E’ stata presentata ieri pomeriggio, giovedì 13 giugno, presso la sala del consiglio comunale di Città di Castello, la legge regionale sulla qualità del lavoro e dei servizi alla persona.

E’ una legge innovativa in materia di welfare e inserimento lavorativo delle persone con disabilità e svantaggiate che supera la logica del massimo ribasso e favorisce l’inclusione attraverso la domanda pubblica di beni e servizi.

Consigliera Pace: “Lungo e proficuo percorso di confronto”

Per la consigliera regionale di Fratelli d’Italia nonché presidente della terza commissione consiliare dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Eleonora Pace, si tratta di “una legge che la Regione aspettava da troppi anni e che si assume la responsabilità di regolare un mercato delicato e complesso come quello dei servizi alla persona”.

“La nuova legge – ha spiegato la Pace – è il frutto di un lungo percorso di confronto e partecipazione condotto con grande serietà insieme alle centrali cooperative, ai sindacati, al Forum del terzo settore, e alle associazioni, tutte, che voglio ringraziare“.

“Dopo quella sull’amministrazione condivisa, questa legge, risultato di un lungo e attento lavoro – ha specificato – introduce specifiche disposizioni regionali che regolano gli affidamenti riguardanti i servizi sociali, socio-sanitari ed educativi, garantendo il rispetto dei diritti dei lavoratori, la qualità dei servizi e l’inserimento lavorativo.

“L’auspicio – ha concluso la consigliera regionale di FdI – è che su temi come questo si continui a lavorare in maniera sinergica, come si è fatto fino ad ora”.

Umbria pioniera in Italia

Anche il consigliere Michele Bettarelli del Partito democratico ha parlato di “una legge di civiltà” su cui hanno lavorato insieme, rappresentanti di maggioranza e opposizione in consiglio regionale.

Abbiamo scelto Città di Castello per la presentazione del provvedimento legislativo da poco approvato, – ha detto Bettarelli – perché questo territorio da tempo é laboratorio regionale e nazionale delle “buone pratiche” del welfare, del lavoro a misura di persona e alla gestione dei servizi primari che riguardano la quotidianità dei cittadini“.

“Questa legge regionale ha reso l’Umbria pioniera in Italia in questo campo – ha ricordato – Una Regione in cui d’ora in poi l’unico criterio nelle gare e negli appalti non potrà essere il massimo ribasso ma la progettualità, la qualità della proposta al fine di tutelare i diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi erogati ai cittadini”.

“Le cooperative sociali – è intervenuto, poi, il sindaco di Città di Castello Luca Secondi assieme ai sindacati e alle associazioni sono gli interlocutori principali con cui progettare politiche di sviluppo solidale e diffuso, tenendo conto di chi ogni giorno sia pubblico che privato lavora con spirito di servizio e vicinanza in particolare alle persone fragili e al terzo settore”.

A questo proposito, hanno preso la parola le organizzazioni sindacali e le associazioni cooperative:  “Apprezziamo – hanno affermato i rappresentanti del comitato paritetico – i contenuti innovativi della norma e abbiamo proposto al Comune la sottoscrizione di un protocollo per accompagnare l’applicazione della norma, rendendo l’alta valle del Tevere un modello in materia di tutela dei diritti e del lavoro”.

La legge regionale sulla qualità del lavoro

Il 29 febbraio 2024 l’Assemblea Legislativa della Regione Umbria ha approvato con il voto unanime dei presenti la legge regionale N. 2 del 2024.

L’approvazione di questa legge ha costituito un vero e proprio cambio di paradigma rispetto al passato perché ha rimesso al centro delle policy regionali il perseguimento della qualità e dell’innovatività dei servizi di welfare insieme alle tutele e ai diritti dei lavoratori sociali.

La legge ha altresì riconosciuto un ruolo agli utenti dei servizi di welfare e ai loro familiari. Ha inserito l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e svantaggiate tra gli obiettivi da perseguire con la domanda pubblica regionale di beni e servizi e ha espresso con chiarezza la preferenza da parte della Regione Umbria degli strumenti collaborativi rispetto a quelli competitivi.