strutturali che impongono una riflessione strategica e interventi mirati. Nel dettaglio:
Affari e lavoro: 43° posto (44° nel 2024) - quadro stabile, con marginali segnali di rafforzamento.
Ambiente: 38° posto (36° nel 2024) - lieve flessione, comunque in area medio-alta.
Reati e sicurezza: 64° posto (82° nel 2024) - miglioramento netto, trainato dalla riduzione dei reati denunciati.
Sicurezza sociale: 61° posto (101° nel 2024) - recupero importante sul fronte dei servizi e della coesione territoriale.
Istruzione e formazione: 10° posto (11° nel 2024) - settore di eccellenza confermato, con performance tra le migliori a livello nazionale.
Popolazione: 48° posto (46° nel 2024) - oscillazione minima e quadro demografico sostanzialmente invariato.
Sistema salute: 35° posto (23° nel 2024) - arretramento sensibile, legato in parte alla pressione sulle strutture sanitarie.
Turismo: 39° posto (invariato) - stabilità nell’attrattività e nella capacità ricettiva.
Reddito e ricchezza: 64° posto (60° nel 2024) - lieve peggioramento del quadro economico.
Una provincia che corre, ma non ovunque allo stesso passo: migliora sul fronte della sicurezza e del welfare, consolida l’eccellenza nel comparto educativo e conferma la stabilità delle proprie performance ambientali e turistiche.
A pesare restano le criticità del sistema sanitario e la debole dinamica dei redditi, fattori che continuano a limitare la piena competitività del territorio.
Il netto avanzamento registrato nei settori della sicurezza e della coesione sociale rappresenta uno dei segnali più rilevanti dell’edizione 2025. Il recupero di 18 posizioni nella macro-area dei reati e il balzo di 40 posti nella sicurezza sociale indicano, secondo i curatori dello studio, un miglioramento tangibile dell’efficacia dei servizi territoriali e un rafforzamento della percezione di tutela da parte della popolazione.
Di particolare rilievo anche l'eccellente performance del sistema formativo: Perugia si conferma stabilmente nella fascia alta della classifica e conquista il 10° posto nazionale, a testimonianza della solidità di un ecosistema scolastico e universitario che continua a rappresentare uno dei principali vettori di competitività e qualità della vita del territorio.
Di segno opposto i risultati registrati nel comparto sanitario, che arretra dal 23° al 35° posto, evidenziando criticità nella capacità di risposta del sistema, nei livelli di organizzazione e nell’accessibilità ai servizi essenziali. Un andamento che si inserisce in un contesto nazionale caratterizzato da marcate disomogeneità territoriali e da crescenti pressioni strutturali sul servizio pubblico. A questo si aggiunge la flessione nell’area reddito e ricchezza - dal 60° al 64° posto - indicativa di una maggiore pressione economica sulle famiglie e di un rallentamento della dinamica economico-produttiva locale.
In vetta alla classifica si conferma Milano, che mantiene la prima posizione grazie alle elevate performance in:
dotazione di servizi
disponibilità di reddito
gestione delle infrastrutture
vitalità del tessuto produttivo
Seguono Bolzano e Bologna, stabilmente ai vertici da anni.
Nella parte bassa della graduatoria, la coda resta invariata: Caltanissetta chiude al 107° posto, preceduta da Crotone (106°) e Reggio Calabria (105°). Province segnate da fragilità economiche, infrastrutturali e da una dotazione carente di servizi pubblici.
L’avanzamento di Perugia nella classifica nazionale rappresenta un chiaro segnale positivo per cittadini, istituzioni e operatori economici: i progressi conseguiti nei settori della sicurezza e dell’istruzione rafforzano l’attrattività del territorio e favoriscono l’insediamento di nuove risorse produttive e capitale umano. Contestualmente, i dati dello studio evidenziano la necessità di interventi mirati e urgenti, indispensabili per tradurre il miglioramento statistico in una crescita strutturale e duratura della provincia.
Le priorità individuate sono, in sintesi:
Modernizzazione dei servizi sanitari: potenziare la capacità di risposta ospedaliera e territoriale, ridurre i tempi di attesa e rafforzare i servizi di prossimità.
Potenziamento del reddito medio: misure per sostenere il mercato del lavoro, promuovere l’innovazione nelle imprese locali e incentivare politiche di crescita salariale.
Consolidamento delle infrastrutture: interventi su reti viarie, manutenzione urbana e digitalizzazione dei servizi per aumentare la resilienza e l’efficienza territoriale.
Politiche integrate per ambiente e turismo: strategie sostenibili che connettano tutela del patrimonio, gestione delle risorse naturali e sviluppo di un’offerta turistica di qualità.
Secondo gli esperti che hanno collaborato allo studio, “un miglioramento stabile della qualità della vita richiede continuità nelle politiche, investimenti programmati e una governance territoriale capace di rispondere con rapidità ai mutamenti sociali ed economici”. Per tradurre i progressi in risultati duraturi serviranno dunque programmazione pluriennale, coordinamento istituzionale e un mix di risorse pubbliche e private calibrate sulle priorità emerse dalla ricerca.