La solidarietà degli umbri non conosce sosta. Anche quest'anno, in occasione della 25/a edizione della Giornata di Raccolta del Farmaco, la generosità dei cittadini ha fatto la differenza. L'evento, promosso dal Banco Farmaceutico, ha visto la partecipazione di 100 farmacie in Umbria, raccogliendo un totale di 8.474 confezioni di medicinali, per un valore complessivo di 70.015 euro. Un aiuto concreto per le 52 realtà assistenziali della regione che supportano 4.280 persone in difficoltà.
Se il risultato umbro è straordinario, il quadro nazionale conferma l'importanza dell'iniziativa. In tutta Italia, infatti, sono state donate oltre 640.000 confezioni di farmaci, pari a un valore di oltre 5,7 milioni di euro. Questi medicinali aiuteranno almeno 463.000 persone in difficoltà sanitaria, assistite da 2.031 enti convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico.
L'evento ha visto la partecipazione attiva di 5.908 farmacie italiane, con il coinvolgimento di più di 26.500 volontari e oltre 20.600 farmacisti. Un dato significativo è rappresentato anche dal contributo dei titolari delle farmacie, che hanno donato alla Fondazione oltre 850.000 euro, dimostrando un impegno che va oltre la semplice adesione all'iniziativa.
Dal 2000, ogni anno, a febbraio, il Banco Farmaceutico organizza la Giornata di Raccolta del Farmaco, un evento di solidarietà che permette ai cittadini di donare medicinali da banco a chi ne ha bisogno. La meccanica dell'iniziativa è semplice ma efficace: i volontari presidiano le farmacie aderenti, invitando i clienti a donare farmaci specifici, selezionati in base alle necessità delle realtà assistenziali locali. I farmacisti, seguendo le indicazioni delle associazioni benefiche, indirizzano i donatori verso le categorie di medicinali più richieste.
I farmaci raccolti coprono un'ampia gamma di esigenze sanitarie: si va dai prodotti per disturbi gastrointestinali agli antimicotici, dagli antibiotici agli antisettici e disinfettanti, fino agli antipiretici, ai preparati per la tosse, agli antistaminici, ai decongestionanti nasali e agli anestetici locali. Nei suoi 24 anni di attività, la Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre 7,9 milioni di confezioni, per un valore di oltre 29,7 milioni di euro. L'edizione più recente ha visto la partecipazione di 5.684 farmacie e più di 25.600 volontari, con la distribuzione di 588.013 farmaci a beneficio di almeno 430.000 persone assistite da 2.011 enti convenzionati.
Il Banco Farmaceutico nasce nel 2000 da un'idea di un gruppo di giovani farmacisti, che hanno percepito un bisogno concreto: la povertà sanitaria. Chi si trova in difficoltà economica non ha solo bisogno di cibo o vestiti, ma anche di medicinali. Da qui l'idea di strutturare un sistema di raccolta e distribuzione di farmaci donati.
La prima Giornata di Raccolta del Farmaco si è tenuta a Milano nel dicembre del 2000, con l'adesione di 250 farmacie e la raccolta di 15.000 confezioni di medicinali. Da allora, l'iniziativa si è ampliata fino a coinvolgere l'intero territorio nazionale e, successivamente, anche altri Paesi come Spagna, Portogallo e Argentina.
Negli anni, il Banco Farmaceutico ha sviluppato ulteriori progetti per contrastare la povertà sanitaria. Tra questi, il Recupero Farmaci Validi non Scaduti, attivo dal 2013, che permette di raccogliere medicinali ancora utilizzabili ma non più necessari ai proprietari, destinandoli a chi ne ha bisogno. Solo nel 2023, questo programma ha permesso di recuperare 260.245 confezioni, per un valore di 4,9 milioni di euro.
Un altro progetto fondamentale è l'Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (OPSan), nato nel 2013, che si occupa di studiare e analizzare il fenomeno attraverso ricerche e pubblicazioni scientifiche. L'OPSan pubblica ogni anno il "Rapporto sulla Povertà Sanitaria", un documento di riferimento per comprendere le dimensioni del problema e le possibili soluzioni.
Il Banco Farmaceutico si occupa anche di cooperazione internazionale. Negli ultimi anni, ha fornito aiuti umanitari in situazioni di emergenza, tra cui la crisi in Ucraina (1,89 milioni di prodotti sanitari donati), la guerra in Siria e Turchia e le missioni umanitarie in Afghanistan, Libia e Niger.