Il servizio di contenimento della fauna selvatica nella Provincia di Terni si ferma. Lo ha annunciato oggi, al termine di un incontro istituzionale in Regione, il Presidente della Provincia, Stefano Bandecchi, ufficializzando la sospensione delle attività ittico-venatorie, in particolare quelle finalizzate al controllo della popolazione di cinghiali, daini e ricci.
Una decisione drastica, comunicata al termine di un confronto con i referenti regionali, che il presidente motiva in modo netto: “La convenzione attualmente in vigore non consente più alla Provincia di garantire un servizio efficace. È una questione di risorse: non possiamo più operare a queste condizioni”.
Il contenimento dei cosiddetti “nocivi” - in particolare i cinghiali, responsabili di un numero crescente di incidenti stradali e danni agricoli - rappresenta da anni una delle attività più delicate tra quelle affidate agli enti provinciali. Ma il nodo, oggi, è tutto economico. “I cittadini devono sapere - ha aggiunto Bandecchi - che fino a quando la Regione non metterà a disposizione cifre congrue, questo servizio non verrà più svolto dalla Provincia. Chi subirà danni dovrà rivolgersi direttamente alla Regione”.
Il presidente di Palazzo Bazzani ha poi criticato apertamente le scelte dell’esecutivo regionale, puntando il dito contro lo stanziamento di fondi ritenuto non strategico: “Prendiamo atto che la giunta regionale ha destinato 400mila euro a copertura dei danni, piuttosto che impiegarli per svolgere un servizio doveroso di prevenzione. È un errore di impostazione politica e gestionale”.
Il blocco del servizio arriva in un momento particolarmente sensibile: l’espansione della fauna selvatica e l’aumento degli episodi di impatto con i mezzi sulle strade della provincia sono stati oggetto di numerose segnalazioni da parte di cittadini, agricoltori e amministrazioni locali.
La decisione della Provincia avrà impatti immediati: senza gli interventi di contenimento, si prospetta un aumento del rischio per automobilisti e coltivatori, in un contesto territoriale già fragile. “Non si tratta di una provocazione, ma di una scelta obbligata. La Regione - ha ribadito Bandecchi - deve assumersi le proprie responsabilità”.
Non solo fauna selvatica. L’incontro con la Regione ha prodotto anche due novità positive sul fronte delle infrastrutture. La prima riguarda la questione dell’Iva sul trasporto pubblico locale: secondo quanto riferito da Bandecchi, “non risulta dovuta, e questo libera risorse per oltre 2 milioni di euro, che saranno redistribuiti a favore della viabilità provinciale”.
Una boccata d’ossigeno per il bilancio dell’ente, che potrà così investire nella manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade. A questo si aggiunge un secondo provvedimento: il rimborso dei fondi anticipati dalla Provincia per la gestione della viabilità regionale negli anni 2022, 2023 e 2024.
A darne notizia, insieme a Bandecchi, sono stati anche la dirigente al bilancio Stefania Finocchio e il responsabile della viabilità Marco Serini: “Si tratta di un riconoscimento importante - ha sottolineato Bandecchi - che ci permette di consolidare la programmazione e di migliorare concretamente lo stato delle infrastrutture, a beneficio di cittadini e imprese”.
Se da un lato permane una forte tensione sul versante della gestione dei servizi ittico-venatori, con la Provincia che ha formalizzato la sospensione delle attività, e su quello della Polizia locale, rispetto al quale restano irrisolti i nodi legati alle competenze e alle risorse, dall’altro l’incontro odierno ha segnato anche un primo riavvicinamento tra Provincia e Regione su altri fronti chiave. I rimborsi ottenuti per le anticipazioni sulle infrastrutture e il chiarimento sul regime IVA del Tpl rappresentano passi concreti verso una collaborazione più stabile e produttiva, almeno su alcune priorità operative. Il confronto istituzionale, dunque, resta aperto e proseguirà nei prossimi mesi, con l’obiettivo - sottolineano da Palazzo Donini - di “ricostruire un quadro di relazioni equilibrate e funzionali al buon governo del territorio”.