A Perugia il Comando regionale dell'Umbria della Guardia di Finanza ha ospitato un incontro dedicato all'analisi dei danni erariali, tematica cruciale per il contrasto agli sprechi di risorse pubbliche nella regione. L'iniziativa ha coinvolto il procuratore regionale della Corte dei Conti per l'Umbria, Antonietta Bussi, insieme ai sostituti procuratori generali Enrico Amante, Stefania Gambardella e Francesco Magno.
L'appuntamento si inserisce nel quadro delle attività formative previste dal protocollo d'intesa tra la Procura Generale della Corte dei Conti e il Comando Generale della Guardia di Finanza, con l'obiettivo di consolidare la sinergia tra le due istituzioni. Come sottolineato dalle Fiamme Gialle, "l'iniziativa ha costituito un'occasione di comune accrescimento oltreché un'opportunità di confronto per rafforzare la collaborazione" tra i due enti. In particolare alla GdF è attribuito il compito di assolvere le funzioni di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle Regioni, degli enti locali e dell'Unione Europea.
Durante il suo intervento, il generale Francesco Mazzotta, comandante regionale della Guardia di Finanza dell'Umbria, ha espresso il proprio apprezzamento per la collaborazione con la Corte dei Conti. Ha tenuto a sottolineare, in particolare, proprio la necessità di rafforzare le competenze investigative per contrastare in modo più efficace gli illeciti economico-finanziari. Il confronto e l'aggiornamento professionale costante sono infatti strumenti essenziali per rendere sempre più efficaci gli interventi nel contrasto agli illeciti, che minacciano la corretta gestione delle risorse pubbliche. Mazzotta ha anche evidenziato come l'azione della Guardia di Finanza debba adattarsi ai nuovi scenari economici, dove le tecniche di frode e corruzione si fanno sempre più sofisticate.
All'incontro hanno partecipato i comandanti provinciali di Perugia e Terni insieme a numerosi militari del Corpo, alcuni dei quali collegati da remoto. Sono stati analizzati casi concreti di danno erariale e illustrate strategie operative per migliorare le attività di prevenzione e repressione degli illeciti. Le Fiamme Gialle hanno già annunciato, inoltre, che seguiranno ulteriori occasioni di approfondimento su tematiche affini, con l’obiettivo di potenziare le competenze investigative. "La collaborazione con la Corte dei conti costituisce un ambito significativo della missione istituzionale affidata alla guardia di finanza", ribadiscono gli organizzatori. I quali sottolineano che il lavoro sinergico tra le due istituzioni è essenziale per tutelare le risorse pubbliche e garantire maggiore trasparenza nella gestione finanziaria.
Oltre all'incontro del Comando dell'Umbria sui danni erariali, la Guardia di Finanza ha portato a termine una complessa operazione contro un'organizzazione criminale dedita alla falsificazione di banconote e documenti. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Forlì, ha condotto all'arresto di tre individui coinvolti in reati di contraffazione valutaria, commercio illegale di documenti falsi e riciclaggio di denaro tramite criptovalute.
Le investigazioni, avviate attraverso un monitoraggio del dark web e della piattaforma Telegram, hanno permesso di individuare un canale denominato "Le Banconote di Archimede", utilizzato per vendere denaro falso e documenti contraffatti. Grazie alla collaborazione con Europol e la Polizia spagnola, inoltre, gli agenti sono riusciti a identificare i responsabili e a smantellare la rete di traffico illecito.
Le perquisizioni hanno portato al sequestro di oltre 14.000 euro in contanti e portafogli digitali contenenti quattro bitcoin. Si è scoperto che in appena tre mesi la rete criminale aveva distribuito oltre 10.000 banconote contraffatte in Europa. Su richiesta della Procura di Forlì, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso misure cautelari: un indagato è stato posto in custodia cautelare in carcere, mentre gli altri due sono stati assegnati agli arresti domiciliari. È stato anche disposto il sequestro di 115.000 euro e l'oscuramento di undici canali Telegram usati per le attività illecite.