Nei piani diventerà una scuola sostenibile e 'green' entro marzo 2026. Nei fatti le cose stanno andando, purtroppo, diversamente. La scuola Dante Alighieri di Città di Castello si trova da tempo al centro di un aspro contenzioso fra amministrazione comunale e ditta appaltatrice che, a causa di varie inadempienze, il Comune, tramite Invitalia, è stato costretto a diffidare a dicembre scorso. Sulla questione il Comune ha richiesto l'intervento del prefetto di Perugia, Armando Gradone. L'obiettivo è aprire un canale di comunicazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca affinché il cantiere riparta.
Per la Dante Alighieri sono stati stanziati oltre 12 milioni di euro (12 milioni 293.500 euro). Una somma ragguardevole finanziata in buona parte dal PNRR attraverso il programma Futura – La scuola per l’Italia di domani, con il contributo del fondo nazionale per le opere indifferibili, con risorse del conto termico GSE e il cofinanziamento del Comune di Città di Castello.
Il progetto prevede la demolizione e il completo rifacimento della struttura che diventerà una scuola all'avanguardia da 4mila metri quadrati in grado di accogliere 300 studenti. Tra le novità del progetto spicca la sua sostenibilità perché il nuovo edificio avrà un impatto energetico fino a 15 volte inferiore. I lavori di demolizione erano partiti alla fine di settembre 2024 ma sembra che fossero già in ritardo. Alla metà di dicembre, dopo una serie di inadempienze, il Comune aveva formalmente diffidato la ditta appaltatrice. A spiegare i vari passaggi di questa intricata vicenda è il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi che ha riferito in merito all'incontro avvenuto lunedì scorso con il prefetto Gradone.
Per i lavori della scuola Dante Alighieri proprio ieri (lunedì 11 febbraio ndr) ci siamo dovuti rivolgere al prefetto Armando Gradone, che ha riunito la cabina di regia con i comuni del territorio di Perugia sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati dal PNRR. Ringraziamo il dottor Gradone per aver preso l’impegno di aiutarci ad aprire un canale di dialogo con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, che attraverso Invitalia ha selezionato sia il progetto del nuovo istituto sia l’impresa appaltatrice dei lavori. A fronte della segnalazione delle inadempienze dell’azienda affidataria delle opere, infatti, da parte del dicastero competente non siamo riusciti ad avere finora le risposte necessarie a ottenere il rispetto di quanto previsto dal contratto di appalto della scuola Dante Alighieri. Come amministrazione comunale continueremo ad adottare tutti gli atti di nostra competenza per fare in modo che la situazione si sblocchi" così spiega il primo cittadino.
Le difficoltà nei mesi scorsi si sono andate moltiplicando rendendo la situazione insostenibile. Secondi ricorda i 20 ordini di servizio emessi dalla direzione lavori del cantiere, la maggior parte dei quali non ottemperati dall'impresa che lo gestisce. Il 12 dicembre era arrivata la già citata diffida ma anche lì non c'è stato alcun riscontro. Con i fondi ingenti del PNRR di mezzo la questione rischia di complicarsi ulteriormente.
Al prefetto di Perugia – ha detto ancora Secondi - abbiamo chiesto anche di rappresentare al MIUR la necessità, condivisa anche dalle altre amministrazioni comunali che stanno affrontando situazioni analoghe alle nostre, che le risorse provenienti dai ribassi delle gare di appalto dei progetti finanziati dal PNRR possano essere messe a disposizione degli stessi interventi per le quali erano previste, cosa che finora non è stata concessa.
Una necessità, sottolinea Secondi, condivisa anche da altre amministrazioni. Siamo fiduciosi - ha concluso il sindaco - che la cabina di regia attivata dal prefetto possa dare un prezioso contributo alla risoluzione delle molte questioni complesse purtroppo in campo in questa importantissima partita del PNRR.