13 Feb, 2025 - 21:31

Lago Trasimeno, un milione di euro per interventi: piano straordinario in arrivo

Lago Trasimeno, un milione di euro per interventi: piano straordinario in arrivo

Pioggia di soldi sul Lago Trasimeno, o meglio, un milione di euro che serviranno a rattoppare anni di incuria e problemi cronici. Il nuovo emendamento al Decreto Legge emergenze, firmato dalla deputata Anna Ascani con il placet della Regione e dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, prevede interventi urgenti per il 2025. Il bacino, sempre in bilico tra emergenza e rattoppi, si prepara a ricevere cure straordinarie prima dell’estate.

L’idea è quella di andare oltre le vecchie dinamiche politiche e lavorare su un piano che non si limiti alla solita gestione emergenziale. Ma ora la palla passa ai fatti: il lago ha già visto troppi proclami senza seguito.

Strategia regionale e visita del commissario straordinario

L’assessore ai Laghi, Simona Meloni, ha annunciato che non si tratta solo di distribuire fondi, ma di mettere in campo azioni incisive. Il 17 e 18 febbraio, il commissario straordinario per la siccità Nicola Dell’Acqua sbarcherà in Umbria per toccare con mano lo stato del lago e avviare un confronto serrato su come trasformare le promesse in cantieri concreti.

Misure strutturali per la tutela del bacino

Meloni ha ribadito che il Trasimeno non può più essere trattato come una questione secondaria. Nell’ultima riunione di Giunta, è stato messo nero su bianco un piano che sarà sottoposto al commissario Dell’Acqua. Tra le misure sul tavolo, un’intesa con la Regione Toscana per migliorare l’adduzione idrica, lavori di dragaggio per scongiurare l’insabbiamento e interventi per garantire una navigazione decente. Il controllo delle specie infestanti resta una delle priorità, perché un ecosistema soffocato da squilibri biologici non può reggere a lungo.

Rilancio economico e valorizzazione turistica

Il Trasimeno non è solo una cartolina da incorniciare, ma un pezzo di economia che non può permettersi di affondare. La Regione, insieme all’assessore all’Ambiente Thomas De Luca, ha messo sul tavolo un piano che punta a dare ossigeno alla pesca tradizionale e a rianimare il turismo con progetti che coniughino sostenibilità e sviluppo. Perché un lago bello da vedere non basta: serve che torni a generare reddito e opportunità.

Il commissario Dell’Acqua ha garantito che il Trasimeno non sarà lasciato al suo destino, confermando l’intenzione di lavorare a stretto contatto con la Regione. Meloni, dal canto suo, ha rilanciato: serve una strategia che vada oltre i soliti rattoppi, un’operazione che dia finalmente al lago un ruolo da protagonista, tra salvaguardia ambientale e rilancio economico. Basta promesse a vuoto, il Trasimeno ha bisogno di fatti.

Verso una normativa specifica per il Trasimeno

Dopo il via libera all’emendamento, la vicepresidente della Camera, Anna Ascani, ha rimarcato l’urgenza di una legge quadro che affronti in modo serio e definitivo le magagne del lago. Non più pezze temporanee o interventi a singhiozzo, ma una strategia concreta per risollevare il bacino. Il sostegno trasversale dei parlamentari suggerisce che il tempo delle chiacchiere potrebbe essere finito: ora servono azioni incisive per garantire la gestione e la salvaguardia del Trasimeno con strumenti normativi all’altezza della situazione.

Un piano di azione per garantire interventi mirati

L’assessore Meloni ha messo in chiaro che il Trasimeno non può più aspettare e che il lavoro per la sua tutela non è nato ieri. Tra proclami e piani avviati, il bacino ha visto passare molti interventi, spesso più sulla carta che nella realtà.

L’ultimo provvedimento si inserisce in una lunga trafila di tentativi per rimettere in sesto il lago, con il coinvolgimento di assessorato, Unione dei Comuni e Parlamento. Questa volta si parla di misure per stabilizzare il livello idrico e rendere l’acqua più pulita, il tutto con azioni mirate e, si spera, finalmente efficaci.

Fondo emergenze per la ricostruzione post-sisma

Mentre si pianificano gli interventi sul Trasimeno, arriva anche una spinta per chi ancora conta i danni degli ultimi terremoti. Un emendamento al decreto emergenze allarga la copertura delle normative speciali del 2016 anche ai sismi più recenti, sbloccando risorse per rimettere in piedi le zone colpite. 

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Francesca Secci
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