L'Arcivescovo Renato Boccardo celebra l'Omelia pasquale e segnala un mondo ferito, confuso e disorientato e recita: "Andare verso questo mondo ferito, confuso e disorientato, un mondo che sembra avere smarrito il senso della vita e della verità, perché preda degli idoli che gli hanno rubato il cuore" Aggiungendo anche : "La risurrezione è il trionfo della fedeltà: del Padre che non abbandona Gesù nella morte, e di Gesù che non abbandona i discepoli nella disperazione".
Queste sono state le parole dell’arcivescovo mons. Renato Boccardo al pontificale del giorno di Pasqua, celebrato nella Basilica Cattedrale di Spoleto. La Veglia Pasquale è un commemorazione liturgica speciale e molto importante con la quale si celebra la risurrezione di Gesù. La Veglia Pasquale segna la fine del Triduo Pasquale e si svolge la notte del Sabato Santo durante la vigilia di Pasqua o Domenica di Resurrezione. È un tempo in cui i cristiani si rallegrano con gioia per la risurrezione di Gesù, in tutte le chiese cristiane viene eseguito un rituale simile in cui vengono utilizzati i simboli della luce, dell’acqua, della parola e dell’Eucaristia.
L'Arcivescovo Renato Boccardo ha celebrato l'Omelia pasquale alla presenza di tantissimi fedeli, il Presule ha indicato la strada ai cristiani di questo tempo che vive di conflitti tra i popoli: « A noi, discepoli del Risorto, è chiesto oggi di andare: andare verso questo mondo ferito, confuso e disorientato, un mondo che sembra avere smarrito il senso della vita e della verità, perché preda degli idoli che gli hanno rubato il cuore: potere, ricchezza, delirio di onnipotenza! È infatti l’idolatria la vera responsabile di ogni sangue sparso, di ogni guerra e violenza: quando un essere umano ne opprime un altro; quando uccide, umilia o riduce in schiavitù i suoi simili, mostra di essere egli stesso schiavo degli idoli che lo abitano. Infatti è quando ci rendiamo schiavi dei nostri idoli, che diventiamo oppressori di altri e spargitori del loro sangue. Perché l’idolo, quando si insedia nel nostro cuore, ci rende insaziabili e capaci di ogni genere di offesa e di sopruso».
Ed ancora il mons. Boccardo ha voluto ricordare che : «Proprio a questo mondo ci è chiesto di dire: dire non con le parole o con effetti speciali ma con una esistenza coerente e gioiosa, con un intreccio di relazioni buone e fraterne, che la risurrezione del Signore illumina il nostro pellegrinaggio nel tempo, gli conferisce un senso e un fine, gli dona consolazione e speranza, e che pertanto la forza della ragione può e deve avere il sopravvento sulla ragione della forza, e che la pace, bene supremo dell’umanità, deve essere ricercata e realizzata ad ogni costo da tutti e da ciascuno». La mattina di Pasqua, alle 9.00, l’Arcivescovo si è recato in visita all’Hospice di Spoleto dove ha celebrato la Messa con i malati e il personale sanitario.
La Notte di Pasqua, sempre in Duomo, l'Arcivescovo Renato Boccardo , dove ha amministrato il sacramento del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia ad un catecumeno, Giordano Bruno; ha altresì amministrato il Battesimo a due fanciulli, Noemi e Tommaso.
Anticamente c’era la tradizione di battezzare alla Veglia Pasquale tutte quelle persone che non avevano ancora ricevuto il sacramento del Battesimo, per questo oggi candele e acqua sono usate come simboli per rinnovare le promesse battesimali durante questa commemorazione. Nell’omelia l’Arcivescovo ha detto: «Noi sentiamo che la risurrezione di Gesù ha inaugurato un mondo nuovo, che entra in mezzo a noi, perché la Pasqua è una vera ri-creazione dell’umanità. Cristo è veramente risorto! Diciamolo – ha affermato ancora il Presule – con le labbra, con la vita, diciamolo con Maria madre di Gesù, con gli apostoli testimoni della risurrezione, con i santi che lungo i secoli hanno seguito fedelmente il Maestro. Diciamolo anche per coloro che soffrono a causa della guerra – e pensiamo particolarmente all’Ucraina e alla Russia, alla Palestina e a Israele ; diciamolo ai bambini mutilati di Gaza e agli ostaggi israeliti di Hamas, ai migranti che attraversano i mari in cerca di libertà e sicurezza, a quanti patiscono la fame e difficoltà di ogni genere, nel desiderio vivo che tutti in questa notte, di fronte all’annuncio che Cristo è veramente risorto, possano sentire una nuova speranza di pace e di vita». La Veglia Pasquale si svolge con la celebrazione di una liturgia speciale, per la quale sia i sacerdoti che i diaconi si vestono di bianco per celebrare la risurrezione di Gesù.