I residenti delle colline attorno alla strada statale della Contessa, nel buranese, attendono con ansia la sistemazione dell’unica strada di collegamento, la provinciale 208 di San Bartolomeo e Burano, ormai ridotta in pessime condizioni. Dopo dieci anni di appelli e vane promesse, finalmente le ruspe stanno entrando in azione.
C’era stato un primo tentativo di avviare i lavori, subito sospesi perché bloccavano l’unica via transitabile in tutta l’area. Tuttavia, il finanziamento di 1,7 milioni di euro, reso disponibile dopo l’alluvione di metà settembre 2022, ha gettato le premesse per risanare la zona, martoriata da frane, smottamenti e dissesti stradali, oltre a essere condizionata da ripetuti blackout della telefonia, tanto da costringere i residenti a ricorrere a una consulenza legale con l’avvocato Fabio Antonioli per sollecitare le istituzioni e minacciare azioni legali a tutela dei loro diritti.
I residenti sottolineano che il piano operativo non può prescindere da una viabilità alternativa necessaria per non restare isolati, favorire il transito dei mezzi di soccorso e scongiurare lo spopolamento. Nel pacchetto di interventi si parla di bypass per la viabilità locale all’altezza della chiesa di Burano, da Lisciano a Caileto e da Caileto a Caibelli. I lavori andranno avanti per un anno con la possibilità di riaprire i tratti man mano che procederà il completamento. Da quattro mesi è in essere un piano concreto che ora si avvia alla realizzazione, considerando che il tratto complessivo di undici chilometri è impraticabile in diversi punti.
I finanziamenti provengono da vari enti e dal Ministero delle Infrastrutture
Il finanziamento principale proviene dalla Protezione Civile, con un importo previsto di 1,7 milioni di euro, a fronte di una richiesta complessiva di 4,8 milioni per il risanamento dei dissesti e delle opere d’arte. A questo importo si aggiungono altri 203mila euro dal decreto del Ministero delle Infrastrutture per la risagomatura e il ripristino della strada. Per questo intervento è stato redatto il progetto, effettuata la gara d’appalto e individuata l’impresa incaricata.
Oltre al finanziamento principale, stanziati anche 250mila euro dalle Aree Interne Nord-Est Umbria, con la Provincia di Perugia come ente attuatore, per la sistemazione di 650 metri di strada in località Isolaccia fino al collegamento con la provinciale 201. Questo intervento include il risanamento della fondazione stradale, la regimazione delle acque e il ripristino della pavimentazione e della segnaletica stradale, attualmente in fase di progettazione.
Il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato 500mila euro per per la messa in sicurezza di un ponte, inserito nella programmazione degli anni 2022-2028. Inoltre, 3,45 milioni di euro provengono dal sesto stralcio del terremoto del 2016, con l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANAS) come ente attuatore, per il risanamento di undici frane lungo il tracciato della provinciale 208 di San Bartolomeo. Questo cantiere è attivo da prima delle elezioni, con l’ex sindaco Diego Guerrini, eletto di recente consigliere comunale con Rocco Girlanda, che ha illustrato i dettagli degli interventi.
Provinciale 208, la riqualificazione un segnale di attenzione da parte delle istituzioni
Il pacchetto di interventi include anche 475mila euro finanziati dal Ministero delle Infrastrutture, con la Provincia di Perugia come ente attuatore, per la risagomatura e il ripristino della strada, intervento previsto entro il 2027. I residenti, pur consapevoli delle lungaggini burocratiche e delle difficoltà che ancora potrebbero sorgere, guardano con speranza ai lavori in corso, affinché questa volta le promesse vengano mantenute e che si possa finalmente vedere una soluzione ai problemi che da anni affliggono l’intera zona.
La riqualificazione della strada provinciale 208 di San Bartolomeo e Burano rappresenta non solo una necessità pratica, ma anche un segnale di attenzione verso una comunità che da troppo tempo le istituzioni hanno trascurato. La messa in sicurezza e la riqualificazione delle infrastrutture sono fondamentali per garantire non solo la viabilità e i servizi essenziali, ma anche per prevenire lo spopolamento e promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio.